Beth, ragazza senza troppe prospettive, tira su qualche soldo facendo spettacolini di spogliarello, lap dance et similia a domicilio. La realtà di Tallassee , Florida, però, le sta un po' troppo stretta e lei si trasferisce a Las Vegas per diventare cameriera ( ! ) in uno dei cocktail bar della capitale del vizio. Un paio di persone conosciute lì le presentano Dink, una specie di allibratore che si muove tra le pieghe della legge, con la sua agenzia di scommesse. Beth è brava coi numeri e il lavoro che le ha offerto Dink sembra perfetto per lei. E anche con Dink c'è una certa intesa che va oltre la professione. Ma Tulip, la moglie di Dink, è folle di gelosia e arriva a intimare al marito una scelta: o lei o Beth.
Intanto Beth conosce Jeremy , giovane giornalista e si trasferisce da lui a New York, Ma presto si ficca nei guai, cioè in un giro di scommesse illegali in cui coinvolge anche Dink....
Tratto da una storia vera, Una ragazza a Las Vegas (il solito titolo obbrobrio ben diverso dall'originale Lay the Favourite che si riferisce al mondo delle scommesse ma anche alla relazione tra i vari personaggi ) sancisce il ritorno alla trasferta americana di Stephen Frears, regista di film memorabili sia al di qua che al di là dell'oceano.
Ma stavolta c'è qualcosa che non va: se già nell'intrigo amoroso ambientato nella campagna inglese che caratterizzava Tamara Drewe si avvertiva qualche scricchiolio, qui è tutto amplificato in una commedia ( che non fa ridere) che spreca malamente un cast all star impegnato a dar vita a personaggi piatti e senza un briciolo di approfondimento psicologico.
Tutto è affidato alle grazie, anzi ai femori da fenicottero rosa di Rebecca Hall mostrati generosamente per tutto il film visto che va in giro sempre con shorts o gonne inguinali, che , poverina , ce la mette tutta per caricarsi sulle spalle il film ma in realtà c'è poco da caricare...e le sue spalle sono ancora estremamente gracili.
Se in questo genere di operazioni quello che conta è il coro di caratteristi attorno ai protagonisti qui a livello di nome siamo messi piuttosto bene ma i risultati latitano.
Bruce Willis al minimo sindacale delle espressioni è per giunta abbigliato in modo ridicolo ( no, ti prego, non si può vedere Bruce, a cui ci voglio sempre un sacco di bene, abbigliato con camicia hawaiana ,pantaloncini e calzettoni bianchi fin quasi al ginocchio) mentre la Zeta Jones , imparruccata come non mai, dà vita a un personaggio oltre i limiti della caricatura.
Sarà una questione di aspettative ma Una ragazza a Las Vegas è una delusione cocente su tutti i fronti: da uno come Frears si attendono osservazioni argute, magari anche la presa in giro degli stereotipi americani da uno come lui che più inglese non si può, ci si aspetta qualcosa di meglio che la solita, stupida commedia americana incentrata sull'ennesima versione dell'American Dream.
Elettroencefalogramma piatto in quasi tutti i personaggi, un intrigo che procede a strappi con accelerazioni violente inframezzate a lunghi momenti in cui la noia la fa da padrona, una pochezza di fondo ben percepibile che lo spiccio ed efficiente professionismo di Frears non riesce a nascondere.
La cosa migliore del film è il twist scatenato che ballano tutti i personaggi principali sui titoli di coda: e ho detto tutto.
( VOTO : 4,5 / 10 )
Non mi ispirava due soldi di fiducia prima, ora peggio che mai...
RispondiEliminafilmetto sostanzialmente inutile che poteva essere diretto da un Alan Smithee qualsiasi, non da Frears...
EliminaStavamo per andarlo a vedere giovedì scorso, poi abbiamo cambiato idea e la scelta è caduta su "quando meno te lo aspetti".
RispondiEliminaCon risultati pressoché analoghi, fra l'altro... :)
secondo me vi è andata meglio perchè Agnes Jaoui non può aver fatto un film brutto come questo di Frears...
EliminaImmaginavo che si sarebbe rivelato una schifezza, ed evidentemente il mio istinto non sbagliava. Lo salto felicemente a piè pari.
RispondiEliminalo puoi saltare tranquillamente nonostante Bruce Willis...
Eliminauno dei film più inutili visti quest'anno.
RispondiEliminadifficile capire perché un regista e un cast di un buon livello del genere abbiano deciso di girare qualcosa del genere...
vile denaro? concordo un film totalmente inutile...
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