Nelle mani di Hitchcock Claude Garcia sarebbe stato semplicemente una finestra che si affaccia sul menage familiare stanco e prigioniero della routine quotidiana della famiglia di Rapha, nelle mani di Allen il film di Ozon sarebbe diventato un piccolo saggio acido di metacinematografia o metateatro per come i personaggi interagiscono concretamente con i protagonisti della vicenda narrata, nelle mani di Chabrol si sarebbe trasformato nell'ennesimo excursus sulla vita nascosta della provincia francese tra troppi vizi privati e poche pubbliche virtù, nelle mani di Fassbinder le fiamme del melodramma avrebbero divampato e letteralmente divorato i vari personaggi.
Nella casa è un po' tutto questo: non un semplice saggio sul voyeurismo o una vicenda torbida di amori proibiti e giochi poco raccomandabili.
Si parte dal potere di suggestione della pagina scritta ( non tutti possono ambire a essere scrittori e Germain vede in Claude lo scrittore di talento che lui avrebbe voluto essere e invece non è mai diventato, con un libro scritto anni prima che per il suo insuccesso si è trasformato in uno scheletro nell'armadio) e si finisce per parlare di equilibri instabili che vengono messi a nudo da un semplice fattore perturbante: un ragazzo sveglio e che non sembra tirarsi indietro di fronte a nulla.
Nella casa è un oggetto filmico anomalo che si situa tra la commedia e il dramma psicologico con venature dark, scritto in punta di fioretto, in cui una vicenda normalissima nelle mani di un sedicenne curioso e di un professore che cerca qualcosa a cui appassionarsi in una vita che gli regala poche soddisfazioni nella vita privata e professionale, diventa un qualcosa di sottilmente inquietante per come si entri nell'intimità di una casa e la si scompagini dall'interno.
Se la famiglia di Claude è già disastrata per conto suo, visto che vive solo con il padre invalido, quelle di Rapha e di Germain vanno incontro a modificazioni profonde e il film di Ozon, ne esamina le dinamiche che diventano il fulcro di tutto il racconto dentro e fuori delle pagine scritte dal giovane studente.
Tratto da una piece teatrale spagnola, El chico de la ultima fila, Nella casa si affranca quasi del tutto dalla sua origine con una regia vivace e volitiva , con movimenti di macchina morbidi e sinuosi in cui sembra quasi che la cinepresa accarezzi i vari personaggi in scena.
Fantastica la direzione degli attori con un Luchini strepitoso e una Seigner con cui il tempo è stato decisamente galantuomo. Sono passati molti anni da Frantic e da Luna di fiele e la sua bellezza selvaggia è stata addomesticata dal passare degli anni rendendola ora forse più affascinante e raffinata di prima.
Ma tutto il cast è a livelli strepitosi.
Nella casa è un caleidoscopio in cui fioccano umori e sensazioni, una matassa praticamente inestricabile così come sembra senza uscita il circolo vizioso che si viene a creare tra la casa di Rapha e la vita del professor Germain.
In filigrana si può notare anche un certo , velenoso sarcasmo sugli intellettuali, meglio se gauchisti che hanno sempre un'aria di superiorità e invece non riescono a capire la differenza tra una crosta e un dipinto di un artista di talento ( vedi l'arte improbabile proposta nella galleria della moglie di Germain).
Nella casa è un altro tassello importante nella carriera di un cineasta di talento come Ozon, uno che fin da Swimming pool sembrava saperla già lunga sulle perturbazioni delle dinamiche familiari.
Cinema raffinato e cerebrale ma è come leggere un libro di cui non si riesce a interrompere la lettura perchè la pagina sucessiva è sempre la migliore.
L'ultimo film di Ozon è esattamente questo: una costante crescita dal primo all'ultimo minuto.
Davvero un gran bel film. Ce ne fossero.
RispondiEliminane vorrei vedere almeno uno al giorno così...vabbè anche a giorni alterni sarebbe una bella media...
EliminaIo, che sono modesta, mi accontenterei di uno la settimana! :)
Eliminanoooo, troppo pochi...
EliminaBel film e bellissima recensione
RispondiEliminagrazie! sicuramente il film è molto meglio delle mie quattro parole messe in croce...
Eliminauna bomba!
RispondiEliminaè vero, proprio una bomba!
EliminaUno dei registi francesi che prediligo insieme a Audiard. Ultimamente sempre ottimi film da entrambi.
RispondiEliminaOzon e Audiard sono due pesi massimi! io adoro il cinema francese e a parte i classici ( Truffaut , Rohmer, Sautet tanto per dire i primi tre che mi sono venuti in mente) il mio preferito è Marchal...
EliminaUna ficata pazzesca.
RispondiEliminaè un film che ti entra sottopelle da subito come il professore vuoi andare avanti nel racconto minuto dopo minuto...
EliminaFilm strepitoso e una recensione altrettanto bella e ispirata.
RispondiEliminaGrazie! concordo il film è veramente bello!
EliminaOzon stupisce sempre, che il dio del cinema ce lo conservi:)
RispondiEliminae speriamo che ce lo conservi parecchio a lungo...
EliminaAppena recupero il mio socio in scorribande serali ce lo andiamo a vedere au cinema.
RispondiEliminaCome già detto altrove l'orchessa detesta i film francesi tanto quanto io li amo.
eppure le potrebbe piacere, anche la bradipa non è troppo appassionata di cinema francese ma le è piaciuto parecchio...
Eliminaun gran bel film, sti francesi bastardi non ne sbagliano una oh!
RispondiEliminaoramai non ci vedono proprio...
EliminaGran bel pezzo, Bradipo, hai analizzato il film alla grande.
RispondiEliminaE mi accodo: una delle visioni migliori degli ultimi mesi.
Grazie! vedo che è un film che ha avuto consenso plebiscitario...
RispondiEliminaDavvero una bella sorpresa! Mi ha saputo davvero entusiasmare come non accadeva da tempo
RispondiEliminaun film capace di entrarti sottopelle come pochi!
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