I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

venerdì 23 maggio 2014

Miss Violence ( 2013 )

Angeliki, nel giorno del suo undicesimo compleanno decide di farla finita con la sua giovane vita , buttandosi dal balcone della sua casa.
E lo fa quasi con un sorriso appena accennato a increspare le labbra.
La polizia e gli assistenti sociali indagano o almeno cercano di farlo nella famiglia della bambina mentre la madre single di Angeliki e i nonni si sforzano ottusamente di parlare di incidente e cercano di andare avanti quasi con l'intenzione di dimenticarsi di lei.
Mano a mano la verità verrà fuori....
Che ci sia del marcio in Grecia , credo che sia ormai cosa appurata anche solo vedendo la cinematografia di Lanthimos ( Kinetta, Kynodontas e Alps che trovate recensiti quiquo e qua ) e anche quello che io ho trovato un patetico scimmiottamento e che invece pare sia molto stimato a livello critico ( Attenberg, che ho stroncato senza appello qui).
Cinema della crisi economica? Può essere una lettura anche se non l'unica.
Il protagonista qui è un ultracinquantenne alla ricerca di un lavoro per sostentare la sua famiglia allargata e si scontra con la burocrazia e con "padroni" giovani e irrispettosi.
Eppure non riesce a rinunciare a tutta una serie di rituali medio borghesi, come quello della colazione,della gita al mare che viene programmata più volte, oppure i pasti da cosumare tutti in famiglia.
Nel film di Avranas , come negli altri film succitati è proprio il concetto di famiglia a essere sovvertito alla base: più che un rifugio in cui essere immuni a qualsiasi danno che arrivi dall'esterno è proprio nella famiglia che si nascondono le insidie maggiori, i pericoli, la mostruosità.
A livello concettuale Miss Violence è meno sofisticato di un Kynodontas che utilizzava la traslazione del linguaggio per spiegare la stortura che condizionava la vita della famiglia protagonista.
Qui siamo a una di quelle storiacce infime che si sentono nella cronaca dei telegiornali tutti i giorni e ti viene sbattuto tutto in faccia nell'ultima parte del film.
Ma non per questo sconvolge di meno perchè i bambini non dovrebbero mai essere toccati, in nessun modo.
Miss Violence odora di Haneke e della sua concezione geometrica di cinema fin dalla prima sequenza e non di un Haneke qualsiasi ma quello della trilogia della glaciazione.
I rituali medioborghesi indagati da una macchina da presa ferma, immobile nonostante quello che accade, quello sminuzzare finemente la routine quotidiana, quel levare la maschera rassicurante a un mondo putrido e fatiscente è qualcosa che è stato raccontato dal regista austriaco in Der Siebente Kontinent ( e , visto che in questo post siamo in vena di pubblicità, ne abbiamo parlato qui).
Avranas non crea nulla di nuovo ma rielabora e adatta la lezione del maestro  descrivendo chirurgicamente un mondo plumbeo e disperato da cui si fugge in una sola maniera.
Quella utilizzata da Angeliki.
La normalità di facciata che caratterizza la vita di quell'appartamento un po' grigio è scompaginata e demolita pezzo dopo pezzo fino a far comparire la verità, senza alcuna metafora.
Un qualcosa che mina alla base qualsiasi certezza etica.
Si sorride nelle foto di famiglia ma sorride solo chi non sa: e a undici anni si smetterà di sorridere.
Possono esistere mostri così?
Le cronache dicono di si.
E possono nascondersi nella famiglia?
Oltre alle cronache anche le statistiche dicono di si.
Questo tipo di violenze nasce all'interno della famiglia, in oltre la metà dei casi.
Meditate gente, meditate.

( VOTO : 8 / 10 ) 

  Miss Violence (2013) on IMDb

25 commenti:

  1. me ne aspetto grandi cose, ma non riesco a trovarlo porcapupazza!

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    1. se l'ho trovato io che sono notoriamente capra...poi mi sa che c'è posta per te...a proposito poisonuccia ma poi Inbred è andato a buon fine?

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  2. un film che mi aveva lasciato senza parole.

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    1. è vero,senza parole e anche imbufalito contro mostri di tale risma...perchè esistono...altrochè se esistono...

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  3. un film che non lascia indifferenti.
    il suo unico limite è quello di ricordare un po' troppo il cinema di haneke e soprattutto kynodontas...

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    1. concordo in pieno e secondo me Kynodontas è un gradino,sopra...

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  4. Ottima rece, il film non l'ho visto, rimedierò. La locandina è un pugno allo stomaco!

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    1. uh , grazie per i complimenti...il film picchia allo stomaco anche più della locandina....

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  5. Tanta paura, ma altrettanta è la voglia di vederlo...

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    1. diciamo che ti provocherà un sano ma deciso moto di indignazione...e uso un eufemismo...

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  6. Un bel pugno allo stomaco, l'ematoma non si riassorbirà facilmente!
    Intanto mi son segnata gli film dalla Grecia, a volte mi voglio male...

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    1. Kynodontas secondo me è alle soglie del capolavoro...comunque sono tutti abbastanza riconducibili anche esteticamente l'uno all'altro...

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  7. Credo di essere uno dei pochi che l'ha trovato abbastanza furbo e ruffiano. Ma gli riconosco comunque un coraggio di base non indifferente.
    PS: che gioia rileggere le tue recensioni :D

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    1. grazie Giacomo anche io sono contento di essere tornato qui a raccontar un po' di cazzate sul cinema...come film è studiatissimo....ruffiano forse non sono d'accordo perchè è una tematica difficile da trattare senza esondare nella facile retorica..

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  8. anche a me ricorda forse un po' troppo kynodontas ma meritevole di visione.

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    1. Kynodontas e Haneke sono due fonti di ispirazione innegabili..

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  9. Una delle visioni più grandi dell'anno scorso.
    Concordo in pieno.
    Altrochè se esistono.

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    1. ci vuole tempo per metabolizzarla...e i mostri sono da ogni parte...

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  10. Recuperato giusto oggi. Lo vedrò a brevissimo.
    Sono curioso di scoprire l'effetto che mi farà.

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  11. un film terrificante, un calcio dato in faccia con uno stivale a punta, ma non un semplice calcio, ma un calcio dato per farti cadere tutti i denti, un film che ti spiattella in faccia una insostenibile violenza che ti soffoca, molto più drammatico del pugno sullo stomaco, che è liberatorio, questo film ti terrorizza non so se mi spiego...

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  12. hai reso perfettamente l'idea...è esattamente come dici....

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  13. Questo lo devo recuperare, non sono riuscita a vederlo al cinema. Spero di non stare troppo male.

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  14. su questo non garantisco...perchè fa male come film....

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