I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

martedì 29 maggio 2012

E Johnny prese il fucile ( 1971 )

L'apologo antimilitarista più sconvolgente che abbia mai visto. La storia di un torso umano senza braccia, nè gambe, con un buco al posto della faccia ma vivo per miracolo e a cui è negato l'unica sua aspirazione, la morte. Solo per propaganda.
Non lo so se quello che vedevo era definibile come ira. Forse si, forse no. Ma ho sempre pensato che lo fosse. Urla disperate, il tentativo impossibile di muoversi, di fare qualcosa, di ribellarsi oppure la richiesta compulsiva di morire scandita con l'alfabeto Morse. E la rabbia quando tutto questo era inutile. Le urla erano lancinanti eppure non potevano oltrepassare i confini della sua testa. 
Urla disperate, rabbiose ma silenziose. 
All'inizio forse mi attirava il contesto del film, magari mi aspettavo immagini raccapriccianti ( o forse ci speravo) ma nel film non ce ne sono. E' tutto il film che è uno shock continuo per il dolore che lo permea. Ho visto e rivisto tante volte quelle immagini così luminose e colorate che  contrastavano con il buio del bianco e nero del resto del film, quel padre che mi sembrava senza cuore mentre esibiva come un trofeo " l ' unico pezzo di carne che vive"  come lo definiva lui. 
Suo figlio. 
All'inizio non avevo colto il messaggio insito in questa tetra rappresentazione. Rivedendo e riascoltando poi questa e altre sequenze del film quel messaggio quasi ti schiaffeggia. E mi ha sempre colpito l'estremo contrasto tra la violenza evidente di tutti coloro sono vittime di accessi di ira, di tutti coloro sono percorsi da un moto di rabbia che  arriva a farti fremere fino all'ultima delle giunzioni neuromuscolari, gesti comunque tangibili e la rabbia necessariamente  silenziosa provata dal soldato Joe Bonham che non può essere associata a nulla. Al massimo al movimento compulsivo della testa. Una testa coperta da un pietoso panno che lascia intravedere solo i capelli. Del resto c'è poco altro da far vedere . 
Il soldato Johnny non ha braccia ( " Non potete andare in giro a tagliare braccia alla gente, non sono rami di alberi " ), non ha gambe, ha un buco al posto della faccia, non ha lingua nè denti. La sua rabbia deriva dall'impossibilità di comunicare con l'esterno all'inizio e poi dal mancato accoglimento delle sue richieste. Morte o esibizione macabra come monito contro tutte le guerre. E ' rinchiuso dentro un involucro, da nascondere nella stanza dove si mettono gli attrezzi. Pure in un ospedale. 
Potrei fare il figo e dire che io questo film lo conosco perchè ho studiato la carriera di Dalton Trumbo, i suoi problemi col maccartismo, perchè ho letto la sua biografia, i suoi libri o le sue sceneggiature. No, nulla di tutto questo.
 Io, E Johnny prese il fucile l'ho scoperto con un video musicale. Il video di One dei Metallica. Il primo videoclip mai realizzato da loro. E parliamo del 1989. Parliamo di quattro metallari all'epoca già milionari che comprarono parte dei diritti di autore per usare le immagini del film per il loro video. Parliamo di un video che ha permesso la riscoperta di un film altrimenti dimenticato e sconosciuto a molti, presente negli archivi delle televisioni ma passato solo ad orari impossibili per la sua ancora intatta capacità di sconvolgere. Una seconda giovinezza data a un film di un autore unico che magari da lassù ha salutato l'evento alzando il bicchiere in segno di brindisi.

( VOTO: 9 / 10 ) Johnny Got His Gun (1971) on IMDb

4 commenti:

  1. ho letto il libro molti anni fa, bello e terribile, non sapevo del film, lo cerco

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    1. Dalton Trumbo fu uno dei più grandi sceneggiatori di Hollywood, rovinato dal maccartismo. Questa la sua unica regia! E che film! Anche io l'ho scoperto tardi e con un video heavy metal!

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  2. Trumbo fu un grandissimo, senza dubbio.
    Ricordo quando lessi il romanzo, e rimasi sconvolto per la potenza delle sue parole.
    Il film, bellissimo, riesce solo in parte a renderle.
    Recupera il libro, Bradipo. E grandissima questa riscoperta: mi hai messo addosso una voglia pazzesca di rivederlo!

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    1. Purtroppo il libro non l'ho mai letto ma cercherò di recuperarlo. Se solo il film ha restituito un minimo dell'angoscia del libro allora deve essere una lettura imprescidibile!

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