I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

lunedì 21 maggio 2012

Dark Shadows ( 2012 )


Vi eravate persi qualcosa della carriera di Tim Burton?
Non vi preoccupate che è arrivato Dark Shadows a risolvere tutti i problemi.
Un inopinato riassunto delle puntate precedenti in cui il sodalizio Depp / Burton ripropone in scala ridotta tutta la poetica del regista.
Pillole di universo burtoniano mescolate a una colonna sonora che infrangerà molti cuori a suon di evergreens e a un 'estetica gothic dark colorata di pop che si sposa perfettamente ai fumi hippy degli anni '70.
Depp, seppellito sotto quintali di cerone, è il cicciottelo vampiro Barnabas Collins : è lui che , volente o nolente, conduce le danze annullando quasi del tutto i pallidi personaggi secondari tranne uno. Quello della strega fiammeggiante Eva Green , sguardo a raggi X per come ti trapassa e decolletè che a guardarlo resti pietrificato. Esattamente come se guardassi negli occhi di Medusa.
Ecco se fossi stato io al posto di Barnabas Depp il film sarebbe stato un cortometraggio perchè sicuramente io una come Eva Green, strega o non strega, non me la sarei fatta scappare in favore di un'educanda sciapetta acqua e sapone.
Per me si poteva buttare benissimo anche dal primo marciapiede che incontrava.
Eva Green è il fuoco e il ghiaccio allo stesso tempo, è un'overdose di sex appeal, indossa scollature che uccidono, con quelle cosce così lunghe, tornite e affusolate è degna di popolare i migliori sogni erotici, patinati ma anche così tangibilmente carnali.
Detto questo e sottolineata la classica iconografia burtoniana gotico dark che si presenta a ogni film puntuale come una cartella di Equitalia, bisogna ammettere che Dark Shadows è una pellicola che non funziona.
Ma non è tutta colpa di Burton. Di fatto questo è un progetto non suo in cui ha cercato di inoculare generose dosi della sua opulenza visionaria.
Del resto è difficile condensare una soap opera di 1225 episodi in due ore di film. Inevitabili alcuni scompensi ( come chiacchierate/ pipponi interminabili per l'ansia di spiegare in pochi secondi tutto quello non vediamo sullo schermo), così come mi è apparso evidente che se il talento visivo burtoniano  è ancora immutato con gli anni, la sua capacità di narrare ha subito una drastica involuzione.
Tim Burton si aggira nel suo teatrino degli orrori ghignando e chiedendo complicità allo spettatore che però viene tenuto a distanza proprio perchè un film come Dark Shadows è un po' come quelle palle di vetro che racchiudono chiese o monumenti. Quelle che se le muovi ci incomincia a nevicare sopra.
Chiuse ermeticamente.
L'ultimo film di Tim Burton è proprio così: racchiuso in una bellissima teca di cristallo, con bagliori accecanti della sua visionarietà ma tremendamente finto, vuoto. Non c'è la sua poesia dolente, la malinconica consapevolezza del freak che lui ha saputo (quasi) sempre narrare magistralmente; in (s)compenso c'è qualche risatina a buon mercato per la difficoltà del vampiro a calarsi nella realtà moderna  che denota un mal celato intento parodistico (vedere la sequenza in cui un gruppo di operai troppo curiosi che viene succhiato appena Barnabas viene liberato dalla bara , oppure quella in cui un gruppo di hippy viene dissanguato fuori campo), magari qualche fiotto di sangue qui e là , una strega che appena la vedi gli ormoni impazzano e poco, pochissimo altro.
Mi fa piacere però aver rivisto la Pfeiffer, con lei il cinema è stato molto avaro ultimamente. Anche se in una parte di supporto è sempre un bel vedere.
E se invece Tim Burton avesse voluto fare un film su quanto è bella e cara l'unione familiare e di come tutti assieme si riescano a superare le difficoltà che la vita propone?
Se così fosse la missione è fallita.
L'impressione è che Dark Shadows sia un bel ripasso di estetica burtoniana vintage.
Una specie di rovistata in soffitta per tirar fuori oggetti d'epoca da passare al rigattiere di fiducia.
C'è un piccolo passo in avanti rispetto al tonfo di Alice in Wonderland ma da qui a dire che Tim Burton è tornato ce ne passa.
Rimandato a Frankenweenie. Ma sto già tremando.

( VOTO : 5 / 10 )

Dark Shadows (2012) on IMDb

14 commenti:

  1. Concordo in pieno.
    Sulla famiglia, sul "rimandare", sui tremori per Frankensweenie.

    RispondiElimina
  2. Urge visione riparatoria...anche Quella casa nel bosco andrebbe benissimo...vai a dare retta alle mogli...

    RispondiElimina
  3. A me non è dispiaciuto... l'ho trovato ironico e divertente, senza preoccuparmi troppo di Tim Burton (e manco di Johnny Depp imbottito di silicone)...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me è sembrato molto fumettoso,rapsodico, mi ha divertito a tratti ma mi ha annoiato profondamente in altri.

      Elimina
  4. Anche a me non è dispiaciuto, anche se come dici tu Barnabas/Depp poteva tagliare la testa al toro "ripiegando" benissimamente su Angelique/Eva Green:)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' impossibile dare il due di picche a una come Eva Green...la stessa cosa l'avevo pensata in The Town di Ben Affleck quando il protagonista si innamorava della graziosa Rebecca Hall e rifiutava Blake Lively, celestiale creatura coi femori da fenicottero rosa...

      Elimina
  5. Un ulteriore passo avanti, carino e molto divertente, una gioia per una cultrice del camp e del trash come sono io... ma la sceneggiatura era fatta un po' coi piedi, peccato. D'altronde, da Seth Grahame - Greene non mi aspettavo di meno (e perché Tim lo abbia scelto come sceneggiatore è davvero un mistero...)
    Incommensurabile Eva Green, il personaggio migliore dell'intero film.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un passo avanti ad Alice in Wonderland, questo è fuori di dubbio ma mi sembra di essere ritornati ai tempi di Beetlejuice senza un briciolo di evoluzione dell'autore.Ecco quello che imputo al talento smisurato di Burton. Ormai mi sembra prigioniero del suo teatrino così come Lugosi era prigioniero del personaggio di Dracula.E su Eva Green l'aggettivo che utilizzi è perfetto: incommensurabile!

      Elimina
  6. Dai, tra dieci/quindici film magari torna a fare qualcosa di decente :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. manteniamo viva la speranza..eh eh mi pare di arguire che pure tu non l'abbia digerito tanto...

      Elimina
  7. Concordo: il film è tremendamente finto e vuoto. Lontano anni luce da un film come Edward Mani di forbice, un capolavoro assoluto.

    RispondiElimina
  8. A proposito, mi piace molto il tuo blog, ti aggiungo tra i miei blog preferiti! :D

    RispondiElimina
  9. Edward mani di forbice lo vidi al cinema e ancora ho davanti agli occhi l'inizio...Grazie per il gradimento! Fa sempre molto piacere. Anche io ti ho aggiunto subito nel mio blogroll. Ogni volta che passo sul tuo blog mi fermo per dei minuti a guardare quella magnifica foto che usi come sfondo! la trova ipnotica!

    RispondiElimina
  10. Un film di Burton senza Burton. Nì. http://incentralperk.blogspot.it/2012/05/dark-shadows.html

    RispondiElimina