I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

martedì 23 aprile 2013

L'ipnotista ( 2012 )

Nella fredda Stoccolma d'inverno, in piena atmosfera natalizia, il commissario Jonna Linna comincia ad indagare su un triplice brutale omicidio. Una intera famiglia massacrata a colpi di coltellaccio da cucina, il padre al lavoro, la madre e la figlia piccola in casa dove c'era anche l'altro figlio ferito gravemente e miracolosamente scampato al massacro. C'è anche un'altra figlia grande da qualche parte della Svezia ma è da tanto tempo che sembra non avere contatti col resto della famiglia.Il ragazzo scampato alla strage però non può essere interrogato, almeno non con i metodi tradizionali così a Linna viene in testa un'idea meravigliosa: interrogarlo tramite ipnosi condotta dal controverso professor Bark che aveva smesso di esercitare la professione per via di uno scandalo che ne aveva spazzato via la reputazione.Cominciano le sedute di ipnosi, qualcosa si comincia a capire della vicenda ma il figlio di Bark è rapito....
Lasse ( Hallstrom) è tornato a casa: in fuga da quei  melodrammi hollywoodiani molto leccati e anche un po' patetici di cui era ormai diventato uno specialista, prigioniero di una sorta di ghetto artistico, una gabbia dalle sbarre dorate visto che i suoi incassi più o meno li ha portati sempre a casa, tornato nella natia Svezia si tuffa nel genere che va tanto di moda ora in Scandinavia, più o meno dal successo della saga Millennium creata su carta dal compianto Stieg Larsson e poi trasposta su piccolo e grande schermo un po' in tutte le salse e addirittura rifatta anche in quel di Hollywood da Fincher.
Non vorrei sbagliare ma in principio fu il romanzo Il senso di Smilla per la neve di Peter Hoeg a sdoganare il thriller scandinavo, con relativa trasposizione cinematografica ( un po' zoppicante ma di ambientazione assai suggestiva) di Bille August.
E' indubbio che il thriller scandinavo abbia un passo diverso da quello hollywoodiano e non è un caso che il passo lungo che ha è quasi più adatto al piccolo schermo che non al grande schermo.
L'ipnotista non sfugge a questa considerazione: dopo un incipit virato al rosso sangue in cui Hallstrom dà sfoggio anche di un certo estro visivo, il film si sofferma soprattutto sulla caratterizzazione dei personaggi in campo e non moltissimo sull'indagine che procede abbastanza stancamente. I colpi di scena , pur presenti in buon numero sono diluiti dall'elevato minutaggio ( siamo alle due ore piene, durata rischiosa per un genere in cui si deve mantenere sempre alta la tensione) e ci si sofferma forse troppo sulle crisi personali dei vari protagonisti, soprattutto la figura dell'ipnotista e della moglie che alla perdita del figlio scontano tutta una serie di problemi interni al loro matrimonio che deflagrano improvvisamente.
Altri personaggi sono lasciati un po' in disparte , tipo quello della sorella maggiore , dimostrandosi sostanzialmente inutili alla progressione drammaturgica del racconto.
L'ipnotista può contare su una confezione di lusso con una fotografia e una regia che fanno pensare a una matrice televisiva , di una discreta caratterizzazione dei protagonisti e di un buon livello recitativo, si avvale inoltre di ambientazioni suggestive soprattutto in un finale al calor bianco in cui registicamente Hallstrom si scrolla di dosso il torpore che lo aveva attanagliato nella parte centrale.
Latitano speigazioni e moventi del massacro ( trincerarsi dietro la pazzia è troppo comodo) ma mancano anche quelle svolte sentimentali tanto care agli script hollywoodiani e questo può essere visto solo positivamente.
L'ipnotista è il classico film medio , senza infamia nè lode, che non brilla certo per originalità o per altre doti particolari.
E' un compitino però fatto bene con una bella parte iniziale e una parte finale veramente thrilling ma che nel mezzo mostra inutili digressioni melodrammatiche.
A parte questo non me la sento proprio di condannarlo.
C'è di molto peggio in giro .
Certo, c'è anche di meglio ma talvolta bisogna accontentarsi...
Un'ultima cosa perchè utilizzare il termine ipnotista ( ai confini della lingua italiana ) e non ipnotizzatore?

( VOTO : 6 / 10 )  The Hypnotist (2012) on IMDb

18 commenti:

  1. insomma, lento e prolisso come il libro...

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  2. il libro non l'ho letto ma soprattutto nella parte centrale il film non è proprio agilissimo...

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    1. ti posso solo dire che ho saltato gran parte delle pagine relative alle sedute di ipnosi del vecchio gruppo... secondo me potevano essere accorciate di un buon 50% ... ma è la stessa cosa che ho pensato leggendo Millennium... forse è una prerogativa degli scrittori nordici... d'altra parte passano in casa molto molto tempo :D

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    2. ah ah ah ! devo dire che non ho mai avuto il piacere...

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  3. il libro l'ho trovato tremendo..quindi mi sa che per quanto riguarda il film passo

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    1. non ho avuto la sfortuna di leggerlo...per cui credo che sia giustificato il tuo rifiuto alla visione...

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  4. Passo anch'io. Perché non brilla, per la confezione televisiva e anche perché è un film di Hallstrom.

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    1. registicamente vale per l'incipit e per il finale, in mezzo tanta roba da fiction...

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  5. sufficienza regalatissima. :)
    questa è una roba ai livelli delle fiction mediaset, o di un episodio brutto di CSI

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    1. ah ah avevo letto del tuo scarso feeling con questo film...ma alla fine l'ho trovato meno peggio di quanto credessi...

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  6. ho provato a vederlo [in streaming] ma mi sono addormentato a più riprese. Al terzo tentativo ho rinunciato...

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    1. eh eh il passo lungo giustifica la caduta della palpebra...

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  7. Sottoscrivo ogni parola della tua recensione, fotografia da fiction, mancanza del movente assassino; ma nel complesso un prodotto medio e sufficiente:)

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    1. fictionesco, passo lungo confezionato bene e con un inizio e un finale registicamente notevoli che racchiudono una parte centrale un po' troppo diluita...ma nel complesso si può vedere...

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  8. Sei stato l'unico a salvarlo, in qualche modo.
    Ce l'ho lì, mi sa che me lo tengo per quando devo bottigliare qualcosa! ;)

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    1. se conosco un po' i tuoi gusti qui le bottigliate dovrebbero partire in automatico ma a me non è proprio dispiaciuto...

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  9. Non ce la posso fare.
    I thriller svedesi su di me hanno lo stesso effetto di una caponata di cozze alle quattro del mattino...

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