Thor Heyerdahl , esploratore di lungo corso, nell'immediato dopoguerra è alla ricerca di finanziatori per riuscire a verificare la sua teoria: secondo lui gli abitanti della Polinesia sono dei discendenti di una civiltà precolombiana arrivati su quelle isole partendo da est e non da ovest come sempre creduto.Per fare questo vuole dimostrare che è possibile fare lo stesso loro viaggio, con gli stessi loro mezzi , a bordo di una zattera , chiamata Kon-Tiki, uno degli antichi nomi del dio Inca del sole. Trovati i soldi, partirà dalle coste del Perù assieme ad altri cinque temerari per un viaggio di circa 8000 mila kilometri tra tempeste e incontri che sfiorano la poesia.
Un viaggio di 101 giorni prima di riuscire a toccare di nuovo terra.
La vicenda di Thor Heyerdahl è una storia vera da lui stesso raccontata in un libro tradotto in moltissime lingue e in un documentario che vinse l'Oscar nel 1951.
Questa versione cinematografica arriva a rinfrescare una storia probabilmente ignota per i più, soprattutto alle nostre latitudini.
E cerca di farlo nel migliore dei modi: per essere un film europeo si respira aria di kolossal ( budget stimato circa 16 milioni di dollari secondo imdb.com), nella prima parte le ricostruzioni ambientali sono piuttosto curate mentre nella seconda parte è la bellezza del mare e delle sue profondità che la fa da padrona.
Aiutato da una fotografia magnifica, il film riesce a evitare quasi del tutto le trappole della retorica e dell'agiografia in una narrazione che non fa mai sentire il peso che potrebbe avere un film ambientato all'interno di una zattera.
La regia invece riesce a mantenere alto il climax emotivo bilanciando al meglio tutto quello che succede nella zattera, con i vari conflitti che sorgono tra i componenti dell'equipaggio, tenuti assieme però dalla volontà incrollabile di portare a termine la missione, e le insidie ( o gli incontri straordinari) che vengono proposte dall'immensità del mare che stanno solcando, armati solo di vele e di una zattera coi rami legati e incollati.
Il viaggio del Kon-Tiki diventa così un sogno da far diventare realtà, un esempio dell'abnegazione totale, della passione e della forza di questi sei eroi per caso che in un contesto storico particolare ( siamo nel 1947, è appena finita la Seconda Guerra Mondiale con tutto il suo carico di morte e di distruzione, per rinascere occorrono storie dall'afflato epico come queste) firmano un'impresa leggendaria che da una parte rinnova il mito legato agli esploratori norvegesi e dall'altra dimostra che è possibile partire da zero per ottenere la realizzazione dei propri sogni.
Proprio quello che serviva a un mondo sull'orlo del tracollo economico e alla disperata ricerca di un appiglio per tirarsi fuori dalle secche della povertà.
Per questo Thor Heyerdahl e i suoi colleghi di avventura non sono più solo norvegesi ma illustri cittadini del mondo.
Kon- Tiki è il viaggio di un sogno che si tramuta in realtà grazie a uomini coraggiosi e determinati , consapevoli che questa impresa che per il suo enorme valore scientifico non appartiene solo a loro ma a tutta l'umanità.
Eppure non è solo scienza: questa è la storia di un gruppo di uomini che hanno saputo lanciare il cuore oltre l'ostacolo aspettando la tredicesima onda per riuscire a galleggiare sopra la barriera corallina.
Stavolta l'epica non lascia spazio alla retorica.
Per fortuna esiste altro cinema oltre Hollywood.
( VOTO : 7,5 / 10 )
Mi ispira parecchio. Ce l'ho già pronto per i prossimi giorni, e ti dirò, la tua recensione mi ha alzato molto le aspettative.
RispondiEliminaè un bel film d'avventura old style, a me è garbato abbastanza !
Eliminami puzzava di ruffianata buona per gli oscar...
RispondiEliminapenso allora che gli darò una possibilità per vedere se, come dici tu, così non è...
secondo me la possibilità la merita ampiamente, non fosse altro per gli splendidi scenari marini!
EliminaAnch'io pensavo fosse solo un film di genere, poco originale e molto retorico. Dopo questa tua bella recensione, però, lo vedrò in questi giorni.
RispondiEliminala retorica è tenuta abbastanza a bada, vedi per esempio nella gestione del finale, credo che a Hollywood sarebbero stati mezz'ora di baci e abbracci, qui invece è tutto risolto in modo piuttosto rapido...
Eliminace l'ho pronto pronto anch'io.
RispondiEliminaho solo visto il tuo voto:)
eh eh potevi pure leggere perchè quando spoilero metto sempre segnaletica lampeggiante ma forse è meglio riservarsi la lettura dopo averlo visto per confrontare i diversi pareri...
Eliminapure io ce l'ho da vedere e dopo quanto letto sono pure parecchio ispirato senza contare che in questi giorni sto facendo incetta di film nord-europei ;)
RispondiEliminace l'abbiamo tutto questo filM. ci forniamo tutti allo stesso negozio, pare...anche a me piace il cinema nordeuropeo...
RispondiEliminaLo devo vedere, promette bene. La storia l'ho conosciuta quando a Oslo sono letteralmente inciampata nel museo Kon-Tiki... era il lontanissimo 2005
RispondiEliminasecondo me vale la visione e sappi che ti invidio per aver visto quel museo...
EliminaMa FANTASTICO!!!
RispondiEliminaNe ignoravo l'esistenza!
Possiedo il libro in prima edizione e venero l'autore, che fu un gigante dell'antropologia sperimentale.
Grazie,grazie,grazie e ancora grazie per la segnalazione.
(Altro che Vita di Pi!!)
Grazie a te per la pazienza che mostri nel leggere le mie quattro parole in croce...su vita di Pi hai ragione Kon-Tiki è molto meglio...di vita di Prrr...anche se francamente credevo che Ang Lee avesse fatto molto peggio e invece in calcio d'angolo più o meno si salva...
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