Amy e Nick si conoscono a una festa , si annusano e decidono di piacersi impetuosamente.
Ora sono sposati, hanno lasciato New York per vivere in un paesino della profonda provincia americana, vivono senza pensieri, sono una coppia bella e ammirata.
Lui gestisce un bar.
Proprio nel giorno del quinto anniversario di matrimonio, lei sparisce.
Nick è sospettato del suo omicidio nonostante manchi il cadavere.
Ma tutta una serie di indizi , che sembrano piazzati lì apposta, urla al mondo intero la sua colpevolezza.
E lui deve dimostrare perché in casa ci sono macchie di sangue malamente ripulite, un tavolino di vetro rotto e una legnaia a casa della sorella piena di ogni bene di Dio comprato con la carta di credito di lei.
Deve dimostrare in poche parole la sua innocenza per un crimine che lui dice di non aver commesso....
Tratto dal romanzo omonimo di Gillian Flynn che lei stessa ha sceneggiato per il cinema L'amore bugiardo- Gone Girl è l'ennesima testimonianza di come David Fincher sia uno degli ultimi autori di genere del cinema americano.
Forte di uno script intenso e stratificato , Fincher si diverte a smontare e rimontare da varie prospettive la storia balorda e misteriosa che intende raccontare prendendosi tutto il tempo che ci vuole e già questa è un'anomalia in una factory come quella hollywoodiana in cui tutti sono abituati ad avere tutto e subito.
Con Fincher non è così, bisogna attendere pazientemente in un limbo di cinema ovattato e suadente che porta lo spettatore esattamente dove vuole l'autore.
Durante la prima ora di film racconta il travaglio di Nick, interpretato con la solita fissità da quarto di bue da Ben Affleck che ancora una volta dimostra di essere più bravo dietro alla macchina da presa che davanti, nella seconda ora spiega per filo e per segno l'intrigo dal punto di vista di Amy, per poi tirare le fila del racconto nella mezz'ora finale in cui prevalgono il sarcasmo e la beffa.
La prima ora di film è la migliore perché quella più carica di suspense e mistero: noi siamo perplessi esattamente come Nick perché vediamo tutto con i suoi occhi e siamo coinvolti in un gioco di attrazione/repulsione con un personaggio con cui dobbiamo empatizzare giocoforza ma che ci respinge costantemente con il suo comportamento tutt'altro che ineccepibile.
Vittima o carnefice?
Non lo sappiamo ma scopriamo subito che questa è la domanda che più affascina anche l'autore.
Poi passiamo dalla parte di Amy , alla coloritura di un personaggio sfocato e sfuggente che sembra far parte di un altro film che riparte da zero.
Non più thriller hitchcockiano, non più una corsa affannosa per dimostrare la propria innocenza davanti al mondo intero, rappresentato sopratutto dal potere invasivo di stampa e televisione che costruiscono e smontano a loro piacimenti personaggi e mostri partendo dal nulla e fondandosi sul nulla di dicerie e pettegolezzi.
Non più un film freddo e meticoloso , una costruzione drammaturgica perfetta in un crescendo di tracce e di indizi lasciati lì appositamente quasi a simulare una perversa caccia al tesoro, ma un dramma esistenziale di una donna che cerca disperatamente una exit strategy a tutto quel castello di carte ( false) che deliberatamente ha costruito.
A questo punto Fincher si lascia affascinare dal meccanismo filmico che perfidamente ha costruito nella sua filosofia cinematografica che film dopo film abbiamo imparato a conoscere: la tragedia da privata diviene pubblica , un pasto veloce da far consumare ai mass media che individuano vittime e colpevoli senza giusto processo, il tentativo di emancipazione di una donna forte e volitiva che ha le fattezze da bambola di porcellana di Rosamund Pike( bella e irreale) diventa rancido e il film , avvolgendosi in una circolarità testimoniata dalla sequenza in cui lui scruta il cielo nel giardino davanti casa, rimette ancora in gioco tutto con il reiterare dell'esacerbazione di vizi privati e pubbliche virtù.
