I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
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Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

venerdì 16 marzo 2012

La città verrà distrutta all'alba ( 1973 )


La città verrà distrutta all'alba ( The Crazies) è il quarto film di Romero dopo il successo mondiale del suo esordio Night of the living dead e due film passati praticamente sotto silenzio come There's always Vanilla (unica sua incursione nella commedia e Romero in un'intervista radiofonica che ho avuto modo di sentire ha detto con grande autoironia che probabilmente non ha fatto più commedie perchè a causa di questo film nessuno più gli ha chiesto di farle) e Hungry Wives(La stagione della strega).
Come al solito falcidiato dai problemi produttivi che sono una costante della carriera di Romero, La città verrà distrutta all'alba è un film dal budget risicatissimo che non ebbe successo alla sua uscita.
Romero torna alle atmosfere del suo esordio sostituendo gli zombies  con una popolazione di una cittadina di poche migliaia di anime nella provincia americana, che improvvisamente esce di senno a causa di un virus rilasciato nell'aria a seguito di un incidente aereo.
La situazione precipiterà quando si verrà a sapere che le autorità stanno considerando l'eventualita dell'uso di una bomba nucleare per radere al suolo la città e risolvere alla radice il problema.
La componente  politica in questo film è drammaticamente esibita senza neanche bisogno di usare metafore: la libertà passa attraverso la lotta armata contro un potere acefalo cieco e sordo a qualsiasi buon senso. 
E Romero ha buon gioco nella caratterizzazione di una gerarchia militare assolutamente incapace di gestire l'emergenza.
Dal punto di vista cinematografico risalta all'occhio una certa "povertà" nella realizzazione: l' assenza totale o quasi di effetti speciali e le riprese per lo più in campo stretto danno al film un estetica vicino a quella televisiva a cui Romero cerca di sopperire moltiplicando le sottotrame e creando un gran ritmo narrativo passando spesso da una sottotrama all'altro.

La città verrà distrutta all'alba (una volta tanto il titolo italiano appare efficace) è un film che ha la necessità di far prevalere le atmosfere sulla visualizzazione dell'orrore in cui è chiara la matrice politica (che poi storicamente è alla base della creazione del genere).
Proprio per questo non ha nulla a che spartire con la maggior parte dell'horror moderno che ha abbandonato totalmente la sua componente politica in favore della visualizzazione esplicita.
Il remake firmato Breck Eisner del 2010 è una conferma di questo discorso:abbandona totalmente argomenti scomodi per gli Studios( e se Romero non ha praticamente mai varcato la soglia di Hollywood un motivo ci dovrà pur essere) e investe in effetti speciali per appagare gli utenti come un qualsiasi popcorn movie.
Ma Romero, da produttore esecutivo ha benedetto l'operazione.
Evidentemente sta invecchiando anche lui.

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