Florida 1969: Hillary Van Wetter è rinchiuso in prigione in attesa della sentenza capitale per l'omicidio di un laido sceriffo. Lui si professa innocente ma il suo alibi non è molto convincente. Ward Jansen reporter d'assalto originario delle stesse parti attratto dallo scoop , torna a casa assieme al suo collaboratore Yardley per indagare sulla faccenda e per scagionare Van Wetter. Qui ritrova il fratellino ormai cresciuto, Jack, e conosce una donna , Charlotte, che ha una strana passione: quella di intrattenere relazioni epistolari con molti carcerati. Ma quella con Hillary è andata parecchio avanti e lei lo vuole sposare pur non avendolo mai visto prima.
Jack è affascinato da Charlotte e accetta di aiutare il fratello e il suo amico giornalista in una vicenda che giorno dopo giorno diventa sempre più torbida....
Prima di apprestarmi a vedere il film mi chiedevo come mai non era stato distribuito in Italia con tutto quel dispiegamento di stars in azione: McConaughey che sta vivendo una stagione di successi, Zac Efron idolo incontrastato delle ragazzine per non parlare della superdiva Nicole Kidman o di John Cusack che tra questi forse è il meno conosciuto dal grosso pubblico ma gode pur sempre di una certa popolarità.
Per non parlare della regia di Lee Daniels, uno che si è fatto conoscere con Precious film che ha avuto una certa risonanza pure qui nel Belpaese, ormai terzomondo cinematografico a tutti gli effetti.
Dopo aver visto il film azzardo qualche ipotesi: vedere uno coi muscoli di McConaughey in versione gaya, nuda e incaprettata per chissà quale gioco erotico potrebbe spiazzare il pubblico italiano che lo sta conoscendo in parti molto più etero, anche troppo come in Magic Mike.
Vedere Zac Efron in versione pipparolo quasi senza speranza ( attenzione a quel quasi) pensando a Nicole Kidman , non sapendo che quelle cose fanno diminuire la vista, avrebbe fatto stragi delle fans che se lo tengono stretto dai tempi di High School Musical. E poi la scena in cui la Kidman per salvarlo da un contatto indesiderato con le meduse, sgomita con tre sgallettate in spiaggia per amorevolmente ricoprirlo della propria urina è uno scult fin da subito.
Vedere poi Nicole Kidman in versione MILFona farsi rimuovere tutto il botulino che le si è incrostato addosso in ogni posizione kamasutresca, avrebbe spiazzato il pubblico italiano che la conosce come diva algida e forse anche asessuata ( caso mai nella foga crollasse qualcosa nell'impalcatura plastica che la sorregge). Altra scena scult: sesso a distanza con il carcerato di fronte a platea abbastanza numerosa ed interdetta, incompleto naturalmente per via della distanza e per via che invece di essere qualcosa di strappamutande è solo strappacalze.
Però sarebbe ingiusto catalogare The Paperboy come uno scult solo per via di queste sequenze hot ad alto tasso di ridicolo involontario.
In fondo l'impalcatura da thriller regge, l'anima noir viene fuori prepotentemente in una vicenda di sesso e perdizione in cui la redenzione non arriva o arriva nel modo meno opportuno.
E convince anche quel suo essere sudaticcio, letteralmente immerso nell'afa asfissiante delle paludi della Florida, tra acquitrini maleodoranti e alligatori squartati, in cui i vari divi in scena accettano volentieri di farsi maltrattare da un copione con poche speranze e da un regista che non fa arretrare la sua macchina da presa di fronte a nulla.
Quello che non convince del film è l'ossessione che ha Daniels di mettere troppa carne al fuoco, troppe tematiche e troppo importanti per poter essere spese in una squallida vicenda come questa in cui il primo motore è la foia sessuale: si parte dal razzismo conclamato in cui ancora si vive in Florida nel 1969 ( ci mancano solo gli incappucciati del Ku Klux Klan) si passa per l'omosessualità repressa , per l'apologo sul potere dei media sull'opinione pubblica, la stampa in questo caso, e si arriva all'amore del ragazzino per la MILFona, amore con zero possibilità di riuscita, a parte qualche gentile concessione della suddetta MILF.
E con questo alternarsi di tematiche alte e basse sembra di trovarsi sulle montagne russe e lo stesso discorso vale per lo stile registico di Daniels che si impantana nelle sequenze scult di cui sopra ma è capace anche di impennate di stile improvvise, forse anche un po' troppo stilose per un thriller sudaticcio come questo.
Sicuramente un film che lascia interdetti tra momenti decisamente riusciti e cadute di tono piuttosto rovinose....
( VOTO : 5,5 / 10 )
concordo abbastanza, ma sono meno severo, proprio perché qua e là c'è del buono e dopo (ma anche durante) vien voglia di una doccia per togliersi l'appiccicaticcio di dosso. e la Kidman, inguardabile per il botox, tuttavia funziona, come funzionano John Cusack e McConaughey
RispondiEliminac'è del buono e se Daniels avesse evitato quelle due tre scene decisamente scult avrei gradito molto di più...
EliminaCe l'ho da vedere da un pezzo, ma l'ho sempre tenuto di riserva a causa di un certo pregiudizio che mi confermi.
RispondiEliminaPrima o poi passerà anche su questi schermi, ma senza fretta. ;)
vedere questo film è come andare sulle montagne russe, voli alto ma cadi anche rovinosamente....
EliminaNon sono ancora riuscita a vederlo.
RispondiEliminauno sguardo gli si può anche dare , non aspettandosi troppo...
EliminaPerplessa assai..
RispondiEliminammm..molto perplimendo? eh si, ci sta....
EliminaNon mi ispira particolarmente, non ho mai visto nulla di sto regista, il cast è validissimo, a parte quell'idiota di Efron, ma ho un quesito, John Cusack x caso fa il cattivo anche qui??? perchè nella locandina ha uno sguardo minaccioso e dopo la sua ottima performance come cattivo nel cacciatore di donne rivederlo come personaggio negativo mi aggrada assai
RispondiEliminasi, anche qui fa il supercattivo...un po' sullo sfondo ma si fa notare...
Eliminaazz, allora quasi quasi me lo guardo
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