Federico Picchioni è un benestante broker finanziario che convive con un arredatrice di successo. Quando muore improvvisamente l'ex moglie e la Guardia di Finanza chiude la sua attività per colpa delle truffe commesse dal suo capo, Federico, in gravi difficoltà economiche è costretto a prendere i suoi figli in casa, Lia , aspirante poetessa con una figlia di 3 anni di padre ignoto e Niccolò musicista in cerca di successo.
La compagna di Federico litiga continuamente con i suoi figli e alla fine decide di andarsene, se ne va anche la colf e li lascia nel marasma totale.
Arriva in compenso Luisa che viene ad abitare nell'appartamento a fianco. Lei è una tagliatrice di teste ( licenzia gente per conto delle varie ditte che la chiamano) afflitta da sensi di colpa e ripudiata dalla sua famiglia.
Federico, i suoi figli e Luisa cominciano a frequentarsi formando una specie di famiglia allargata finché...
Anche Verdone si accoda al cinema della crisi volendo raccontare a modo suo l'Italia di oggi, i problemi economico finanziari, le famiglie allargate e quelle ristrette, le truffe dei furbetti del quartierino e i vari conflitti generazionali.
Ora, era un po' di tempo che avevo perso di vista Verdone e quindi mi può essere sfuggita l'evoluzione del suo cinema negli ultimi anni, ma quello che ho visto in Sotto una buona stella , mette abbastanza tristezza.
Verdone non sarà mai stato un gran regista ma vederlo a un livello di confezionamento così basso mi stupisce assai, azzecca la scelta di Paola Cortellesi con cui ha un'alchimia quasi perfetta ma sbaglia clamorosamente alcuni comprimari come Tea Falco nella parte di Lia che qui appare come una pessima attrice, afflitta da cagneria di proporzioni epiche e mi rifiuto di credere che sia così mediocre e
soprattutto che Verdone , vedendo i giornalieri , non abbia notato quanto fosse sbagliata la performance dell'attrice , oppure come Eleonora Sergio il cui stile recitativo è troppo sopra le righe in un personaggio piuttosto stereotipato.
Stupisce poi la sciatteria con cui è tirato via un po' tutto, c'è un aspetto da sitcom che si intuiva già dal trailer ( mancano solo le risate preregistrate), gli arredi avanguardistici della casa in cui abita Picchioni fanno letteralmente a pugni con un tizio vintage come Verdone che ha due figli che sembrano appena usciti da una comune anni '70.
Due figli che a voler essere generosi non sono il simbolo della nuova generazione, del nuovo che avanza, ma sono solo figurine di cartone indolenti troppo brutte per essere vere o verosimili.
La colpa più grave di Sotto una buona stella è la stessa di cui abbiamo parlato a proposito di Tutta colpa di Freud pochi giorni fa: ha la pretesa di raccontare la realtà ma ne è totalmente avulso, è come immerso in una bolla spazio temporale che ha pochi contatti col mondo reale.
Probabilmente a Verdone non interessa neanche più di tanto dare una patina di verosimiglianza al suo film , è interessato molto di più alle dinamiche sentimentali tra i vari personaggi che stavolta sono elementari, quasi banali e il film si trasforma in una serie di scene da sit com televisiva che non danno mai l'impressione di arrivare al livello di un racconto globale, organico.
E soprattutto non arrivano mai a sfiorare nemmeno per sbaglio la cattiveria del Verdone di qualche anno fa , tutto è così intriso di melassa e di buonismo che quasi viene una crisi iperglicemica....
Da salvare la Cortellesi , attrice veramente di livello che non inciampa neanche quando è alle prese con un copione zoppicante come quello che le ha consegnato il suo amico Carlo, mentre non riesco a salvare neanche la prova di Verdone , incancrenito nella sua solita macchietta, stavolta imbruttita e invecchiata nonostante sia circondata da glamour e che non esplora mai la sua vena patetica che così brillantemente ha mostrato ne La grande bellezza di Sorrentino.
Sporadiche risate annegate in una mare di noia e di tristezza.
Brutta storia questa del cinema di Verdone....
E a me sta umanamente molto simpatico.
E' anche della Magggica....
( VOTO : 4,5 / 10 )
temo che se lo vedessi ti darei ragione, e questa cosa fa male anche a me perché Verdone l'ho sempre amato molto. spero sia una parentesi. come Il bambino e il poliziotto...
RispondiEliminaho evitato come la peste bubbonica il film per lo stesso motivo. preferisco ricordare Verdone per i personaggi dei suoi film dei primi anni Ottanta, probabilmente ingenui e naif, ma certamente più autentici e più vicini alla sua indole...
Eliminasecondo me è un film da evitare perchè è il peggio del cinema di Verdone che è impegnato nel solito personaggio...
Eliminafilm scarso, però non sono riuscito a volergli troppo male...
RispondiEliminaah ah neanche io gli voglio troppo male altrimenti lo avrei stroncato peggio...eh
EliminaSe non ci fosse Verdone come attore sarebbe ancora peggio; non si ride, non ci si diverte e la trama è scarsa...
RispondiEliminaeppure a me ha deluso proprio lui, la sua regia e anche la sua prova d'attore....
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