I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

giovedì 26 settembre 2013

Quartet ( 2012 )

La vita scorre placida e tranquilla nella casa di riposo per musicisti dove risiedono vecchie glorie della musica lirica come Cecily, Reggie e Wilfred. Ogni anno il 10 ottobre i tre sono in prima fila per organizzare un concerto in memoria del compleanno di Giuseppe Verdi e quest'anno il concerto è ancora più importante perchè deve raccogliere fondi per garantire la sopravvivenza della casa di riposo.La serenità viene turbata dall'arrivo di Jean, diva poco rassegnata all'età che avanza e che è stata sposata tempo prima con Reggie.
La loro separazione è stata uno shock per Reggie da cui ancora non si è ripreso ed inevitabilmente i loro rapporti all'inizio sono traumatici. Ne risente anche l'organizzazione del concerto.
Concerto vitale per gli occupanti della casa di riposo altrimenti costretti a trasferirsi altrove....
A dir la verità non amo molto le commedie geriatriche: ho paura di trovare troppa malinconia e di essere come quel turista fai-da-te-no-Alpitour che si fa un giro nel museo delle cere, museo che pare sia inevitabile in ogni località turistica che si rispetti. Un po' come visitare un cimitero di vecchi elefanti o come trovarsi in mezzo alla sagra della balena spiaggiata.
Le vecchie glorie sono un'arma a doppio taglio da usare al cinema, soprattutto se si vuole confezionare una commedia come questa ambientata in una casa di riposo, chiamarla ospizio mi pare fuori luogo sia per la bellezza degli ambienti , sia perchè i vecchietti che abitano questa dimora gentilizia con qualche secolo sul groppone non sembrano così male in arnese. Anzi uno si chiede anche il perchè si siano ritirati in una sorta di esilio volontario pur non soffrendo eccessivamente dei mali legati all'età.
Però devo dire che in questo caso gli attori funzionano tutti egregiamente.
Il motivo principale che mi ha spinto alla visione è stato la presenza di Dustin Hoffman dietro la macchina da presa, cioè uno dei più grandi attori cinematografici viventi, qui praticamente al suo esordio ( anche se , non accreditato, collaborò molto attivamente alla regia di Vigilato Speciale assieme a Ulu Grosbard).
Ora vedere uno come lui , che ha lavorato praticamente con tutti i migliori registi del firmamento hollywoodiano, in cabina di regia, scatena inevitabilmente la curiosità per riuscire a capire a quale dei grandi con cui ha lavorato si è richiamato in qualche modo.
Curiosità mal appagata perchè sinceramente Quartet , tratto da una piece teatrale , ha dalla sua una discreta dose di personalità. La cosa strana, paradossale se vogliamo è che da un attore hollywoodiano che si sposta dietro alla macchina da presa uno non si aspetta una commedia che si richiama parecchio alla più recente tradizione della commedia all british, cose come Svegliati Ned! o anche roba tipo L'erba di Grace o Calendar girls.
Non che Quartet somigli in modo specifico ai film succitati ma l'aria che si respira è proprio quella.
La regia è morbida e sinuosa, fa quasi dimenticare che il film è tratto da una piece teatrale e il lavoro fatto con gli attori è di alto livello.
E su questo avevo pochi dubbi perchè credo che ci si capisca bene da grande attore a grande attore e in questa pellicola ce ne sono tanti.
La malinconia è lasciata in seconda fila in favore di una visione disincantata all'insegna del carpe diem, del vivere giorno per giorno e cercare di coglierne i frutti migliori.
Complessivamente Quartet è una visione estremamente piacevole ambientata in una location assai suggestiva, niente per cui strapparsi i capelli ma sono 100 minuti che passano velocemente con il sorriso che spesso va a increspare le labbra.
E Dustin lascia fuori anche la retorica legata alla politica della lacrima facile in un finale molto più sobrio del preventivato.
Un'ultima nota: il film si chiude con in sottofondo il brano Bella figlia dell'amore tratto dal Rigoletto di Giuseppe Verdi.
Brano nobile, di effetto ma che a un bischero come me ha fatto pensare intensamente ad Amici miei e ai Cinque Madrigalisti guidati dal prof Sassaroli e dal conte Mascetti....

( VOTO : 6,5 / 10 ) 


Quartet (2012) on IMDb

8 commenti:

  1. Delicato e decisamente piacevole. Poi c'è Maggie Smith che io adoro.
    Io avevo gradito.

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    1. pur non gradendo il genere della commedia geriatrica , devo dire che questo mi è piaciucchiato....

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    1. ah ah ah !!!! è anche roba per vecchietti come me....

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  3. vabbè, poison arriva sempre prima per dire quello che volevo dire io. cheppalle :D

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    1. È che essendo una vecchietta io mi sveglio prima! ;)

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    2. eh eh eh !!!! la poison è mattiniera....

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  4. Delizioso, lo avevo visto in aereo e in lingua originale sono sicura sia anche meglio visti i pezzi grossi coinvolti!

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