I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

venerdì 17 ottobre 2014

Boy A ( 2007 )

Jack Burridge è un giovane rilasciato dopo aver trascorso molto tempo in prigione. Gli è stata data una nuova identità. un appartamento modesto da cui ripartire e un lavoro di magazziniere. Il tutto controllato da un tutore che diventa una sorta di padre putativo per lui.
Jack è timido, incerto, esitante ma riesce a trovarsi delle amicizie e addirittura comincia una storia con una ragazza , Michelle, segretaria nel magazzino in cui lavora.
Un giorno assieme a un collega vede una macchina uscita fuori strada e sprezzante del pericolo salva una bambina che vi era rimasta imprigionata dentro.
Diventa un eroe ma tutto questo fa ritornare a galla il suo innominabile passato, stroncando praticamente il suo futuro....
Boy A di John Crowley è un film tratto dall'omonimo romanzo pubblicato nel 2004 da Jonathan Trigell ispirato a sua volta all'efferato omicidio del piccolo James Bulger, avvenuto a Liverpool nel 1993 , ad opera di due bambini di poco più di 10 anni ( potete approfondire la storia qui ).
Il titolo si riferisce alla locuzione con cui vengono indicati i minori a processo ( per quel crimine terribile Boy A e Boy B ) al fine di proteggerne l'identità in vista di un loro possibile reinserimento sociale.
La storia di Jack, sappiamo subito che non è il suo vero nome, ma se lo è scelto, ci viene illustrata man mano che passano i minuti utilizzando diversi flashback che mettono in parallelo la sua vita, anche banale se vogliamo di ora, con quella vissuta nella sua preadolescenza, caratterizzata da una grave malattia della madre e dalla depressione del padre.
Tutto questo contribuì a farlo sentire abbandonato a se stesso e nel contempo trovò l'amicizia di Philip, un vero e proprio piccolo disadattato, bulletto di periferia insofferente alle regole e alla scuola.
Boy A racconta una storia che già da sola farebbe tremare le vene nei polsi, ma oltre a questo mette in campo tematiche importanti come il possibile recupero sociale dopo un errore tremendo commesso in un passato che si vorrebbe dimenticare all'istante.
Jack è pronto a intraprendere una nuova vita pur annichilito dai fantasmi di un passato che probabilmente lo tormenterà per tutta la vita ma vuole disperatamente ripartire da zero , o meglio da quel poco ( anche se un appartamento e un lavoro seppur entrambi modesti non è assolutamente poco ) che l'assistente sociale Terry ( un sempre bravo Peter Mullan) è riuscito a procurargli.
Jack è fragile come un cristallo, un cucciolo appena nato che ancora deve imparare come è fatto il mondo e Terry cerca di insegnarglielo con la sua umanità e la sua esperienza.
A costo di dimenticare i suoi cari, sacrificati all'altare della missione di recuperare disadattati.
Già basterebbe trattare queste tematiche per nutrire interesse in un film come questo, a suo modo di denuncia, ma a questo dobbiamo aggiungere una regia misurata e sensibile da parte di Crowley che si prende tutto il suo tempo per fare un ritratto a tutto tondo di Jack e soprattutto un'interpretazione intensa di Andrew Garfield, catturato in un'invidiabile spontaneità, prima del suo successo planetario e della palestra che lo ha fatto diventare il nuovo Amazing (non tanto)  Spiderman.
Garfield col suo fisico segaligno, i suoi denti un po' storti e la zazzera incolta ci regala il ritratto di un travaglio interiore come pochi in un personaggio timido e balbettante, impaurito di sbagliare un'altra volta, quella definitiva.
Ma Boy A è anche una critica neanche tanto velata al potere distruttivo dei mass media, a quanto possa essere difficile dimenticare un passato così ingombrante anche da parte di una società cieca e sorda di fronte al possibile recupero sociale di un ragazzino, un mostro acefalo che seppellisce nel passato ma non dimentica, facendo uscire tutto alla prima occasione.
Jack è schiacciato inesorabilmente da tutto questo e vede una sola soluzione possibile, trovandosi in totale solitudine e allontanato da tutti, almeno così gli sembra.
Jack è la vittima sacrificale di una società che ha già dato la sua sentenza definitiva, è prigioniero a vita dell'errore che ha commesso nel passato.
Vittima sin dall'inizio, sin da quando ha incrociato sulla sua strada Philip.
Anche se per qualcuno è un angelo.
Pur ispirato a un terribile fatto di cronaca, il film se ne affranca indugiando sulla figura di Jack, lontana da quella reale degli assassini di Jack Bulger, regalando allo spettatore un ritratto intenso e credibile grazia anche alla ottima performance di Garfiled.
Praticamente sconosciuto in Italia dove è uscito alla chetichella in dvd nel 2009, inizialmente pensato come film televisivo ma poi rilanciato in sala dopo un passaggio alla Berlinale del 2008 e i premi vinti ai BAFTA ( i premi della televisione britannica) dello stesso anno, a testimonianza di come sia sottile in Inghilterra la distanza che separa la qualità della fiction televisiva e il cinema.
Facendoci sentire ancora una volta terzomondo cinematografico.

