I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

lunedì 8 aprile 2013

Dorothy Mills ( 2008 )

A Jane Van Dopp, psichiatra, è affidato il caso di Dorothy Mills, giovane babysitter accusata dalla coppia che l'aveva ingaggiata di aver tentato di uccidere il bambino che aveva in custodia. Arrivata nell'isola al largo dell'Irlanda dove abita la ragazza, Jane trova una comunità chiusa e inospitale in cui la figura dominante è quella del pastore che ha inculcato nei suoi seguaci uno strano senso della fede. L'unico che sembra mostrarle un po' di comprensione è il poliziotto ma può ben poco contro l'ostilità neanche tanto velata che caratterizza gli abitanti del luogo.
Jane parla con Dorothy che non ricorda assolutamente nulla di quanto successo e le diagnostica  una forma di grave schizofrenia con presenza di personalità multiple. Vorrebbe portarla sulla terraferma per curarla ma non glielo permettono. Perchè ?
Dorothy Mills si presenta da subito come una sintesi magari anche un po' bizzarra di vari tipi di horror sconfiando anche nel thriller psicologico: si va dalla ghost story  alla possessione del classico bambino indemoniato fino al paganesimo ancestrale di una pellicola culto come The Wicker man, richiamata nell'ambientazione isolana e nella costruzione di un'atmosfera di chiusura totale verso ogni influsso esterno.
Il tutto è gestito con una certa oculatezza dall'esperta Agnes Merlet che riesce a tenere coperto il proprio gioco per tutti i quasi 100 minuti della durata non dicendo nulla di originale in realtà , perchè anche il twist finale della sceneggiatura è un qualcosa che profuma di deja vù, ma riuscendo ad offrire uno spettacolo degnissimo di una visione disimpegnata, confezionato degnamente ( la fotografia valorizza gli scenari naturali di bellezza maestosa) e con due protagoniste femminili assolutamente sopra la media.
Anche il coro di caratteristi che è alle loro spalle ( tra cui Gary Lewis) è formato dalle classiche facce giuste al posto giusto.
Tutto questo non è affatto male per un film girato con due euri, senza effetti speciali e comunque anche se girato con poco finanziato dall'Irish Board e da Euroimages Fund visto che è una coproduzione tra Irlanda e Francia. E qui torniamo al solito discorso del sostegno reale al cinema dato dai vari governi e governanti. Sempre la solita domanda.
Perchè loro si e noi no?
Meglio parlare d'altro.
Dicevamo delle performances delle due attrici protagoniste che sono veramente degne di nota.
Se per Carice Von Houten tutto questo non stupisce perchè già ampiamente conosciuta per bravura e per bellezza ( è veramente magnetica questa donna), si resta meravigliati dalla prova camaleontica dell'allora esordiente Jenn Murray, credibile sia come bambinetta ingenua  che come teppista ubriacona, la quale riesce a modulare la voce in modo eccellente negli incontri con la pischiatra ( decisamente il clou del film)  a tal punto che viene quasi il dubbio che sia doppiata. E pare che non sia così.
Proprio per questo l'unico modo di apprezzarla è vedere il film in lingua originale e non dovrebbe essere un problema visto che non mi risulta che il film sia stato doppiato in italiano.
Dorothy Mills non entrerà mai negli annali del genere perchè forse sconta un po' troppi debiti con il cinema di genere a cui appartiene: si parte da L'esorcista e da The Wicker man , si passa per il kinghiano A volte ritornano e si arriva a Il sesto senso e a The Others in una sintesi abbastanza efficace  tra psichiatria e soprannaturale.
Ma è un degno esponente di genere che non ha scivolate clamorose nel ridicolo involontario come talvolta succede in  generi scivolosi come l'horror o il thriller psicologico tra cui il film della Merlet si posiziona anche con una certa eleganza.
E se si vuole respirare un pittoresco scorcio d'Irlanda tra i meno conosciuti , allora è perfetto.

( VOTO : 6 + / 10 )

Dorothy Mills (2008) on IMDb

12 commenti:

  1. Ma non è che mi leggi nel pensiero?
    Avrei tenuto il voto un pelino più alto, ma io sono buono ;)

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    1. ah ah ancora non sono arrivato alla lettura del pensiero e ho anche la sfera di cristallo a lucidare in manutenzione ordinaria...io mi sono stretto col voto perchè i debiti alle fonti ispiratrici sono forse un po' troppo evidenti , se però non ci si pensa troppo il film te lo godi alla grande come ho fatto io del resto...a me è piaciuto...

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  2. Visto il genere, già il fatto che non si tratta del solito prodottino USA, è valevole di un certo interesse. Sarà forse anche per questo che mancano le scivolate nel risibile?... ;) Penso che potrei darci un'occhiata!

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    1. niente di miracoloso ma neanche scivolate nel trucido gratuito...e poi l'ambientazione irlandese fa sempre la sua porca figura...'sti irlandesi mi stanno stupendo con l'horror...

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  3. Ciao Bradipo, ritorno a commentare dopo una lunga pausa.
    Devo dire che questo film all'epoca mi piacque.
    Mi ha ricordato, per certi versi, The Woods e soprattutto Wake Wood. Protagonista davvero inquietante comunque.
    Sempre ottime recensioni.

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    1. Grazie! e bentornato! è vero ricorda molto Wake Wood, mi era sfuggito e comunque il pensiero mi è corso più a The wicker man che a L'esorcista come strillato sulla locandina...

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  4. Questo non mi colpì granchè, forse lo vidi in un momento non adatto ma so per certo che non gli darei una seconda possibilità. Ne carne ne pesce.

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    1. non riscrive le regole del genere ed è abbastanza derivativo ma secondo me è ben fatto e se lo si guarda senza troppe pretese ci si diverte anche...

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  5. Questo mi manca e, porcaccia la miseria, non lo trovo.
    Ma non demordo...

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  6. sono contento che ti sia piaciuto...

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