I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

martedì 8 maggio 2012

American Pie:ancora insieme ( 2012 )


La prima torta non si scorda mai.
Nel 1999 attratto dalle voci sull'uso alternativo della torta di mele fui in prima fila a vedere questo nuovo fenomeno comico proveniente dagli States. Ero pronto a vedere una nuova stupida commedia americana e invece vidi qualcosa che spostava ancora più in là l'asticella della stupidità, della pesante allusione sessuale e perchè non ammetterlo anche della volgarità,
Il risultato è che quasi mi dovettero portare fuori dal cinema a braccia perchè letteralmente esausto per il troppo ridere con le lacrime che mi rigavano le guance e gli addominali che mi facevano male come se avessi fatto due ore di panca.
Avevo trovato una nuova coperta di Linus per i momenti un po' grigi, quelli meno felici insomma. E vedere Jason Biggs nei panni di uno sfigato cronico è qualcosa che fa decisamente aumentare l'autostima.
Però lo sfigato ci sapeva fare.
E poi quella vena iconoclasta, quel fare letteralmente a pezzi il simbolo dell'America delle cose buone e genuine che si facevano una volta mi ha sempre divertito. Per non parlare del flauto e di quello che ci facevano al campo della banda.
Mi sono sempre chiesto quale fosse il segreto della saga di American Pie che nei primi tre capitoli non aveva mai mostrato il benchè minimo cedimento( mentre non considero i capitoli apocrifi usciti per il solo mercato home video). Secondo me il segreto di un successo così longevo era dovuto a una riuscita commistione di tradizione e modernità, di sacro e profano, un'intelligente operazione d'aggiornamento dei modelli anni '70 e '80. Direi soprattutto Porky's (altro film che ha un altarino a parte nella mia videoteca per essere idolatrato come merita) o La rivincita dei Nerds( altro piccolo cult personale custodito gelosamente).
E non mi ha sorpreso tutto il brusio , l'interesse e il vero proprio entusiasmo scatenato da questa nuova uscita.
Di cui ancora devo parlare.
La prima cosa che occorre sottolineare è che se non avete visto i primi tre capitoli della saga , questo film diverte la metà. Troppi i riferimenti al passato, troppe le sottotrame sviluppate orizzontalmente nei primi capitoli che qui ritornano fuori.
La seconda cosa è che i protagonisti  sono cresciuti dal punto di vista anagrafico( alcuni di loro meno dal punto di vista professionale), è cresciuto il loro giro vita, ma fondamentalmente restano dei ragazzoni lissencefali per i quali il tempo sembra essersi fermato al liceo. E non parlo solo del mio idolo assoluto: Stifler.

Sono tutti ritornati al grado zero di sviluppo del personaggio con aumento esponenziale di quella sensazione meticcia di rimpianto e rassegnazione che ognuno prova di fronte all'inesorabile scorrere degli anni.
Sono invecchiati ma non sono cresciuti e forse è per questo( o forse anche perchè è uno dei produttori del film) che Stifler è il personaggio dominante con la sua comicità escrementizia ( nel senso letterale del termine) e il suo sguardo da eterno allupato , erotomane non pentito come il Brandon di Shame.
A uno come Stifler più gliene dai e più ne vuole.
Sesso e volentieri insomma.
Il problema di queste reunions è che la malinconia ammanta sempre tutto e anche qui , alla disperata ricerca di chiudere tutti i cerchi lasciati aperti nei capitoli precedenti c'è un alternarsi tra scene malincomiche e scene di demenza pura applicata.
A dir la verità le prime sono un po' troppe per i miei gusti ma probabilmente è il prezzo da pagare per ridare nuovo slancio al brand. Mi piace pensare che questo film sia un episodio di transizione nella saga, un nuovo punto di partenza per le scorribande di trentenni masticati e risputati troppo presto dall' ansia da prestazione(  non solo sessuale).
Non il migliore episodio della serie ma utile per rinvigorire al memoria e comunque ci sono almeno due gags (tra le altre) che da sole valgono il cosiddetto prezzo del biglietto.
Quella dell'inizio(un must per la serie, tutte le sequenze iniziali dei vari capitoli sono pazzesche) con Jim alle prese con modi creativi di usare un calzino e una favolosa con un coperchio di pentola , piazzata strategicamente a metà del film.
American pie:ancora insieme non sarà un film riuscitissimo ma arriva dritto al suo scopo: fa ridere e questo basta.
E poi vuoi mettere quella sensazione di aver ritrovato dei vecchi amici che non vedevi da un po'?
Non ha prezzo.
Come la Mastercard

( VOTO : 6,5 / 10 ) American Reunion (2012) on IMDb

2 commenti:

  1. Ero anche io tra quelle persone che a momenti morivano dal ridere, guardando al cinema il primo episodio.
    Questo potrei recuperarlo, ma prima dovrei farmi violenza e guardare i capitoli in mezzo, di cui poco mi frega ahimé!

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  2. beh a parere mio il secondo e il terzo li dovresti guardare sia perchè fanno ridere non manifestando particolari cedimenti rispetto al primo episodio( anzi sono confezionati meglio) sia perchè non riusciresti a ricollegare le varie sottotrame e i vari riferimenti durante il film. Per esempio c'è una scena nel finale in cui Jim (Jason Biggs) prende in mano un flauto e mentre lo fa ha una specie di sguardo d'intesa con la moglie. Ecco se non conosci la storia del flauto e del suo uso al campo della banda il riferimento sarebbe a vuoto...

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