I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

domenica 1 febbraio 2015

Cold in July ( 2014 )

Texas , 1989: uno sconosciuto irrompe in casa di Richard Dane, di professione corniciaio e lui , un po' per sbaglio ma molto perché è maldestro, lo uccide.
Durante gli accertamenti di rito alla polizia scopre che il padre del delinquente passato a miglior vita è un galeotto di lungo corso, Ben, che ha finito di scontare la sua pena.
Viene da lui minacciato e arriva anche a irrompergli in casa mettendo KO un agente in casa per proteggere lui e la sua famiglia, moglie e un figlio piccolo.
La polizia prende Ben e lo narcotizza lasciandolo di traverso sui binari. Richard che ha scoperto che chi ha ucciso non è colui che la polizia dice di essere, lo salva e lo porta in un capanno nei boschi dove lo rende edotto di quello che ha scoperto e insieme riesumano il cadavere del presunto figlio.
Ma non è lui. C'è qualcosa di molto marcio sotto.
I due aiutati da un vecchio amico di Ben, Jim Bob, un investigatore privato molto sui generis, andranno in fondo alla faccenda.
E se ne vedranno delle belle.
Ho apprezzato molto il lavoro dei due compagnucci di merende Jim Mickle (regista e sceneggiatore)e Nick Damici( attore e sceneggiatore) fin dal loro esordio al cinema con il guizzante horror Mulberry Street ( di cui parlammo a suo tempo qui) per non parlare dei successivi Stake Land e We are what we are ( ne potete leggere quo e qua ).
Temevo che allontanandosi progressivamente dalla loro anima horror avrebbero perso parte della loro carica e invece mi sono dovuto ricredere sia con We are what we are ( più che un horror un gotico americano) e soprattutto con questo Cold in July, tratto da un romanzo di Joe Lansdale, un film che spazia dal thriller , al pulp passando per cospicue digressioni di commedia nera.
Per capire meglio un film come questo, che rielabora intelligentemente la bollente fonte letteraria, è necessario contestualizzarlo.
Siamo nel 1989, in pieno rigurgito reganiano, un presidente pistolero il cui sogno era che tutti gli americani si armassero e si difendessero da soli, una specie di paladino del diritto di difendersi ad ogni costo, anche della vita.
Siamo in Texas, clima umidiccio che sfianca, nella profonda provincia non sembra mai succedere nulla e vedi per ogni dove girare tizi con cappelloni calati sulla testa in ricordo dei bei tempi andati.
Diciamo che il Texas racchiude in sé quel concetto di frontiera di cui si è tanto vagheggiato nel cinema western e non solo.
E soprattutto abbiamo un protagonista che è il classico esempio di uomo in cui medietà fa rima con mediocrità, eppure trova in se stesso e nel rapporto con gli altri due loschi figuri che lo accompagnano in questa storiaccia , le risorse per emergere dal marasma in cui all'inizio è affondato fino al collo.
Altra carta vincente del film è la diversità dei tre protagonisti: di uno abbiamo già detto, Ben che ha il volto e l'intensità di Sam Shepard è una specie di totem che ha una faccia da giocatore di poker come poche e proprio come chi ha dimestichezza col tavolo verde, tiene sempre nascosto il proprio gioco fino a che vengono meno tutte le sue certezze, anche quelle paterne.
Discorso a parte lo merita il redivivo Don Johnson nei panni del folkloristico Jim Bob: l'ex belloccio di Miami Vice ha un personaggio apparentemente più leggero ma ruba spesso la scena agli altri e  sa far cantare alle sue armi delle soavi e brutali melodie di piombo.
Cold in July non fa sconti a nessuno, è un percorso che sembra improvvisato e proprio nel suo apparire randomico sorprende ad ogni twist della sceneggiatura e noi siamo un po' come Richard, ci accorgiamo di tutto sempre col classico attimo di ritardo.
Appena in tempo per essere investiti dalla verità come da uno tsunami che spazza via tutte le certezze.
In Cold in July  ci sono solamente colossi coi piedi d'argilla, anche le istituzioni fondative della società, come la famiglia e anche la polizia, denotano le loro ambiguità e la loro plateale fragilità.
Crolla tutto ma forse può essere utile tirare una linea per poi ripartire.
Se la notte si avvicina e il sangue del tuo sangue si perde in mille rivoli...brividi.

PERCHE' SI : tra thriller e pulp passando per la commedia nera senza soste, ottimi protagonisti, molti colpi di scena
PERCHE' NO :  avrei preferito più spazio per Don Johnson

( VOTO : 7,5 / 10 ) 

Cold in July (2014) on IMDb

10 commenti:

  1. Romanzo ottimo, film che gli tiene fede.
    Grande atmosfera, e perfetto per padri e figli.

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  2. Pare proprio una fordianata/bradipata clamorosa. :)
    Meglio se giro al largo...

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  3. Uh ottimo cast, questo film l'avevo anche già puntato tra l'altro! :D

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  4. Eh sì, anch'io avrei preferito più Don Johnson, ma anche così va più che bene, film tanto caruccio e piacevolissimo

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  5. veramente superfigo in questo film che comunque vive benissimo anche senza di lui...

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