Padre James è il parroco di un piccolo paese irlandese e nel confessionale viene minacciato di morte da uno dei suoi fedeli: gli ha promesso che lo ucciderà la domenica successiva sulla spiaggia perché quando era bambino era stato violentato da un prete e , siccome il colpevole era morto, si sarebbe vendicato uccidendo Padre James perché è un buon prete e gli serve una vittima innocente come era lui quando subì le violenze.
Il parroco ha riconosciuto di chi è la voce e la sua settimana viene scandita di continui incontri in cui si scopre una comunità stracolma di problemi di ogni tipo e stranezze assortite, a partire dallo stesso James, una volta sposato, con una figlia Fiona che manifesta apertamente tendenze suicide, e in passato con un amore smodato per la bottiglia che in passato gli ha creato molti problemi dopo la perdita dell'amata moglie.
Eppure la domenica mattina successiva , Padre James è lì sulla spiaggia ad attendere il suo destino...
Calvario è l'opera seconda di John Michael McDonagh, che lo ha anche scritto, che segue di tre anni il suo debutto nel lungometraggio, The Guard ( tradotto vergognosamente in italiano, Un poliziotto da happy hour, di cui se volete abbiamo parlato qui ) , fratello di quel Martin McDonagh che ci ha regalato gioiellini come In Bruges e 7 Psicopatici.
Abbiamo ancora Irlanda, ancora una piccola comunità ricca di mostri metaforici e reali da scandagliare nel profondo e soprattutto abbiamo ancora Brendan Gleeson, attore enorme che più va avanti con gli anni e più migliora come il buon vino.
Qui è nella parte di Padre James , prete cattolico molto sui generis, una volta sposato , che è il pastore di una comunità allucinata e sbandata almeno quanto lui lo era una vita prima.
Tra milionari che hanno fatto soldi illegalmente e ora li vogliono donare alla Chiesa senza un reale pentimento alle spalle, poliziotti con strane tendenze sessuali ( e non perchè gay ), donne con amanti e mariti maneschi, James è una sorta di recipiente in cui tutti cercano di stipare il proprio male di vivere .
E il nostro James la prende bene ma non benissimo travagliato dal voler combattere un destino che oramai gli sembra segnato e un fatalismo che lo attanaglia e lo condiziona in tutti i suoi gesti.
La scrittuta di John Michael McDonagh è acida , velenosa, l'umorismo è lunare, spesso la mascella si contrare non in un qualcosa che assomiglia a un sorriso ma più a una risata sardonica , a denti strettissimi.
La sua penna intinta nel curaro ne ha per tutti a partire dalle istituzioni, diciamo come minimo inadeguate alle loro funzioni, ma gli strali più avvelenati sono per la Chiesa,
In qualche frangente tutto questo veleno rischia di corrodere l'intelaiatura del film che a dir la verità manca di un vero e proprio crescendo drammaturgico procedendo attraverso i variegati, al limite del grottesco, incontri di cui è protagonista Padre James.
Fino alla sortita domenicale sulla spiaggia dove invece si raggiunge un climax emotivo di intensità rara e che lascia totalmente annichiliti.
Ottima la scelta di non rivelare allo spettatore l'autore della terribile minaccia nei confronti del protagonista ( lui invece sa benissimo chi è, ha riconosciuto la sua voce) : dà il senso del titolo, il calvario, inteso come percorso intenso e doloroso, di James alla ricerca delle radici della sua fede perché si evince che il rapporto con il suo Dio non è così cristallino ma colmo di dubbi e incertezze, per arrivare alla catarsi definitiva.
L'atmosfera incantata del piccolo paese nel sud dell'Irlanda per una volta non si ammanta di fiabesco ma solo di una bruma infingarda che ti entra fin dentro le ossa, siamo lontani dai paesaggi da cartolina.
O meglio la regia si apre talvolta a questi scorci ma la narrazione volutamente rarefatta nel suo essere compassata fa vedere tutto con occhi diversi.
Consapevoli della tragedia che cova sotto la cenere di una comunità che vive di segreti e menzogne, piccole o grandi che siano.
E Padre James fà comunque la figura del gigante in un mondo di nani e ballerine.
PERCHE' SI : c'è l'Irlanda , c'è Brendan Gleeson, film che fa riflettere anche dopo i titoli di coda, scrittura acida e velenosa.
PERCHE' NO : a volte il veleno contro la Chiesa rischia di corrodere l'impianto del film, ritmo compassato che scoraggerà qualcuno, manca di vera e propria crescita drammaturgica.
LA SEQUENZA : la domenica di James sulla spiaggia in attesa di quello che il destino ha stabilito per lui.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
L'Irlanda non è solo sfondi da cartolina.
Trattando certi temi non mi stupisce che in Italia sia circolato con il contagocce, poco e male.
Gleeson più va avanti e più amplia la sua gamma espressiva.
Mi piacciono film che alla fine ti lasciano domande e non ti danno risposte.
( VOTO : 7,5 / 10 )
oh mi era piaciuto proprio tanto
RispondiEliminaanche a me...
EliminaA me non ispirava manco per nulla, ma vedo delle recensioni abbastanza positive in giro, quindi magari ci faccio un pensierino...
RispondiEliminanon è un film banale, un pensierino ce lo puoi fare tranquillamente...
EliminaA me non è riuscito a convincere, personaggi troppo calcati e troppo da macchietta, soprattutto se confrontati con Gleeson.
RispondiEliminaUn peccato, perchè la solidità che sembrava esserci, non c'è dall'inizio alla fine.
è un film piuttosto estremo anche nei suoi personaggi, comprendo benissimo il tuo punto di vista...
EliminaFilm molto bello, è stato tra i miei preferiti del 2014. :)
RispondiEliminane sono felice...:)
EliminaConcordo in pieno.
RispondiEliminaAbbiamo avuto lo stesso approccio e la stessa visione del film.
ti ho letto e direi che siamo sulla stessa lunghezza d'onda...
Eliminaè vero, anche io sono rimasto a pensarci a lungo dopo averlo finito di vedere...
RispondiEliminaio non lo avevo nemmeno sentito nominare, ma l'argomento mi interessa assai, quindi credo proprio gli darò una visione!
RispondiEliminaè da recuperare Mari, a me è piaciuto molto...
Eliminalo sto aspettando, e so già che mi piacerà :)
RispondiEliminase ti conosco un minimo credo proprio che ti piacerà,,,
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