I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

lunedì 13 ottobre 2014

Sin City : Una donna per cui uccidere ( 2014 )

Le storie di vari cittadini di Sin City si incrociano tra di loro con il destino che disegna traiettorie diaboliche: Marv racconta i suoi sabato sera trascorsi in quel di Sin City tra puttane, alcool e locali malfamati in cui incontrare delinquentelli di mezza tacca a cui spezzare le reni ma prende una botta in testa e non ricorda più nulla, Dwight combatte contro i suoi demoni interiori finché Ava Lord il suo primo amore non lo convince , con la seduzione, a vendicarsi del marito Damien, Johnny è un giocatore d'azzardo che , presuntuosamente , sfida il cittadino più in vista di Sin City, il senatore Roark, ma si accorge ben presto di aver sfidato quello sbagliato, Nancy, fa la spogliarellista e da tempo pianifica l'omicidio di Roark.
Se dalla sinossi sembra che ci troviamo di fronte a un film corale, beh, è meglio scordarselo fin da subito.
Sin City :Una donna per cui uccidere è un film praticamente a episodi che tiene fede alla sua origine, la graphic novel, ovvero ,varie storie tratte dalla graphic novel e assemblate , malamente , tra loro.
Non è un film organico, va a sprazzi, a episodi e proprio per questo suo saltar di palo in frasca appare spesso inconcludente nel suo alternare figure riuscite ad altre molto meno.
Oltre a questo il problema è un altro: io non sono un cultore di graphic novel e quindi il mio approccio è quello di un ignorantone negato in materia.
La domanda che mi pongo è questa : ha senso trasportare di peso l'estetica da graphic novel direttamente su schermo e dargli il dinamismo che la pagina scritta ( e disegnata ) per forza di cose non può dare?
E' cinema questo o è solo un fumetto animato?
O questo è il punto di non ritorno dell'illusione cinematografica, amplificata stavolta, da un 3 D che " gonfia " e demarca ancor di più la differenza tra pagina scritta e sequenza?
Per inciso, queste sono domande che mi ero posto anche in occasione dell'uscita del primo Sin City, quasi un eone fa in termini di progresso tecnico , ma quello almeno mi era sembrato un tentativo più sincero di fare qualcosa di diverso, di esteticamente oltre , pur con tutte le sue imperfezioni e con la confusione che regnava sovrana in virtù, soprattutto, di un cast di stars più affollato di un vagone di metropolitana nell'ora di punta.
In Sin City: Una donna per cui uccidere c'è molta più autoreferenzialità e un uso maggiormente consapevole dell'uso espressivo ma sembra che a Rodriguez interessi di più il singolo episodio, la singola sequenza rispetto al quadro complessivo dell'opera.
Che non c'è: il suo film è un patchwork di storie nere e nerissime che sembrano un po' farsi il verso l'una con l'altra, animate da uno spirito da noir anni '40, con tanto di voce fuori campo , di femme fatale e di cattivoni oltre le righe.
In particolar modo c'è la femme fatale, una Eva Green debordante, una creatura mefistofelica eppure bella come un angelo, una Jessica Rabbit malefica , una figura che assume contorni umani grazie alle curve esplosive che mette in bella mostra.
A parte le curve ,però, ha ben poco da donare, non ha statura paragonabile a quella delle migliori femme fatale della storia del noir, è un personaggio per il resto piatto a dispetto della sua multidimensionalità carnosa.
Il problema è legato in particolar modo a una sceneggiatura poco articolata e ripetitiva che non consente di far crescere i vari personaggi in campo, compreso quello di Eva Green.
Insomma se il primo Sin City sembrava un fumetto animato, nè più nè meno e si poteva anche tollerare, questo sequel uscito a quasi dieci anni di distanza appare come un ibrido che non è fumetto , nè cinema.+
E si sopporta veramente male.
Temo che verrà ricordato solo per le tette di Eva Green.
Un flop annunciato anche al botteghino.

PERCHE' SI : esteticamente , preso per singola sequenza, appaga l'occhio, un cast notevole, le tette di Eva Green
PERCHE' NO : è cinema questo?, episodico senza un quadro complessivo,autoreferenziale in modo fastidioso.

( VOTO : 5 / 10 )

 Sin City: A Dame to Kill For (2014) on IMDb

16 commenti:

  1. Incredibilmente raffazzonato e mal diretto (dicono che Rodriguez abbia lasciato ampio spazio a Miller per giocare). A me l'idea di animare la pagina non era dispiaciuto nel primo capitolo, ma è una tecnica che rischia di sfuggire di mano se non viene utilizzata con un minimo di criterio...

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    1. non lo so sul set come dia andata , a me ha annoiato mortalmente e anche il primo non mi aveva smosso più di tanto...

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  2. Pubblico anch'io oggi sin city ;) stesso voto, diciamo che è un film con poco mordente tra qualche mese ricorderemo solo eva green...

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    1. ecco, appunto, vedo che la pensiamo alla stessa maniera....

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  3. direi che quoto ogni singola parola.
    e viva le tette della Green

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  4. Non è neanche il cugino di terzo grado del primo bellissimo Sin City (diretto da Robert Rodriguez CON Miller). E' svogliato, maldestro e addirittura noioso. Una mera occasione sprecata, un'opera su commissione più che altro. Mi ha deluso profondamente.

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    1. a me questa commistione grafica cinema fumetto non mi garba moltissimo e quindi anche il primo non mi aveva colpito più di tanto...

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  5. anche a me ha fatto la stessa impressione.
    né fumetto, né cinema.
    né carne, né pesce.
    anzi, carne sì, quella di eva green :)

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    1. cioè, siamo d'accordo su un film? Incredibile!!!! :)

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  6. Il primo Sin City aveva un suo senso, era un esperimento per realizzare qualcosa di graficamente diverso, questo secondo capitolo è solo un aborto senza anima.

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    1. ma poi ha un senso un sequel a quasi dieci anni di distanza? diciamo che erano a corto di ispirazione....

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  7. Ma soprattutto mi pare di aver letto che hanno aggiunto sequenze non presenti nell'opera su carta. Poi, non capisco il motivo di un sequel così tardivo: sono passati troppi anni inutilmente.

    Moz-

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    1. io non conosco la graphic novel ma so che è tratto da varie storie assemblate tra loro. Piuttosto malamente e poi hai ragione , dieci anni per un sequel sono troppi....

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  8. Concordo in pieno. Film vuotino, salvato solo dalle tette della Green.

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    1. beh, dai , almeno quello....una ragione per vedere il film....

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