I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

giovedì 8 marzo 2012

Sketches of Kaitan city ( 2010 )



Non esiste neanche Kaitan city.
E'un simbolo di un humus sociale che viene divorato giorno per giorno dalla crisi economica che si riflette in una precarietà emotiva frutto dell'insicurezza perchè non si riesce a guardare con serenità al futuro.
Sketches of Kaitan city è tratto da un romanzo omonimo del 1990 di Yasushi Sato, pubblicato postumo e incompleto per il suicidio dell'autore.
Delle 18 storie raccontate il regista Kazuyoshi Kumakiri ne ha tratte cinque.
E' un film con episodi che si concatenano tra di loro e che si riuniscono nel finale in cui viene raccontato con termini tuttaltro che lusinghieri che cosa è diventato il Giappone oggi.
Disoccupazione, scelte difficili da fare in campo lavorativo anche per gli imprenditori che devono trovare nuove strade per le loro attività economiche, la routine asfissiante di una vita avara di soddisfazioni ma in compenso ricca di litigi e incomprensioni, la lotta solitaria come ultimo, indomito baluardo contro il nuovo che avanza sotto forma di un nuovo sentro commerciale, dissidi mai sopiti ma per comodità nascosti nel dimenticatoio.
Il nuovo Giappone procede lentamente, e il film di Kumakiri lo racconta dal basso, dalla prospettiva della gente comune che ogni giorno combatte le delusioni e le brutture che la vita immancabilmente propone ogni giorno.
E' pessimista fino al midollo ma una fiammella di speranza è sempre viva in attesa di tempi migliori.
Tra sezioni semidocumentaristiche ( la situazione al porto con le angoscianti riunioni sindacali) e sequenze che sfiorano la poesia ( quando Futa e Honami attraversano la strada per un attimo,mano nella mano, ridiventano magicamente bambini e dimenticano disoccupazione e tutte le difficoltà superate di una vita che per loro è stata ingrata),Sketches of Kaitan city è un film che nonostante duri quasi due ore e mezzo ,avvince ad ogni inquadratura evitando l'effetto soap opera che spesso si ha in questi affreschi corali.Racconta storie già in divenire e spesso affida la loro fine alla sensibilità di chi guarda.
Merito di una qualità di regia superiore alla media e di una recitazione sofferta e sfumata da parte dei componenti del nutrito cast.

Da segnalare l'ottima colonna sonora di Jim O'Rourke (già presente in United Red Army di Koji Wakamatsu) che si abbina perfettamente al gelo che ricopre costantemente
la Kaitan city del titolo e che entra anche dentro i suoi personaggi.
Girato con un budget di 400 mila dollari, è uscito il 18 dicembre 2010 nelle sale giapponesi: accolto bene dalla critica è stato praticamente ignorato dal pubblico( sarà il periodo natalizio?).
Il film è stato girato ad Hakodate, importante città portuale nell'isola di Hokkaido.
Hakodate era la città nativa dell'autore del romanzo da cui è tratto questo film,Yasushi Sato

( VOTO : 8 / 10 ) 
Sketches of Kaitan City (2010) on IMDb

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