Una famigliola americana felice, i Porter, papà , mamma , figlioletto e golden retriever d'ordinanza ( per farli sembrare ancora più ammeregani) , mentre campeggiano nella campagna francese sono attaccati e sbranati da qualcosa di indefinito, una bestia feroce.
Si salva solo la madre, unica testimone di quello che è accaduto.
I sospetti convergono sul disadattato Talan Gwynek, uomo di statura nettamente sopra la media , irsuto fino all'inverosimile, che la madre dice di essere affetto da una malattia, la porfiria , che ha provocato il suo isolamento e la sua diversità.
L'avvocato Kate Moore vuole dimostrarne l'innocenza e chiama nel suo team un suo ex fidanzato, esperto di attacchi di animali e Vik , una specie di pirata informatico.
Kate è convinta che Talan sia innocente , anche perché la madre gli ha detto delle mire sulla terra su cui abitano che vale milioni e milioni.
Riesce a organizzare un test che dimostrerà la malattia di cui soffre Talan per scagionarlo , ma non tutto andrà per il verso giusto.
Anzi.
La metamorfosi del male più che un film è un grosso malinteso.
Un fondo di magazzino uscito l'anno scorso che chissà perché i nostri distributori hanno recuperato e fatto passare nelle sale del nostro amato Belpaese.
A partire dal titolo italiano che come al solito non c'entra una cippa con quello che si vede sullo schermo ma mettere la parola male nel titolo di un film horror evidentemente fa figo, la devono pensare così quando i titolisti malvagi si riuniscono per decidere come massacrare questo o quel titolo.
Occorre ammettere che il titolo di questa pellicola già si presentava curioso in partenza: Wer, l'abbreviazione di Werewolf, lupo mannaro, quell'altra figura mitologica dell'orrore classico che aveva bisogno di una bella candeggiata dopo i disastri combinati da Twilight.
Il problema è che in questo ultimo lavoro di William Brent Bell, che si è fatto purtroppo conoscere agli appassionati con l'orrido L'altra faccia del diavolo di un paio di anni fa , nessuno sembra sapere che cosa diamine siano i lupi mannari, sembrano tutti cadere dal pero e , soprattutto, nessuno riesce a pronunciare quella parola (SPOILER fino alla sequenza finale SPOILER) un po' come Fonzie non riusciva a dire " Ho Sbagliato" in Happy Days.
Nessuno, anche fior di studiosi, sa niente sulla figura del licantropo e si domandano per oltre mezzo film che correlazione ci sia tra gli attacchi della presunta bestia e la luna piena.
E già chissà che tipo di correlazione c'è.
La metamorfosi del male è uno di quei mockumentaries che io definisco "pentiti".
Telecamera ballonzolante, varie fonti di ripresa che si alternano durante la visione, il tutto intervallato anche da finti spezzoni di telegiornali, ma sostanzialmente un "m'importa 'na sega" sul fronte attendibilità delle fonti di visione.
E' fondamentalmente una pellicola che non vuole essere una simulazione della realtà ma usa riprese finto amatoriali per ampliare la sua gamma espressiva bypassando in questo modo tutto le domande che uno si fa , riguardo a questi titoli, sull'idiota che, cascasse il mondo, tiene sempre la telecamera accesa e e orientata sul punto giusto.
A Bell evidentemente gliene frega poco di cercare questa verosimiglianza come gliene frega poco di creare un'atmosfera orrorifica degna di questo nome.
La metamorfosi del male non vive di colpi di scena ma di sequenze ad alto tasso ematico piazzate nei punti strategici del film, sequenze che hanno anche un certo impatto visivo, mitigato però dalla voluta imperizia con cui sembrano girate da telecamere di sorveglianza.
Questo accade ad esempio con la sequenza in cui Talan viene sottoposto al test medico, il nodo cruciale del film che si risolve in una carneficina in cui la violenza è abbastanza fumettistica, molto lontana dalla verosimiglianza che semplici telecamere digitali dovrebbero garantire.
Da qui in poi il film precipita nell'ordinarietà di una caccia all'uomo che ( SPOILER ) culmina in una lotta finale tra due licantropi di cui uno perfettamente glabro.
Ah si? Un lupo mannaro senza neanche un pelo sulla groppa? ( FINE DELLO SPOILER).
Un po' troppo per essere tollerato anche dal fan più accanito e un brutto modo per finire un film che fino a qualche decina di minuti prima poteva pure aspirare a diventare una specie di guilty pleasure.
Un peccato perché l'interazione tra i vari personaggi nella prima parte regge ( ognuno con il suo cono d'ombra, ognuno con qualcosa da nascondere) e si apprezza un tentativo di consegnare ai posteri un approccio differente al genere "lupo mannaro" piuttosto desueto da un po' di anni a questa parte ( a parte la deriva teen di Twilight, in cui i licantropi erano più che altro tronisti e non esseri brutti, cattivi e pelosissimi).
Girato in Romania per ragioni di budget con Bucarest che fa da controfigura a Lione.
Perché ambientarlo in Francia faceva molto figo.
PERCHE' SI : si cerca un approccio diverso al genere licantropesco, funziona scenograficamente la figura di Talan ( grazie anche al torreggiante O' Connor che lo interpreta), regge l'interazione tra i vari personaggi nella prima parte del film.
PERCHE' NO : a Bell non interessa costruire suspense o atmosfera orrorifica, violenza stile fumetto che mal si addice al contesto, finale che va a ramengo, un lupo mannaro totalmente glabro
( VOTO : 5 / 10 )
Ho fatto bene ad ignorarlo, dunque.
RispondiEliminaMeno male. Mi tengo il ricordo de L'ululato.
L'ululato è un bellissimo ricordo,fai bene a tenertelo al posto di questa robetta....
EliminaLa locandina mi aveva esaltato abbestia, ma già il trailer mi lasciava reticente. Ma da quel che leggo ha fatto schifo un po' a tutti...
RispondiEliminapiù che brutto è irrimiediabilmente mediocre, non degno di farti spendere un'ora e mezza della tua vita....
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