I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

sabato 24 marzo 2012

Revenge. A Love Story ( 2010 )



Non c'è  vendetta più completa  che il perdono ( Josh Billings ).

Questo brillante aforisma è posto a chiusura del film e suona come una postilla beffarda dopo la mattanza a cui abbiamo assistito allibiti.
Era da un pò che mancava dallo schermo un gore così maligno ed esibito però lontano dall'essere gratuito, con feti rimossi da uteri gravidi, viscere in buon ordine inquadrate dall'alto senza nascondere nulla, un feto a frammenti ritrovato dentro una busta in avanzato stato di decomposizione. 
Revenge. A Love Story narra della vendetta di un giovane venditore di ravioli all'angolo di una strada contro una squadra di poliziotti che ha  picchiato e violentato (a turno) la sua ragazza Cheung Wing, credendola una prostituta (sicuramente non una ragione per stuprarla).
E si sa che la vendetta può essere diabolica anche se riserva sempre qualche colpo di scena.
Non c'è nessuna ironia nel film di Ching-Po Wong tratto da un soggetto del protagonista Juno Mak , nelle vesti anche di cosceneggiatore.
La violenza è drammaticamente esibita in modo quasi asettico grazie anche alla fotografia di Johnny Wong che desatura i colori per dare al tutto un aspetto livido, grigiastro, come se tutto fosse girato in una sala autoptica.
Il colpevole è chiaro fin dalle prime scene,  le sue ragioni vengono spiegate abbastanza presto nel film quindi allo spettatore non resta altro che immergersi nella visione.
I protagonisti di questo film impediscono qualsiasi forma di identificazione: da una parte abbiamo un venditore di ravioli dall'aspetto poco intelligente  che si trasforma in una sanguinaria macchina da guerra , dall'altra abbiamo una squadra di poliziotti che si macchia di crimini orrendi.
E non basta la catarsi donata dalla religione.

Diviso in vari capitoli ognuno con il suo titolo oltremodo bizzarro (Nell'Armageddon il diavolo regna supremo, quando il giorno del giudizio si avvicina, chi è sul sentiero più breve verso l'inferno?-questo il titolo del'introduzione— mentre il primo capitolo si intitola— Assassinando il folle che c'è nel diavolo- ), Revenge. A Love Story è un ferocissimo vendetta movie in cui va in scena un mondo svuotato di sentimenti ma carico solo di pulsioni animalesche.
I vari personaggi si muovono in ambienti vuoti che sembrano post apocalittici, sembra che vivano in un mondo a parte che nulla ha a che fare col mondo reale il quale ogni tanto viene raccontato da qualche telegiornale.
Attraverso le notizie di cronaca nera , sia ben chiaro.
Il film di Ching-Po Wong è anche la storia di un'amore infelice straziato dal lato oscuro di uomini che dovrebbero far rispettare la legge.
Juno Mak è un killer perfetto nella sua afasia.
Revenge. A Love Story è un'opera  in cui la  forma prevale sulla  sostanza, con una regia  estetizzante come a comporre delle nature morte in movimento.
Ma ad avercene , diamine!

( VOTO : 7 / 10 ) 
Revenge: A Love Story (2010) on IMDb

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