I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

sabato 12 maggio 2012

Intruders ( 2011 )


Mia e Juan sono due bambini all'incirca della stessa età che nelle rispettive case vivono le medesime paure.
Le loro notti insonni sono rischiarate dalla presenza inquietante di un uomo incappucciato dal non volto che non si fa fatica subito a identificare con l'archetipo dell'Uomo Nero(Hollowface come viene chiamato per tutto il film) .
Dopo un incipit a casa di Juan in cui l'incappucciato senza volto cerca di rapire il bambino ( ed è un mistero il perchè non riesca, gli si oppone solo la gracilina madre di Juan ed è difficile credere che sia più forte di un Uomo Nero grande e grosso...) l'azione si trasferisce da Madrid a Londra , nella bella casa di Mia, dodicenne con un armadio a muro decisamente adatto a nascondere una presenza indesiderata.
Che puntualmente si manifesta. Il problema è che lo vedono solo lei e il padre. E vengono presi per folli.
Juan Carlos Fresnadillo dopo il curioso  Intacto e il riuscito 28 settimane dopo, ritorna alla regia una volta abortito il progetto del remake de Il corvo, per una coproduzione dal cast assortito girata in inglese e spagnolo (anche se Juan, pur parlando in spagnolo, scrive la sua storia sull'Hollowface in inglese...) per ribadire le due anime indipendenti di un film che racconta in fondo la stessa storia in due contesti ambientali diversi. Come è differente il tentativo di approcciarsi a questa presenza indesiderata.
Se nella storia di Juan il problema dell'Hollowface assume connotazioni decisamente religiose ( la presenza di due preti, uno giovane e uno vecchio che fanno pensare a tentativi di esorcismo), in quella di Mia l'approccio al problema è decisamente agnostico: si pensa a minacce da parte di qualcuno che penetra nella casa, si installano telecamere a  circuito chiuso che devono svelare l'arcano, si mette in mezzo prima la polizia e poi la psichiatria.
Sono totalmente diverse anche le famiglie d'appartenenza e il contesto sociale in cui matura il terrore per l'Hollowface. Mentre Juan ha solo la madre che lo aiuta( quello che dovrebbe essere il padre appare molto fugacemente), Mia è inquadrata in una famigliola medioborghese felice , con genitori entrambi presenti e affettuosi con la figlia.

Le due storie sono tenute lontane tra di loro, sembra quasi un film in due episodi a tenuta stagna senza alcun tipo di comunicazione ma è evidente che non è così , che le due storie prima o poi si legheranno tra di loro a filo doppio.
Inutile sottolineare che è proprio la distanza artificiosa creata tra le due vicende che  insospettisce fin da subito e che lo spettatore più smaliziato arriverà alla soluzione ben prima dei minuti finali.
Intruders si segnala per una confezione molto accurata , ha una fotografia di lusso per una produzione del genere ad opera del talentuoso Enrique Chediak che torna a collaborare con Fresnadillo , è dotato di una regia virtuosistica assolutamente fuori contesto che ottiene solo il risultato di ricoprire il film di una patinatura quasi fastidiosa.
E'un horror senza anima, non mette paura, è assai prevedibile, è una pellicola di sola apparenza , senza sostanza, in cui la cornice vale molto più del quadro in essa contenuto.
Ed è un peccato buttare via così un cast internazionale importante che oltre a Clive Owen annovera tra le sue file la bella Carice Von Houten, Daniel Bruhl, Pilar Lopez de Ayala e la giovane Ella Purnell già vista in Non Lasciarmi.
Imperdonabile anche qualche scivolone in sede di sceneggiatura e il banalizzare un archetipo come quello dell'Uomo Nero terrorizzante proprio perchè oscuro e misterioso.
Qui praticamente nulla è lasciato all'immaginazione facendo perdere al tutto il suo fascino.
A questo punto meglio l'armadio di Boogeyman.

( VOTO : 5 / 10 ) 

Intruders (2011) on IMDb

8 commenti:

  1. l'abbiamo visto proprio ieri sera... ti devo dire che io non l'ho trovato così male. In realtà (e qui SPOILERONE per chi non l'ha visto quindi fermatevi e rimanete con la curiosità!):
    è la storia di come le paure dei padri possano ricadere sui figli e di come i traumi infantili possano avere ripercussioni atroci una volta adulti. Di come i bambini mìnon riuscendo ad affrontare eventi per loro inaccettabili (violenza e morte, in questo caso) trovano il modo di tramutare in favola orrorifica quello che gli capita di brutto. E tutto questo senza entrare nel campo più specificatamente "soprannaturale" in cui il "mostro" esiste realmente ed è il primo ad aver bisogno di essere liberato. Squisitamente psiconalitico l'evento scatenante del ritorno del mostro: ovvero la morte del collega di John/Juan nello stesso modo in cui è morto il padre/mostro... quindi tutto sommato una sceneggiatura anche piuttosto curata nel cercare di essere concreta....

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  2. io ho trovato più curato l'aspetto formale che quello sostanziale, credo che tutto si basi sull'esilità dell'assunto del rimosso, di come è possibile rimuovere dalla psiche un evento traumatico nel tuo passato che ti si ripresenta nel presente sotto mentite spoglie.Io sinceramente non sono così convinto che tutto si possa rimuovere dalla memoria così facilmente.Almeno mi sembra di aver capito questo. Poi secondo me c'è un bel trucco di sceneggiatura perchè l'epoca in cui agisce Juan non sembra così diversa da quella in cui agisce Mia...lo dico così per evitare altre mitragliate di spoiler...

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    1. a me è piaciuto parecchio, forse perché in fondo mi aspettavo pochino, e mi trovo abbastanza d'accordo con il commento del cinefilante. hanno deciso di farlo uscire in italia? naturalmente sarà tutto doppiato, immagino...

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  3. a quanto so io dovrebbe uscire il mese prossimo direttamente in dvd ma prendi questa notizia col beneficio dell'inventario...a me è sembrato banalotto...sarà che trovo Fresnadillo bravo con la cinepresa( e lo dimostra anche in questo film),,,

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  4. No, no no, invece è psicologico, non è un horror, perchè un horror non sarebbe stato credibile, il film è sottile, e gioca tutto sull'intuito dello spettatore, che cerca di scoprire chi si nasconde dietro hollowface, il mistero, si svelerà nel finale, io l'ho trovato particolarmente intelligente come film, e di questi tempi trovare un film intelligente è quasi un impresa ardua :)

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  5. eh eh capita di pensarla diversamente o forse sarò io che non ho colto tutto. Ti dirò di più mi sembra anche che a un certo punto Fresnadillo avesse voluto imbrogliare lo spettatore con quella storia di Juan e John(capisci a me ,non voglio spoilerare) visto che tra le due storie a vedere l'ambientazione non mi sembra che ci sia uno scarto di una trentina d'anni...e poi Juan che scrive in inglese e parla spagnolo, l'ho trovato imperdonabile...

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