Harry Wolper ha vinto un premio Nobel per la medicina che ha sacrificato la sua brillante carriera per il sogno di far rivivere sua moglie Lucy, morta 3o anni prima. Ora insegna biologia ma è come un corpo estraneo, è totalmente votato alle sue ricerche. Trova in Meli la perfetta donatrice dell'ovulo che farà rivivere Lucy e in Boris un assistente perfetto, perchè come lui ha trovato l'amore della sua vita e non lo vuole abbandonare....
Precisiamolo subito: non è un film da consegnare alla storia del cinema. Sia il regista Ivan Passer, sia Peter O'Toole da protagonista hanno fatto cose molto migliori di questa commedia sentimentale. Ma io ci sono molto affezionato, fa parte della mia storia personale, è uno dei film che mi porterei sull'isola deserta ammesso che possa avere in dotazione anche una tv e un lettore dvd. Perchè se è vero che ogni scarrafone è bello a mamma sua, questo per me è uno scarrafone bellissimo. Un film visto in videocassetta all'alba dei miei 18 anni e che come la mia ex età ha migliaia di difetti, è stupidamente sentimentale, è terribilmente infantile, puzza di anni 80 dalla testa ai piedi ma è un qualcosa che mi ha accompagnato sempre.
Un film sulla dedizione assoluta a un sogno o meglio a un'utopia. Il professor Harry Wolper ha impiegato gli ultimi 30 anni della sua vita alla ricerca di un qualcosa che facesse riscoccare la scintilla della vita partendo da poche cellule dell'amatissima moglie. Frammenti di biochimica, un frullato di atomi di carbonio, ossigeno e idrogeno che lui conserva in uno strano macchinario in attesa di trasformarli in qualcosa di vivo. Un tema che mi ha sempre affascinato: quando da una semplice reazione chimica si può passare a parlare di vita? Tema grande più dell'uomo, una domanda a cui non sono in grado di rispondere. Dicevamo dell'amore completo e inappagato del professor Wolper che è dedizione alla memoria della sua adorata Lucy perduta tragicamente ma anche una totale fede nella scienza a cui si immola anima e corpo.
Forse anche più di una "semplice" dedizione.
E'un personaggio adorabile questo Harry Wolper che ha l'andatura dinoccolata del grande Peter O'Toole, un milord anche se indossasse stracci. Un uomo fuori dal mondo e dalle sue convenzioni, con i suoi capelli color della cenere un po' lunghi e i suoi occhiali da presbite con montatura in osso è deliziosamente anticonformista riuscendo a toccare temi filosofici altissimi e allo stesso tempo perdersi dietro alle banalità quotidiane che sembrano coalizzarsi sempre contro di lui.
Un tipo decisamente originale tenuto in vita da un sogno che forse non potrà mai essere realizzato.
Dr Creator specialista in miracoli è una commedia che parla d'amore e d'amicizia per cui il messaggio è improntato al massimo del sentimento col minimo della complicazione. Forse quella donatrice d'ovulo che ha selezionato è qualcosa di più che un semplice strumento.
O forse si, è lo strumento che cercava per capire finalmente che sempre e comunque the show must go on, la vita continua anche se perdiamo qualcuno che amiamo più di noi stessi.
E lui quelle cellule una volta appartenenti all'amore della sua vita le regala alla profondità del mare....
Questo post fa parte della serie di recensioni appartenenti a The fabolous '80 special iniziativa messa in atto dal blog La fabbrica dei sogni e di cui potete leggere anche qui
uno dei primi film che da adolescente ho visto, nel fiore della mia passione per il cinema, di strada allora ne avevo tanta da fare, Lynch era di là a venire, proprio dietro l'angolo, anche io ci sono affezzionata a questo film :)
RispondiEliminaadoro questo film, ogni volta che lo vedo la lacrimuccia ci scappa....
RispondiEliminaurca, sono passati secoli
RispondiEliminaeh eh a chi lo dici....
EliminaBella recensione, grazie.
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