I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

lunedì 22 settembre 2014

Seria(l)mente : House of Cards ( 2013, Stagione 1 )

Paese d'origine : USA
Produzione e distribuzione : Netflix
Episodi : 13 da 55 minuti cadauno

Vita ,  peccati, pensieri , opere e omissioni del deputato democratico Francis J. Underwood, uomo cinico e spietato che , non nominato segretario di Stato, riesce ad organizzare un piano di vendetta meticoloso contro tutti quelli che lo hanno ostacolato e ha successo nel mutare  la scena politica attorno al presidente degli Stati Uniti.In questo è aiutato a fasi alterne dalla moglie Claire, dalla blogger Zoe a cui passa notizie di prima mano e da Stamper vero e proprio braccio esecutivo.
13 puntate che si muovono nel dietro le quinte del potere mettendo in scena una storia che ha molto dello shakespeariano ma che ha anche molto, ma veramente molto di contemporaneo.
House of cards sembra la versione marcia e incancrenita di West Wing, dipinge un mondo grigiastro in cui ognuno ha da farsi perdonare qualcosa, ognuno ha uno scheletro nell'armadio grosso così, ognuno  è animato dalla filosofia del più perverso "do ut des".
Io non faccio nulla se tu non fai qualcosa per me.
Al centro della scena c'è lui, Francis J. Underwood a cui Kevin Spacey dà ottimamente corpo, volto e voce.
E' perfetto.Sfaccettato sotto una patina di apparente impassibilità, sempre sotto controllo e capace di non fermarsi davanti a nulla.
Il pilot ce lo presenta subito in tutta la sua lucentezza di genio del male quando praticamente spezza il collo a un cane appena investito per non farlo soffrire.
E lui vuole fare proprio questo, la sua ambizione è quella di disporre delle vite e delle carriere di tutti.
E in qualche maniera ci riesce, con la sua ragnatela di conoscenze e la sua mente machiavellica ottiene sempre quello che vuole.
Anche chi gli sta intorno non gli è da meno a partire dalla moglie Claire personaggio indecifrabile per almeno metà serie.
Poi, anche lei getta la maschera, in una scena talmente "forte" da rasentare il cattivo gusto: si mette a ravanare nelle parti basse di una loro ex guardia del corpo immobilizzata in un letto d'ospedale in quanto malato terminale di tumore, solo perché lui le ha confessato di averla sempre amata e di aver coperto il marito in tutte le sue marachelle extraconiugali.
Robin Wright nella parte di Claire è perfetta, giunonica e illeggibile e tanto tanto gnocca ( mai stata così gnocca almeno a mia memoria).
House of Cards è una serie fondamentale per la storia della televisione: basandosi su un omonima serie inglese del 1990 ricavata dal romanzo di Michael Dobbs, ex funzionario di alto livello del Partito Conservatore britannico, è la prima serie tv prodotta dal network Netflix , specializzato in streaming legale di alta qualità e web series, che ne ha strappato i diritti a colossi come l'HBO e segna lo sbarco in tv di un divo di prima grandezza come Kevin Spacey dopo anni di relativo appannamento.
Ma è anche la serie di David Fincher ( regista della puntata doppia che apre la serie) che si è portato a casa l'Emmy della regia , così come di altri registi di cinema prestati alla tv, come Joel Schumacher, James Foley e Carl Franklin.
E' la serie in cui si certifica il primato del web sulla carta stampata ( vedi il personaggio di Zoe Barnes, anche lei priva di scrupoli e disposto a sacrificare biblicamente anche il proprio corpo per ottenere quello che vuole), perché internet arriva sempre prima delle rotative e della tipografia e se poi riesce a sfruttare gole profonde provenienti dalle stanze del potere è ancora meglio ed è anche una delle poche serie che può vantare un budget da grossa produzione hollywoodiana, circa 60 milioni di dollari.
Pur di impianto teatrale la ragnatela di intrighi ordita da Underwood avvince e tiene incollati allo schermo, segnalandosi anche per oltrepassare la quarta parete spesso e volentieri, ovvero quel muro invisibile che è situato tra il pubblico ( che può vedere tutto) e gli attori ( che in realtà non devono vedere al di là di questo muro).
Spacey parla più volte col pubblico valicando la suddetta quarta parete e testimoniando ulteriormente l'impianto teatrale di tutta la serie.
Espediente curioso usato nei momenti topici e che rimarca , se ce ne fosse bisogno, l'aura del bardo che aleggia su tutta la serie in cui vediamo un giovane Riccardo III che ha sposato Lady Macbeth in una sinergica unione di intenti.
Si amano? Si sopportano solamente ? Si usano vicendevolmente?
E perché allora sbroccano entrambi quando si sentono traditi?
House of cards unisce l'eccellente qualità di scrittura a una confezione pressoché perfetta.
Inoltre è un qualcosa che fa tremendamente paura: ma veramente noi cittadini siamo trattati alla stessa stregua di formiche operaie in un formicaio?
Ecco, dopo aver visto House of Cards non vedrete più la politica allo stesso modo, penserete sempre e solo a tutto quello che si agita dietro le quinte....
Rinnovata per altre due stagioni.

PERCHE' SI : appassionante e avvincente, grandi attori, Kevin Spacey a livelli a cui non era arrivato più da tempo
PERCHE' NO : impianto teatrale che a qualcuno potrà non piacere, a tratti inverosimile

( VOTO : 8,5 / 10 )

 House of Cards (2013) on IMDb

7 commenti:

  1. Anch'io recensisco questa serie oggi ;)promossa a pieni voti anche per me :)

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  2. Ne parlano tutti benissimo, presto mi cimenterò anch'io.
    Spero mantenga le promesse.

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    1. il recupero è assolutamente doveroso oltre che consigliato...

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  3. Bellissima serie, anche se in alcuni punti mi è sembrata prevedibile, ma nel complesso è assolutamente imperdibile.

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  4. Provata ma non mi convince. scontata, troppo enfatica, noiosa.

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