I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

sabato 3 marzo 2012

Hypnosis ( 2011 )


Premessa doverosa: al di là del giudizio finale, per me è meritorio qualsiasi tentativo di riproporre in Italia cinema di genere da parti di nuove leve che devono fare letteralmente miracoli per aggirare l'assenza di budget.
Ed è con questa benvolenza che guardo Hypnosis opera prima di Davide Tartarini e Simone Julian Cerri Goldstein, arrivata al culmine di un decennale di collaborazione.
Hypnosis nelle parole degli autori è un thriller paranormale e possiamo essere anche d'accordo. Racconta la storia di un proiezionista nerd ai limiti della narcolessia che ha visioni mostruose e non ricorda nulla di quello che è accaduto nei suoi primi dieci anni di vita. 
Uno pischiatra con le sue nuove tecinche videodocumentate si incarica di far luce sul suo nebuloso passato facendo venire alla luce il solito, pregresso trauma infantile con annessa sorpresa finale.
Non brilla per originalità e pur parzialmente sprecando un soggetto da cui poteva scaturire senza dubbio qualcosa di più morboso, i registi soprattutto nella seconda parte riescono a inanellare qualche punto a loro favore: azzeccano la location(la misteriosa Crespi D'Adda , paese che trasuda mistero e solitudine nei suoi scenari incantati rimasti fermi alla fine dell'Ottocento, ottima scelta per ambientare un "villaggio dei dannati" in cui germoglia "il seme della follia") con una bella citazione carpenteriana messa a mo' di cappello introduttivo all'arrivo nel paese, indovinano la sequenza del cimitero in stile mockumentary che riesce a far sobbalzare sulla poltrona e congegnano discretamente la rivelazione finale, accumulando però poi un altro paio di finali a mio modo di vedere abbastanza ovvi.
Quello che non va per la maggior parte è dovuto al budget risibile: la fotografia va e viene nel senso che l'illuminazione del film cambia così repentinamente che lascia un attimo disorientati, il protagonista Nicola Baldoni più che (pessimo) attore rappresenta la speranza per tutti i guitti dell'universo che vogliano fare cinema perchè se lui riesce a recitare da protagonista in un film allora lo possono far tutti (e pare anche che la sua carriera proseguirà), ci sono dei buchi di logica nella continuity( tipo colazioni che si trasformano in aperitivi), le scenografie sono spartane, alcuni personaggi secondari assolutamente pleonastici e comunque si ha l'impressione di una certa prolissità in un film che arriva alle soglie dei 100 minuti.
Il risultato è perlomeno curioso: Hypnosis è un ibrido citazionista che va dal Japan horror al gotico padano alla Avati passando per Carpenter e per i vari mockumentaries oggi tanto in voga in cui a una prima parte sostanzialmente poco riuscita  segue una seconda che perlomeno riesce a catturare un minimo di interesse in più.
Più ambizioso che riuscito è un progetto che comunque va in direzione ostinata e contraria rispetto al mainstream cinematografico italiano che sembra volere sfornare solo commedie.E sarà sempre peggio perchè i produttori in tempi di crisi stringeranno ancor più i cordoni della borsa.

( VOTO : 5 / 10 )  Hypnosis (2011) on IMDb

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