La storia di Tilikum , un maschio di orca catturato quando aveva appena tre anni al largo delle coste islandesi nel 1983 e fatto esibire nei parchi acquatici della catena Seaworld dove ha causato negli anni 3 morti, tra cui l'esperta addestratrice Dawn Brancheau , attaccata e deliberatamente massacrata durante uno spettacolo di fronte al pubblico.
Perchè Tilikum continua ad esibirsi e perchè questi magnifici mammiferi marini che, secondo gli scienziati , hanno un'emotività e un'intelligenza superiori a quella dell'uomo sono costretti a passare la maggior parte delle loro vite in piscine anguste che sono delle vere e proprie prigioni?
La risposta è una sola : i soldi , per la SeaWorld e per tutte le società che gestiscono parchi acquatici questi animali sono fonte di reddito e incassare una marea di dollari in più val bene qualche sacrificio umano e far passare una vita da reclusi ad animali il cui unico diritto inalienabile sarebbe la libertà....
Accanto alla storia di Dawn e di Tilikum anche la narrazione di altri "incidenti"...
Blackfish bellissimo documentario di Gabriela Cowperthwaite, presentato con successo al Sundance di quest'anno, non è semplicemente la storia della vita di un'orca "assassina" ( il film di Michael Anderson con Richard Harris e Charlotte Rampling è espressamente citato, anzi vengono proprio mostrate alcune sequenze del finale per dimostrare quanto possa essere vendicativa un'orca, animale come già detto di intelligenza persino superiore a quella umana) ma è un virulento atto d'accusa contro i parchi acquatici che costringono questi animali a vite "bestiali", consumate per la maggior parte del tempo in piscine anguste, per loro poco più di vasche da bagno.
E sottolinea anche quanto sia un'illusione credere di aver addestrato perfettamente questi animali che conservano comunque la loro indipendenza e il loro istinto.
La storia di Tilkum è la storia di un animale che ha vissuto soffrendo e che durante la sua "carriera" da performer ha causato sofferenza uccidendo , per tre volte: la prima volta nel 1991 allorchè l'addestratrice Keltie Byrne entra in acqua per nuotare con Tilikum e le due femmine che sono con lui ( due femmine dominanti, gravide a insaputa degli addestratori,che hanno attaccato il maschio in varie occasioni riempiendolo di ferite). In realtà è la prima volta che un addestratore si tuffa nell'acqua in cui ci sono le orche e sono le femmine che attaccano ma anche il maschio fa la sua parte.
Nel 1999 vengono ritrovati nella sua vasca i resti di un uomo che nottetempo si è introdotto nel parco acquatico e si è tuffato nella vasca di Tilikum che ha reagito come è nella sua natura di predatore.
Nel 2010 il terzo incidente, quello che lo ha reso noto all'opinione pubblica: Tilikum massacra durante uno spettacolo l'esperta addestratrice Dawn Brancheau.
Blackfish è un documentario toccante che avvalendosi delle testimonianze di addestratori e di dipendenti "pentiti" getta una luce inquietante su come vengono gestiti in cattività questi giganteschi mammiferi acquatici e di come vengano catturati e divisi dalla rispettive famiglie.
Perchè le orche hanno un'organizzazione sociale simile a quella dell'uomo, vivono per tutta la vita in un nucleo familiare fisso , hanno cure parentali insolitamente lunghe e un legame tra i vari membri della famiglia che forse è il più forte tra quelli che si conoscono in natura.
Non è un caso che la lunga sequenza della cattura delle orche per portarle ai parchi acquatici ( interessano soprattutto i cuccioli, gli unici che si possono "addestrare" ) sia la più toccante di tutto il film, forse anche più del racconto, che fa correre veramente i brividi lungo la schiena , della morte di Dawn Brancheau che si ha modo di conoscere e apprezzare in filmati di repertorio.
E un altro picco emotivo del film è quando la piccola Nil , di quattro anni circa ( giovanissima , praticamente una cucciola, le orche raggiungono la maturità sessuale a 10 anni e hanno una vita di lunghezza paragonabile a quella dell'uomo) viene separata dalla madre Kalina per essere trasferita in un altro parco acquatico.
Il dolore di Kalina è qualcosa che tracima anche al di qua dello schermo, come i suoi vocalizzi accorati.
Blackfish è un documentario scomodo per una lucrativa attività imprenditoriale come quella dei parchi acquatici, dei veri e propri lager per mammiferi acquatici in cui gli addestratori , a loro modo anche in buona fede, fanno la figura dell'ultima ruota del carro, carne da macello sacrificabile e interscambiabile.
Un film che si scaglia contro una potente lobby economica e già questa sarebbe un'ottima ragione per la visione.
Se ciò non bastasse c'è anche tutto il resto: lotta di civiltà e emozione che fanno di Blackfish un film irrinunciabile.
( VOTO : 8 + / 10 )
Gran bel post, e film che mi ispira parecchio. Cerco di recuperarlo al volo!
RispondiEliminaGrazie ! Il film merita.....parecchio!
EliminaSe ne parli così devo recuperarlo. Sei un'inesauribile fonte di film interessanti, come sempre.
RispondiEliminagrazie! nel mio piccolo cerco di essere un pioniere...Blackfish merita assolutamente il recupero...e non sono il solo a dirlo, anzi sono buon ultimo...
EliminaMammamia, una recensione toccante e immagino cosa sarà il film. Lo vedrò, ma con la paura nel cuore. Quando si affrontano temi così delicati io perdo il controllo.
RispondiEliminagrazie Valentina! è un film che tocca argomenti delicatissimi ma vedilo, non te ne pentirai...
EliminaImmaginavo fosse un documentario "scomodo" (non entrava nell'acquario...)
RispondiEliminaneanche di traverso?
EliminaFatico davvero a vedere film e soprattutto documentari dove gli animali vengono schiavizzati. Earthlings mi ha sconvolto. Letteralmente. Però visto che la maggior parte dei film che consigli sono interessanti...
RispondiEliminaBlackfish è un bel film e ammetto di aver visto con fatica alcune sue parti...io non riesco a vedere neanche i documentari National Geographic...
RispondiEliminanon lo mancherò, grazie per la segnalazione iniziale (come mi suggerisce James Ford)
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