PERCHE' SI :tematiche importanti, ottima performance di Andrew Garfield prima della "cura" americana, buonissima regia
PERCHE' NO : astenersi fanatici del lieto fine e astenersi allergici dei film costruiti attraverso i flashback.

( VOTO : 7,5 / 10 )

 Boy A (2007) on IMDb

14 commenti:

  1. Sembra interessante, lo aggiungo ad una lista ormai sempre più lunga di film da vedere...sinceramente non so come tu faccia..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è un bel film, da vedere....come faccio? dormo poco e faccio weekends in cui vedo più film di un cyborg....

      Elimina
  2. Questo lo voglio vedere, mi interessa soprattutto la prova di Andrea (ormai per noi si chiama così). Spider Man si chiama Andrea. ^_^

    RispondiElimina
  3. Visto sotto consiglio di Mr Ink e davvero difficile da digerire, ancora adesso. Non per la realizzazione e l'interpretazione di Garfield (davvero bravo, così mi piace), ma per il fatto raccontato e per tutto quello letto per capirne di più.
    Passato qualche mese, resta una visione che non si dimentica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è vero, è un film che ti resta dentro anche dopo i titoli di coda ...e il fatto di cronaca a cui si ispira è qualcosa di sconvolgente....

      Elimina
  4. film niente male.
    comunque l'italia televisiva con gomorra - la serie si è riscattata alla grande.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gomorra fa riscattare la nostra televisione alla grandissima...sperando che non sia un fatto isolato...

      Elimina
  5. Ne ho sempre sentito parlare bene: prima o poi dovrò recuperarlo.

    RispondiElimina
  6. D'accordo su tutto e recensione molto completa, sia quella dentro il film che quella "fuori".
    Jack è un personaggio di una tenerezza infinita e Garfield la restituisce in modo pazzesco.
    L'errore che ti rovina per sempre la vita è uno dei paradossi della vita stessa.
    Miliardi di minuti passati su questa terra nel modo migliore possibile e poi un solo secondo può rovinarti tutto.
    Pazzesco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, sei sempre così gentile....la prossima volta che ci vediamo la cena è pagata...eh eh eh...mio padre, uomo di saggezza spropositata perché in vita sua ne aveva viste di ogni....diceva all'assisana che " il momento del cojone passa pe' tutti"....

      Elimina
  7. visto quest'estate, essercene di film così, e di Garfield così.
    bravissimo John Crowley, aveva iniziato con un film con tante stelle, ma troppo scontato e di maniera, per i miei gusti, con "Boy A" fa un film davvero ottimo, che ti fa star male, senza trucchi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. film senza trucchi e senza ricatti morali...ti colpisce...

      Elimina