Padre Fabijan è un giovane prete che è appena diventato il parroco di una chiesa in un'isoletta della Dalmazia. Desideroso di diventare popolare come il prete che lo ha preceduto e ansioso di mettere un freno alla lussuria dilagante nel paese che non esita in un aumento del tasso di natalità ( come del resto in tutta la Croazia, è la crisi, bellezza, la crisi) in combutta con l'edicolante che sa tutti gli altarini segreti del paese , decide di fare una piccola modifica ai profilattici che il suo " complice" vende in grande quantità: un buchetto in ogni profilattico, armato di lente ottica da orefice e ago sottilissimo.
Eppure non succede niente: nella strana macchinazione allora entra anche il farmacista, tizio che non ha tutte le rotelle al loro posto e che girano nel verso giusto, il quale proditoriamente sostituisce con vitamine le pillole anticoncezionali che vende.
E allora il tasso di natalità comincia ad aumentare in modo vertiginoso: ma cominciano anche le complicazioni , i matrimoni da organizzare e la loro isoletta sarà posta persino sotto l'attenzione famelica dei mass media....
Signore e signori ecco a voi quello che potrebbe essere considerato il cinepanettone croato, il film uscito in quel di Capodanno del 2013.
E' strano come i croati e tutti gli ex jugoslavi siano nostri vicini di casa eppure della loro cinematografia non ci arriva poco o nulla a differenza di altri Paesi europei.
Eppure hanno un certo Kusturica che si è fatto conoscere in tutto il mondo con il suo cinema ondivago, stralunato, dal cuore gitano ma capace di parlare col cuore.
Aggettivi che in un certo senso calzano a pennello anche a questo Padre Vostro ( il titolo originale suona più o meno come I figli del prete e chi vede il film sa il perché di questo titolo), un film in cui convivono come se nulla fosse tematiche di universale importanza ( la convivenza tra i popoli, i conflitti etnici, la religiosità di ognuno, la necessità politica di aumentare il tasso di natalità in un angolo di mondo ancora piuttosto turbolento) accanto a minima immoralia come il pettegolezzo di paese, la maldicenza, l'ipocrisia strisciante e tutto quel complesso di altarini nascosti che grazia al lavoro del prete , del farmacista e dell'edicolante, figure chiave nella scarna popolazione paesana, gli unici, assieme al medico del paese , che sanno tutto di tutti, vengono messi alla luce del sole.
Insomma una classica commedia balcanica, nel senso migliore del termine.
Eppure Kusturica c'entra poco col cinema di Vinko Bresan ( che oltre ad averlo diretto il film lo ha anche cosceneggiato e si è ritagliato una particina) che ha uno stile totalmente diverso.
Nessuna anarchia visiva , no allo stile composito e fragoroso del grande Emir ma un modo assai più misurato e rarefatto di fare cinema, quasi arrivando ai ritmi compassati della vita di un'isola dalmata qualunque, regolata dal turismo diurno e condizionata dal bel clima.
Padre Vostro ha però dalla sua un buon numero di invenzioni sempre ad oscillare tra il paradossale e il grottesco, l'uso intelligente di una comicità paradossale, con un attore protagonista che alla Buster Keaton ha una maschera comica ( e anche una fisicità del tutto particolare grazie al suo fisico segaligno e alle sue movenze un po' goffe e sgraziate) nonostante non rida mai e un gruppo di caratteristi che lo contorna che assolve perfettamente al ruolo di spalla, fondamentale per tirar fuori la risata dal pubblico che in Croazia ha letteralmente affollato le sale per vedere questo film.
La pellicola di Bresan si concede anche diverse finezze stilistiche , ammiccamenti degli attori direttamente verso la macchina da presa, sequenze surreali che riprendono le fantasie nella mente dei personaggi in quel momento eppure riesce lo stesso ad essere leggera e di facile fruizione nonostante le tematiche trattate.
La satira di Padre Vostro si tinge sovente di scorrettezza politica ( anche parlando di Chiesa) ma si ferma sempre un attimo prima di diventare un furente pamphlet iconoclasta.
Non è la cifra stilistica di un film che magari vuol far riflettere su certe tematiche sempre con un sorriso a increspare le labbra.
Una cosa è certa: i proverbi sui preti sono internazionali a quanto pare, bisogna fare quel che il prete dice e non quel che fa e dappertutto c'è la tendenza a predicare bene e a razzolare male.
E non conviene mai sostituirsi a Dio come cerca di fare Padre Fabijan.
Si ride e si riflette insomma e si butta uno sguardo al di là del mare Adriatico, in un posto che è così vicino geograficamente eppure così lontano.
Quasi come che in mezzo a quel mare ci fosse un muro che ci divide.
Il film è finito: andate in pace.
PERCHE' SI : vicenda paradossale ben gestita da una regia attenta, atmosfera rarefatta, attori perfettamente in parte, capacità di far convivere all'interno dello stesso film tematiche altissime e basse.
PERCHE' NO : il ritmo è piuttosto compassato, gli ammiccamenti in macchina da presa possono essere fastidiosi per qualcuno, astenersi puristi del lieto fine ( tranquilli è sempre una commedia )...
( VOTO : 7 / 10 )
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