I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
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Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

martedì 10 febbraio 2015

Seria(l)mente : In the Flesh ( Stagione 2, 2014 )

Provenienza : UK
Produzione e distribuzione : BBC Drama Productions e BBC 3
Episodi : 6 da 60 minuti

Alla fine della prima stagione avevamo lasciato Kieran col cuore spezzato in quanto il suo amore era stato fatto fuori a fucilate dal padre.
Definitivamente.
Ah si perché Kieran come il suo ex ragazzo erano affetti da PDS, Sindrome da Decesso Parziale, un giro di parole pietoso per definire degli zombie ritornati in vita e tenuti sotto controllo con iniezioni quotidiane di farmaci calmanti.

Ora l'integrazione tra umani e PDS è in un equilibrio precario che viene spazzato via dall'arrivo a Roarton di una funzionaria di un partito anti PDS, il Victus, che stila liste di proscrizione e usa gli ammalati di PDS per fare lavori umili in vista di un progressivo rientro nella società civile.
Dall'altra parte alcune teste calde si stanno organizzando in una Undead Liberation Army, capeggiata localmente dal tenebroso Simon,. che su Kieran ha più di un ascendente , che però piace anche a Amy, la miglior amica di Kieran.
Come strategia del terrore questi zombie ribelli fanno andare in circolo una droga, chiamata Blue Oblivion, capace di farli regredire allo stadio di mangiacervelli.

Se ne vedranno delle belle, perché sia Simon che la funzionaria del Victus hanno qualcosa da nascondere...
Gli inizi del 2013 erano stati contraddistinti dall'arrivo sugli schermi di due bellissime serie a tematica zombie, Les Revenants e In the Flesh, che rileggevano il genere  andando narrare storie a partire dal punto esatto in cui si fermavano le altre.
Il dopo l'apocalisse zombie immaginando entrambi una sorta di reintegrazione in quel mondo di umani che era stato lasciato fragorosamente qualche anno prima.
Ed entrambe facevano leva più sulle reazioni al loro reinserimento nel loro ambiente familiare, con tutti i problemi del caso, che sul meccanismo orrorifico , lasciato abbastanza in secondo piano.
Se per Les Revenants bisognerà aspettare l'autunno prima di mettere le mani sulla seconda stagione, quella di In the Flesh è già terminata e purtroppo pare che non sarà rinnovata per una terza stagione.
Diciamo subito che era molto difficile replicare quel miracolo di scrittura che era la prima stagione, compressa, forse troppo, in tre puntate, un esaltante mix di originalità e melodramma applicati a un contesto horror.
In queste sei puntate abbiamo più tempo per affezionarci ai vari personaggi, soprattutto due, Kieran ed Amy, ma inevitabilmente scivoliamo in una scrittura più convenzionale.
Più convenzionale non equivale a dire poco riuscita o sciatta perché  questa seconda stagione di In the Flesh intrattiene a dovere ed è sempre di qualità altissima.
E' semplicemente una serie che assomiglia un po' più alle altre, sia come durata che per respiro che viene dato alle varie sottotrame che si agitano nelle 6 puntate.
Se la prima stagione era la narrazione struggente di una straziante storia d'amore proibito ( per svariate ragioni, proibito per la popolazione ottusamente chiusa di Roarton), la seconda stagione ha un plot più romeriano se mi passate il termine, più politico incentrandosi soprattutto sulla difficoltà di integrazione tra umani e PDS.
Il gruppo di protagonisti è allargato ed è tratteggiato con la solita cura, tutti hanno un fondo di ambiguità, partendo dall'ex attivista di Victus , Philip che poi urla in faccia al mondo intero il suo amore per Amy( di cui al bordello dell PDS cercava un surrogato), passando per Maxine , la funzionaria di partito che in realtà ha molto da nascondere, per arrivare a Jem, la sorella di Kieran, che ritorna di nuovo a fare le ronde anti PDS.
In poche parole se la prima serie di In the Flesh appariva come un film lungo ( per la televisione ma di qualità e rispondente a dinamiche cinematografiche), questa seconda stagione denuncia fin da subito il volersi immergere in logiche assolutamente televisive, il tutto nobilitato dalla superiorità in questo campo della BBC che dona alle sue serie un look sempre  accattivante ed originale.
Peccato per tutte le sottotrame rimaste aperte: la storia di Maxine e del fratello, la storia del Profeta e del Secondo Risveglio, il futuro possibile tra Kieran e Simon e tante altre cose.
Sperando che ci sia una terza stagione che al momento non è stata confermata.
Ma la speranza è l'ultima a morire.
Sperando che non diventi anche lei una PDS.
Insomma che ve lo dico a fare: questa è l'ennesima serie BBC da divorare.
E già che ci siete leggete quanto hanno scritto a riguardo Lucia e Nick.

PERCHE' SI : il solito , accattivante look della BBC, qualità di confezione altissima, maggiore coralità rispetto alla prima stagione, personaggi che hanno sempre il loro bel fondo di ambiguità
PERCHE' NO : la seconda stagione ha dinamiche prettamente televisive, non più melodramma amoroso ma plot con decise sfumature politiche, troppe questioni lasciate in sospeso da un finale improvviso.

( VOTO : 7,5 / 10 )

 In the Flesh (2013) on IMDb

12 commenti:

  1. Ciao.
    Grazie x il link, nel pomeriggio ricambio con molto piacere.

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  2. Bella la seconda stagione, me la sono goduta molto anche io!

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    1. è piaciuta anche a me nonostante fosse più convenzionale come scrittura della prima...

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  3. Avevo scritto un commento ma mi sa che non l'ha preso...
    Comunque dicevo che il voto è esagerato.
    E' una serie ricca di tempi morti, più che di morti viventi. :)
    Pessimo poi il protagonista che, in quanto zombie gay, potrebbe essere un personaggione della Madonna, e invece è anonimo come pochi.
    Les Revenants se ne sta proprio su un altro pianeta!

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    1. ma tu sei prevenuto contro gli zombie :) diciamo che tra la prima stagione di In the Flesh e Les Revenants non saprei quale scegliere perché mi stanno tutti e due nel cuore, la seconda stagione è appena inferiore ma solo in virtù della sua scrittura televisiva più convenzionale. Il personaggio di Kieran invece mi piace e mi piace come è recitato, secondo me deve essere il più possibile anonimo per funzionare....

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  4. Questa me l'hanno consigliata in parecchi e nonostante la cancellazione, prima o poi, ci proverò...

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  5. Però...non c'è che dire. La Bbc sforna prodotti di qualità. Soggetto a parte, e tempi morti come suggerisce Marco, pecche varie sono controbilanciate da un livello qualitativo non di poco conto.

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    1. secondo me di tempi morti non ce ne sono...e la BBC è assolutamente la best in the world in quanto a prodotti televisivi, anche la HBO per quanto mi riguarda è nettamente inferiore....

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  6. Piaciuto parecchio, ho visto prima e seconda stagione tutte insieme quindi per me è stato un unicum e nell'insieme l'effetto è molto buono. Ma davvero non ci sarà una terza stagione? E ci lasciano così?

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    1. Purtroppo la terza stagione non ci sarà a meno che i capoccia della BBC siano colpiti dalla petizione che si firma on line e che gira per internet....

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