Roma 128 d.C.: l'architetto Lucius Modestus, specialista in progettazione di bagni termali, sta vivendo una crisi creativa che sembra irreversibile. Perde il lavoro , è sempre triste e pensieroso ma quando un suo amico lo porta alle terme per fare un bagno caldo rilassante Lucius viene risucchiato in un grosso buco nella parete della piscina e scivolando attraverso il tempo viene catapultato nel Giappone ai giorni nostri in un moderno bagno pubblico dove si sta rilassando un gruppo di anziani. Assieme a quelli che definisce il popolo dalla faccia piatta conosce Mami , aspirante disegnatrice di Manga alla ricerca di una storia che la faccia entrare nel mondo del fumetto dopo tante porte sbattute in faccia. Lucius è colpito dalle innovazioni tecnologiche di quello strano popolo, Mami da Lucius che sarà il soggetto della sua storia. Intanto Lucius continua a fare avanti e indietro nel tempo e porta nell'antica Roma tutte le innovazioni che ha osservato. Diventa così l'architetto di maggior successo a Roma e attira le attenzioni dell'irascibile imperatore Adriano che gli fa progettare delle terme personali che però dovranno essere straordinariamente innovative....
Non so voi , ma io quando solo leggo nelle sinossi dei vari film un qualcosa che li faccia avvicinare ai paradossi temporali e ai viaggi nel tempo, scatta l'impulso irrefrenabile alla visione.
E così è stato per questo Thermae Romae, film giapponese tratto da un manga scritto da Mari Yamazaki e incredibile successo al box office giapponese ( secondo posto assoluto del 2012 con un incasso di circa 75 milioni di dollari ), già presentato con successo al Far East di Udine e in attesa di una distribuzione italiana.
A mio parere ci sono due modi per fare un film sui viaggi del tempo: o cercare di annodare scientificamente tutte le fila del paradosso temporale oppure fregarsene beatamente e pensare solo al divertimento sfrenato usando l'espediente del confronto delle varie culture in epoche diverse.
Thermae Romae fa parte del secondo tipo di film: nessuna pretesa di credibilità ma tutto viene usato per rendere lo spettacolo più fruibile per il grosso pubblico senza arrivare mai alla volgarità gratuita che sembra sia l'unico grimaldello ( almeno dalle nostre parti ) per divertire la platea.
Del resto far interpretare a giapponesi le parti più importanti anche per quanto riguarda gli antichi Romani ( il protagonista interpretato da Hiroshi Abe, da più parti definito il Raul Bova nipponico ma ha recitato anche per Hirokazu Kore-eda, che comunque a vederlo non è un giapponese tipico, molto alto e ben messo fisicamente oltre che dotato di indubbio sex appeal nonostante sia arrivato quasi alle 50 primavere, l'imperatore Adriano, Antonino) e lasciare a caucasici le parti di contorno e le comparsate è testimonianza del fatto che Thermae Romae non ha alcuna pretesa di essere qualcosa di plausibile.
Il film dell'esperto Hideki Takeuchi è una macchina da intrattenimento perfetta: ottime ricostruzioni dell'antica Roma in parte digitali ma in parte fornite da Cinecittà dove è stato girata una parte consistente del film, situazioni paradossali gestite con tempi comici perfetti, un continuo confrontare gli usi e i costumi dell'antica Roma, catturata in un periodo di assoluta opulenza ed edonismo sfrenato, con quelli del Giappone odierno, popolato di arrivisti senza scrupoli e in cui la creatività di ognuno fa fatica ad emergere.
La molla della comicità è scatenata soprattutto dalle situazioni assurde in cui si viene a trovare Lucius quando è catapultato nel Giappone di oggi, dal suo latino maccheronico e dagli incontri con la buffa Mami.
E proprio per questo i suoi viaggi nel tempo sono reiterati nel film annunciati dagli intermezzi in cui è protagonista uno strano cantante lirico.
Col procedere del film si perde l'effetto sorpresa e la comicità risulta meno efficace in quanto ripetitiva ma poco importa, ci si continua a divertire lo stesso.
Thermae Romae è un inno alla stravaganza , del resto parlare di un peplum nipponico non è già di per se abbastanza estroso?
Un intrattenimento perfetto, ben confezionato, mai volgare e senza troppe cadute di tono.
Visione consigliatissima perchè permette di divertirsi un paio di orette con i neuroni a nanna.
Già programmato un sequel per il 2014.
( VOTO : 7 / 10 )
Ma allora guardate Benhur. Un gladiatore in affitto con Nicola Pistoia... un mito!!!!
RispondiEliminaeh eh guarderò pure quello...
Eliminaun film giapponese sugli antichi romani?
RispondiEliminati prego, bradipo, dimmi che te lo sei inventato tu ;)
eh eh , mi sarebbe piaciuto ma non è così...se lo sono inventato i giapponesi!!!
Eliminaconcordo in pieno su tutto, niente di che ma si fa vedere e diverte.
RispondiEliminaesatto, leggero e soprattutto divertente...
EliminaGià il manga mi aveva infastidito a oltranza... il film non so se vederlo.
RispondiEliminail manga non lo conosco, quindi non ti so dire...il film secondo me è divertente...
EliminaVedere un giapponese con la toga che parla latino è impagabile! ^^
RispondiEliminaConcordo con te sul giudizio positivo sul film (anch'io non ho letto il manga).
E comunque la ricostruzione storica è più curata qui che ne "Il gladiatore"! ^^