Xavier ha ormai 40 anni, una compagna, due figli e una maturità che ancora deve arrivare. Una bella scossa gliela dà Wendy, la madre dei suoi figli che si invaghisce di un danaroso fidanzato americano, per il quale smonta baracca e burattini per andare a vivere con lui a New York.
Per amore dei suoi figli anche Xavier parte per la Grande Mela in cerca della sua definitiva consacrazione come scrittore e della sua crescita come uomo.
Ma non è che le donne del suo passato lo aiutino più di tanto: il suo appartamento è un punto di passaggio per tutta una serie di personaggi ( soprattutto amiche ed ex fidanzate) che lo confondono ancora di più.
Per prendere tempo addirittura si sposa con una cinese per ottenere la residenza e si trova a sfuggire alle indagini dell'Ufficio Immigrazione.
Fino a che si accorge che il vero amore ce l'aveva lì a portata di mano e non se ne era mai accorto....
Rompicampo a New York è la chiusura ( forse) del cerchio della commedia sentimentale cosmopolita iniziato nel 2002 con L'appartamento spagnolo , cult della generazione Erasmus, e proseguito nel 2005 con Bambole russe, un'epopea sentimentale in cui veniva fuori l'indecisione di Xavier in campo sentimentale.
Klapisch, regista francese con una solida carriera alle spalle, con questo film quindi termina un ideale giro del mondo passato a pedinare con la sua cinepresa le baruffe sentimentali di Xavier, eterno ragazzo in crisi di identità che non si rassegna al dettaglio anagrafico.
Ne è passato di tempo dai giorni in cui L'appartamento spagnolo era il crocevia di un gruppo di giovanotti alle prese con il proprio percorso di crescita.
Eppure per Xavier sembra essere passato meno tempo rispetto agli altri, nonostante gli siano nati due figli e quindi gli siano aumentate non di poco le responsabilità.
Il suo appartamento a New York è un po' come quello a Barcellona ha le porte girevoli ed è una specie di porto di mare in cui Xavier è messo continuamente spalle al muro in un tira e molla continuo che mette a dura prova un uomo che si ostina a voler rimanere ragazzo.
E tutta la baraonda di donne che lo circonda finalmente gli farà capire quale sia la sua strada, come in ogni commedia sentimentale che si rispetti l'amore ce l'ha avuto sempre a portata di mano, quasi tra le dita e non se ne era mai accorto.
Klapisch aggiorna con grande intelligenza la commedia sentimentale ai balbettamenti dei quarantenni di oggi, protagonisti e allo stesso tempo vere e proprie vittime di famiglie allargate o non convenzionali.
Non un male ma la testimonianza tangibile della crisi che trasforma il precariato economico in precariato sentimentale.
Il lavoro registico è minuzioso, si lavora continuamente di ellissi, il passo è lungo ma tutto contribuisce ad avere un quadro esauriente di tutto quello che succede al protagonista, paradossalmente centro di gravità delle donne che lo frequentano ma assolutamente allo sbando in campo sentimentale.
Xavier , un ottimo Romain Duris che si dimostra molto a suo agio in un ruolo sfumato come questo, ha un po' l'aria smarrita e candida di un Antoine Doinel del nuovo millennio e colpisce in postivo quella citazione, voluta o meno non sono in grado di stabilirlo, di Green Card di Peter Weir, per quanto riguarda la parte in cui il protagonista per ottenere il permesso di residenza organizza un matrimonio finto con una cinese e si devono conoscere in fretta l'uno con l'altra per sfuggire alle indagini dell'Ufficio Immigrazione.
E comunque , lasciatemelo dire, è un bel crescere con Kelly Reilly, Audrey Tatou ( con gli anni sta diventando sempre più sexy) e Cecile De France che ti ronzano intorno.
In aggiunta ci mettiamo anche la bellezza statuaria di Sandrine Holt.
Farebbero resuscitare gli ormoni di un morto!
Xavier, con tutta questa gnocca in giro, TE DEVI SVEJA!!!!
( VOTO : 7 / 10)
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