I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

mercoledì 30 gennaio 2013

Citadel ( 2012 )

Tommy abita in un palazzone nella periferia di Dublino con la moglie Joanne  in stato avanzato di gravidanza. La moglie viene aggredita da alcuni ragazzi incappucciati mentre Tommy è bloccato nell'ascensore e durante il coma susseguente all'aggressione dà vita a una bimba che il padre si trova a dover difendere in un ambiente ostile sia per fattori esterni ( la Citadel del titolo è il palazzone in cui abita ) sia , anzi soprattutto, per fattori legati alla psiche di Tommy implosa dopo l'aggressione alla moglie e ora malato di agorafobia.
Con l'aiuto di un energico prete e di un bambino cieco capisce che per vincere il male lo dovrà estirpare alla radice. Per l'amore di sua moglie che non c'è più e per l'amore di sua figlia , la stella polare della sua vita.
Citadel, presentato al Torino Film Festival del 2012, rappresenta l'esordio nel lungometraggio del regista Ciaran Foy a suo dire ispirato a un'aggressione avuta lui stesso quando era più giovane e che gli ha lasciato per un certo periodo di tempo diversi problemi di natura psicologica.
Citadel per lui rappresenta qualcosa a metà tra l'autobiografia e l'horror.
E il secondo horror irlandese che mi capita di vedere in pochi giorni e devo dire di essere abbastanza sorpreso dalla vitalità di un cinema non proprio noto per il genere in questione.
A differenza di Grabbers però, qui l'ambientazione nella periferia di Dublino rappresenta l'inferno in terra e non uno sfondo da poter essere utilizzato per una cartolina.
Tommy vive in un palazzone disumano che ricorda molto quelli di The Raid-Redemption , di The Horde, di Dark water ( versione jappo o americana fa lo stesso) o di Attack the block, un immenso ammasso di porte e finestre tutte uguali .
Dopo l'aggressione ad opera di teppisti senza volto che proprio per questo essere senza volto acquistano valenza demoniaca , la sua psiche deflagra ripiegandosi in un mondo alternativo in cui la realtà e l'immaginazione più che essere contigue collidono fragorosamente.
La sua è una discesa nell'abisso della psicopatologia, lui stesso non riesce a distinguere quello che sta succedendo assalito continuamente dalle sue paranoie e dalle sue fobie.
E anche per lo spettatore è così, le visioni di Tommy e le sue fughe dalla realtà che lo asfissia sono accelerazioni horror violente , ma di violenza soprattutto psicologica, di sangue ce n'è poco.
Anzi praticamente nulla.
Proprio per l'agorafobia che lo blocca in tutti i sensi , distorcendo il suo senso della realtà Tommy sembra la  riedizione del protagonista dello Spider cronenberghiano, la riproposizione al maschile della toccante madre protagonista di Kotoko di Tsukamoto mentre il meccanismo filmico ricorda più da vicino quello di Babycall.
La prima parte del film in cui il degrado urbano che circonda il giovane padre è un efficace contraltare a tutto il maelstrom che si agita nella sua testa, è dannatamente efficace perchè si regge su un'ambiguità impossibile da eradicare ( quello che sta succedendo è vero o è semplicemente una proiezione mentale di Tommy?).
Nella seconda parte , quella della lotta ai suoi fantasmi si scivola in binari più tradizionali che coincidono con il tentativo di risalita dall'abisso di Tommy, alla ricerca della sua definitiva catarsi.
Lo sconosciuto, almeno per me, Aneurin Barnard, si rivela una piacevolissima sorpresa per come riesce a dare vita a un personaggio disturbato mentalmente senza sconfinare nella caricatura sopra le righe. Riesce a restituire allo spettatore una sensazione di disagio palpabile.
Una piccola notazione che può darsi non c'entri nulla col film: ma che c'entra l'agorafobia con l'aggressione alla moglie?
Citadel è comunque una piacevolissima sorpresa girata con un budget ridotto all'osso che utilizzando ingredienti noti al limite dello stereotipo ( baby gangs, ambientazione claustrofobica, fotografia virata al blu e al grigio, disturbi mentali)  dimostra invece sufficiente personalità.
La domanda è sempre la stessa: perchè loro si e noi no?

( VOTO : 7 + / 10 )

Citadel (2012) on IMDb

11 commenti:

  1. Io avevo trovato più convincente la prima parte, sul finale si lascia in po' andare. Ma nel complesso non male.
    Se hai voglia di altri "block" degradati recupera tower block, anche questo passato al Torino film festival, anche questo inglese, anche questo notevole! ;)

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    1. anche per me è stato così ma forse non si evince chiaramente da come ho scritto. Anche a me è garbato e quel Tower block me lo segno subito...

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  2. questo mi intriga, sarà per le somiglianze con attack the block...

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    1. Marco, a parte la presenza del "block" non gli assomiglia affatto!

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    2. infatti, è come dice poison, a parte lo sfondo scenografico del block non hanno nulla in comune...

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  3. Già, perché loro sì e noi no?
    Penso anch'io che il paragone con Kotoko sia molto calzante.Le ossessioni di Tommy, in definitiva, sono molto simili a quelle della protagonista del bellissimo film di Tsukamoto.
    Per fortuna in questo film non c'è lo "spiegone" finale, che lo avrebbe rovinato. Tutto rimane sul vago, alla libera interpretazione dello spettatore. Labile è il confine tra l'ossessione e la realtà.
    Non sapevo che il regista avesse subito una aggressione da giovane, grazie. L'impressione che ho avuto che fosse un film sincero e sentito trova conferma.

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    1. non mi ricordo dove l'ho letto ma pare che ha subito un'aggressione simile a quella di Joanne quando aveva 18 anni...Il finale mi è piaciuto, quando il prete va a prenderlo con la macchina e vanno al block temevo il peggio (cinematograficamente) invece secondo me Ciaran Foy se l'è cavata alla grande...In Italia c'è qualcosa che non funziona per i costi di produzione: se un film ultraminimalista come L'estate di Giacomo è costato qualcosa come 270mila euro ...c'è qualcosa di grosso che non va...e soprattutto non c'è nessuno che dia quei 3-4 milioni a disposizione dei Manetti bros, per nominare i primi che mi vengono in mente che sicuramente con un budget del genere farebbero faville...e invece con quei budget ci facciamo ( male) i cinepanettoni...

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  4. Sembra interessante: me lo segno, anche se la lista si sta facendo clamorosamente lunga.

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  5. a chi lo dici...oramai non gli si sta più dietro a tutte queste liste...

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  6. Segnato, ché non lo conoscevo mica... :)

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