I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

lunedì 9 giugno 2014

Tutta colpa del vulcano ( 2013 )

Alain, istruttore di scuola guida e Valerie, veterinaria , sono separati da anni e divisi da un odio incoercibile. Ora si trovano casualmente sullo stesso volo diretti a Corfù per il matrimonio di Cecile, loro figlia ventenne.
Il problema è che un vulcano islandese dal nome impronunciabile (Eyjafjallajokull che poi è il titolo originale, nei titoli di testa viene spiegato come debba essere pronunciato e cioè Et-ya-fiat-la-yeu-keutl) ha deciso di svegliarsi proprio in questo preciso momento rendendo impraticabile agli aerei il cielo di mezza Europa a causa della cenere rilasciata nell'aria.
I due , più nemici che mai e desiderosi di mettersi i bastoni tra le ruote l'un con l'altra, dovranno proseguire con altri mezzi che includono una bellissima Porsche, distrutta poi sull'autostrada, un autobus, una macchina della polizia grassata sotto gli occhi del poliziotto sloveno, un aereo rubato, una barca di contrabbandieri e tutta un'altra serie di mezzi per cercare di arrivare in tempo al matrimonio...
Tutta colpa del vulcano, per una volta il titolo italiano rende la vita molto più facile, è una commedia sentimentale francese che ricalca schemi ampiamente collaudati e che riserva poco o nulla di nuovo in un panorama come quello transalpino che sta affannosamente cercando il nuovo caso cinematografico da esportazione dopo Giù al Nord ( il film che ha decretato il successo di Dany Boon, qui coprotagonista) e Quasi amici.
Il colpo purtroppo non riesce con questo film di Alexandre Coffrè, al suo secondo lungometraggio che non ha carburante sufficiente per  sollevarsi da un'aurea mediocrità pur risultando leggero e anche divertente a tratti.
La totale mancanza di originalità, siamo dalle parti del buddy movie, è in qualche modo attenuata da un Dany Boon che comunque continua a dimostrarsi all'altezza della situazione, anzi qualche volta e questo è uno dei casi, dimostra anche di essere migliore del film che gli hanno cucito addosso, e da una Valerie Bonneton formato fucile carico a pallettoni che si dimostra lei il vero vulcano del film.
Abbonata a personaggi secondari qui si gioca bene la carta del ruolo principale disegnando un personaggio sopra le righe che fa faville quando è in scena con Boon.
Tutta colpa del vulcano gioca più sull'accumulazione che su una storia vera e propria mostrando presto la sua natura di road movie rapsodico .
Ma questo permette di non soffermarsi troppo su una storiella esile esile che viene nascosta dal fuoco di fila delle situazioni create.
Si ride poco ma si sorride e ci si gioca tutto su due-tre gags veramente di grande effetto.
La prima è l'incontro con il fanatico religioso sul camper che prima sembra una bara su ruote e poi si trasforma in una specie di chiesa con tutti i confort: una conoscenza finita a colpi di balestra. Credo che sia la cosa migliore di tutto il film.
La seconda è una gag con un aquila e la terza è proprio appena prima dei titoli di coda.
Forse un po' troppo poco per urlare al miracolo ma sufficienti per passare un'oretta e mezza senza pensieri vedendo uno spettacolo comunque confezionato decentemente.
Ed è proprio la confezione che marca la differenza con analoghi prodotti italiani che si presentano in genere comunque più sciatti.
Sarà che il pubblico francese pretende di più o sarà che i produttori nostrani pensano sempre di avere a che fare con un pubblico di minus habentes...
Fatto sta che un film che in Francia non ha poi riscosso tutto questo successo ( al numero 26 negli incassi del 2013), che non è tutto questo capolavoro, riesce a trovare la strada del grande schermo in Italia e anche a non sfigurare accanto a prodotti italici dello stesso genere....

( VOTO : 6 / 10 )   

Eyjafjallajökull (2013) on IMDb

10 commenti:

  1. era la prima volta che vedevo un film con dany boon.
    lui non mi ha colpito particolarmente, ma il filmetto mi ha divertito più del previsto :)

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    1. secondo me Dany Boon è anche bravo perché in grado di reggere più di un registro , dal patetico al farsesco...il film è stato meglio del previsto...

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  2. Siete già in due a quasi salvarlo. Finirà che dovrò vederlo anche io.

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    1. se non hai di meglio da fare...diciamo che mi aspettavo una schifezza e invece non è proprio così ,,,

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  3. Dal trailer pensavo fosse una fantozziana ca..ta pazzesca...invece evidentemente merita.

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    1. una fantozziana cagata pazzesca no...non ti aspettare però un filmone,,diciamo divertente a tratti...

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  4. Ieri tra questo e We Are the Best ho scelto il secondo...forse ho fatto bene! :) Se vuoi saperne di più su We Are The Best vieni a dare un'occhiata ala recensione sul mio "neonato" blog...

    http://myindiepoptaste.blogspot.it/

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    1. tra i due anche io avrei scelto We are the best solo che qui da me pare che non esista...verrò sicuramente a dare un'occhiata. Benvenuto!

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  5. "Sarà che il pubblico francese pretende di più o sarà che i produttori nostrani pensano sempre di avere a che fare con un pubblico di minus habentes..."
    La seconda che hai detto.

    Un informazione di servizio, per la serie "Le famose informazioni inutili e non richieste di Nick": Jokull in islandese significa per l'appunto, Vulcano quindi l'impronunciabile nome si trasformerebbe nell'altrettanto quasi impronunciabile il vulcano Eyjafjalla. Fine della Spazio Pubblicità Progresso. LOL

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  6. Sapevatelo su Rieduchescional channel! aha ha ...eh lo sapevo che era la seconda che ho detto...

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