La solita facciata rassicurante da dare in pasto ai mass media, mentre all'interno delle quatto mura domestiche c'è l'inferno.
La vita è un teatro di marionette da rappresentare pubblicamente , quello che succede dietro le quinte resta invece ignoto al grosso pubblico.
L'amore bugiardo- Gone Girl è un reiterato, autoreferenziale gioco di specchi in cui Fincher riflette ancora una volta la sua statura autoriale in maniera cinica e distante in un film che sa essere intenso e rarefatto allo stesso tempo, cerebrale e pragmatico non rinunciando a quelle due/tre sequenze iconografiche da lasciare scolpite nella mente del pubblico e del cinefilo piazzate nei punti strategici del film, forse anche in maniera fin troppo furba e calcolata.
Soprattutto il signor David Fincher è consapevole di essere ormai uno dei pochi a proporre cinema orgogliosamente altro.
Diverso.
PERCHE' SI : intenso e rarefatto allo stesso tempo, cerebrale e circolare, cinema d'autore che si muove nelle logiche del mercato hollywoodiano, la Pike nel suo primo ruolo da protagonista in un film importante.
PERCHE' NO : Ben Affleck da buon quarto di bue dimostra ancora una volta di essere più bravo dietro la macchina da presa e non davanti, Fincher sa di essere bravo come regista e fa in modo di farlo vedere il più possibile, i tre film in uno potrebbero spiazzare una fetta di pubblico
( VOTO : 7,5 / 10 )
uh devo vederlo
RispondiEliminadevi assolutamente , ne vale la pena...
EliminaLo vedo nel weekend.. ti leggo dopo però.. ;)
RispondiEliminatanto già mi sento che lo distruggi....
Eliminabell'articolo! ora mi piacerebbe tantissimo che recensissi questo misconosciuto film http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=60018
RispondiEliminagrazie
Paolo
grazie Paolo! non ci crederai ma sei già il secondo che mi decanta le lodi di quel film che hai indicato nel link!
EliminaLa lettura del romanzo mi ha privato dei colpi di scena e dei cambi di prospettivi, tuttavia il film di Fincher mi ha convinto. Credo che Affleck in questo caso recitasse anche la parte del quarto di bue :)
RispondiEliminaAffleck è ormai abituato a parti bovine...il romanzo non l'avevo letto per cui non avevo avuto sentore dei colpi di scena...
Eliminama questo è un film bruttissimo!
RispondiEliminano, è un film bellissimo!
ma vah, è un film bruttissimo!
col ca##o, è un film bellissimo!
quale sarà la verità?
:)
recensione bipolare ? a te è sicuramente piaciuto, l'hai messo come film della settimana....
EliminaCe l'ho lì che aspetta di esplodere ma devo trovare il tempo, curiosità difficile da tenere a bada :)
RispondiEliminati devi trovare anche un po' di tempo, dura due ore e mezza....
EliminaRecensione in stereo: comprendo le tue "obiezioni", eppure lo considero un grandissimo lavoro, per quanto non il miglior Fincher di sempre.
RispondiEliminain fondo le mie non sono obiezioni perché mi sono lasciato affabulare ben volentieri....
EliminaDirei che ci siamo fotocopiati i pareri :) solo che tu li hai espressi meglio XD
RispondiEliminaah ah ah non credo proprio,.,...tra noi due il professionista sei tu....
EliminaBassino il voto dai...è un grandissimo film. Il quarto di bue a me solitamente non piace, mentre in questo film, nella parte del cane bastonato o bovino bastonato, l'ho trovato in parte.
RispondiEliminaBaingiu
Sarebbe stato un bellissimo film, a mio avviso, se le balle della bella fossero a prova di indagine, ma l'indagine l'hanno chiusa, il film è finito e noi si torna a casa. Ma lei è rimasta in cinta col seme prelevato in clinica, dove notoriamente chiunque va e non firma un avvenuto ritiro, la legnaia della sorella di Nick è piena di roba e nessuno vede mai chi ce la porta, le telecamere della "prigione" sul lago funzionano un giorno solo. E vabbè.. accontentatevi.. come in Inside man...
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