Due ingegneri generici, ricercatori nel campo dell'ibirdazione, Clive Nicoli ed Elsa Kast, sperano di ottenere fama e successo dalla loro creatura ottenuta mescolando il genoma di diversi animali.
Più importante la ricerca o il mercato?
In tempi di genetica aberrata, di animali (e bancomat) clonati , non poteva mancare il nuovo Frankenstein.
Però si chiama Splice (tecnica di ibridazione genetica di più specie) e non ha le cicatrici come quello originale. E' femmina, calva ha una coda contundente e appiombi messi al contrario ,un pò come quelli di Varenne.
Il nuovo film di Vincenzo Natali, progetto tenuto anni e anni nel cassetto ha l'aspetto un pò stantio del modernariato d'annata.
Ci sono gli scienziati che fanno quello che non dovrebbero, c'è l'industria farmaceutica che se ne sbatte della ricerca e vuole solo soldi, ci sono un paio di mostri carnei chiamati Ginger e Fred, figli di Cronenberg e nipotini dell'Alien(o) di Giger che invece di rappresentare la nuova frontiera della genetica si ammazzano l'un con l'altro alla loro presentazione facendo fare una bella figura da cioccolatai ai loro creatori.
Ma non basta : Elsa e Clive, i due scienziati protagonisti creano con genoma anche umano Dren, essere anfibio con spiccate caratteristiche umane.
Il problema è che cresce troppo velocemente e a un certo punto le spuntano anche le ali come se avesse bevuto una Red Bull.
E ne succedono tante altre.
Splice è un pastrocchio forte di una discreta intelaiatura visiva ma assolutamente deficitario sotto il profilo della sostanza.
Natali lavora bene sugli ambienti rendendoli claustrofobici ma mette troppa carne al fuoco con temi etici troppo alti per un semplice film di fantascienza, domande senza risposta sul bisogno di maternità e il solito sempiterno messaggino annesso che alla Natura deve essere lasciato sempre fare il suo corso, senza interferenze altrimenti succedono guai.
Quello che dovrebbe essere l'itinerario di formazione di Dren, ibrido con troppa anima al servizio del semplice istinto ormonale, si trasforma in realtà in una discesa agli inferi e in una lotta alle gerarchie precostituite in cui Dren cerca prima di accoppiarsi col maschio alfa e poi di sostituirlo direttamente.
Un vero peccato che le tematiche più stimolanti siano banalizzate nel nome della semplificazione, il mistero racchiuso dentro Dren non solletica più di tanto.
Alcune cadute di tono hanno quasi del clamoroso: la scena di ballo tra Dren e Clive, la loro scena di sesso e anche quella tra Clive ed Elsa hot come un distributore automatico di grattachecca.
Per non parlare poi del finale ai limiti del ridicolo involontario.
Un vero peccato,poteva venir fuori un piccolo cult nel solco di Cronenberg e invece...
PERCHE'SI : bel lavoro sull'ambientazione, un film di sci fi che cerca di avvicinarsi a tematiche "alte"
PERCHE' NO: troppa carne al fuoco, finale ridicolo, scene scults.
( VOTO : 4,5 / 10 )
Sono anni che vorrei vederlo ma a questi livelli ho un po' paura. Forse rinuncerò, anche se lo scult è sempre un buon motivo per guardare un film :D
RispondiEliminaNatali è un bravo regista ma qui si è fatto un po' prendere dalle sue ambizioni...
EliminaA me piacque anche per il suo essere scult... alcune scena di "amore" interraziale sono fatte davvero bene. Certo il filo che separa il ridicolo dal sublime a volte è davvero troppo sottile...
RispondiEliminaè verissimo quanto tu affermi...secondo me qui siamo proprio dalle parti del ridicolo ...
Eliminami cito? pare brutto? vabbè: «con materia del genere Cronenberg ci avrebbe fatto faville, Natali tira fuori un prodotto discreto e gelido che di tanto in tanto sbava sul bmovie»...
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