I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

domenica 7 aprile 2013

Hitchcock ( 2012 )

Appena reduce dal successo di Intrigo internazionale e non essendo dell'idea di girare qualcosa di simile alla pellicola precedente come gli chiede neanche troppo velatamente la Paramount, Alfred Hitchcock è alla ricerca dell'ispirazione per il suo nuovo film. Gli capita tra le mani il romanzo Psycho di Robert Bloch ispirato alle folli gesta del macellaio di Plainfield , Ed Gein.
Ne compra i diritti per farne un film ma gli studios rifiutano di finanziarglielo ritenendolo troppo horror e non in linea con la sua carriera. Ma Hitch vuole fare il film a tutti i costi  e la moglie Alma, figura fondamentale per lui, lo sostiene anche se in parte è distratta dalle adulazioni di uno sceneggiatore marpione che la vuole concupire con la scusa di scrivere assieme una sceneggiatura. 
E addirittura al regista inglese appare più volte Ed Gein in sogno e quindi non può rinunciare al suo progetto. 
Decide di finanziare personalmente il film mettendo a rischio tutto il proprio patrimonio compresa la sua enorme magione con piscina, fa sparire dalle librerie il romanzo di Bloch per non far conoscere in anticipo il finale al pubblico e adotta quella che oggi definiremmo una geniale strategia di marketing per lanciare il film, riuscendo a superare non senza problemi il visto della censura.
Il resto è storia del cinema.
Hitchcock di Sacha Gervasi non è un biopic in senso stretto così come non lo era il Marilyn di Simon Curtis ( di cui abbiamo parlato qui) visto che preferisce concentrarsi su un determinato periodo della vita del grande regista inglese.
Oltre alla descrizione di tutti i retroscena della genesi di Psycho e il dietro le quinte della sua realizzazione c'è molto di più: c'è la descrizione di una personalità complessa fragile e tormentato dietro una facciata sicura e rassicurante, una sintesi di peccato e sensi di colpa, un grande uomo di cinema con le sue manie, fobie e paranoie, oltre naturalmente ai vizi privati da contrapporre alle pubbliche virtù.
E se è vero che dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna, qui il peso specifico di Alma Reville, moglie e compagna di una vita di sir Alfred , è enorme, pari se non addirittura superiore a quello dell'ingombrante( in tutti i sensi ) consorte.
E' lei che tiene in mano tutto, che organizza il lavoro, senza di lei Hitch è perduto e non a caso la crisi personale subentra quando lei sembra che stia cadendo nelle braccia di un altro.
Allora vengono fuori prepotenti tutte le paranoie e le insicurezze del maestro inglese.
Impossibile parlare di un film come questo senza accennare ai due protagonisti assoluti. Anthony Hopkins finalmente ritorna ai fasti del passato con un'interpretazione straordinaria: non parliamo di mimetismo assoluto perchè  effettivamente anche sotto un trucco e un parrucco( si fa per dire) consistenti non somiglia molto a Hitchcock. Ma è evidente che ne richiama almeno la fisionomia e sarebbe quasi irriconoscibile se ogni tanto non baluginassero quegli occhietti alla Hannibal da sotto tutto quel cerone.
Ma, pure se la somiglianza è piuttosto lontana, impossibile non essere travolti da un personaggio del genere e da un'interpretazione così aderente allo spirito dell'originale. Come non affezionarsi a uno che da fuori la sala cinematografica dirige con una bacchetta invisibile come un provetto direttore d'orchestra le urla di terrore degli spettatori, uno che all'inizio del film abbiamo visto più o meno come un impiegatuccio che ogni mattina timbra il cartellino entrando nei Paramount studios....
Forse la vicinanza di Helen Mirren che dà vita a un Alma Reville straordinaria almeno quanto il marito, ha fatto bene al vecchio Anthony che era da un po' troppo non graffiava come ai bei tempi.
Peccato che  succosi personaggi secondari come la Janet Leigh di Scarlett Johansson, la Vera Miles di una zannutissima Jessica Biel, l'Anthony Perkins di James D'Arcy ( una vera e propria copia sputata del giovane interprete di Norman Bates) o anche quello della segretaria tuttofare interpretata da Toni Collette siano lasciati abbastanza sullo sfondo, ma come si suol dire non si può avere tutto dalla vita, no?
Hitchcock è comunque film apprezzabile sia da chi voglia capire veramente che cosa si nascondesse dietro il maestro della suspense ( anche se le apparizioni in sogno di Ed Gein sono licenza poetica), sia per chi come me apprezza moltissimo i dietro le quinte e gli aneddoti legati alla realizzazione dei film.
Un tocco di metacinematografia senza esagerare  ma solo per dare un tocco di colore in più a questa pellicola.
Per finire direi Amore e Psycho ma sicuramente qualcuno lo avrà pensato e detto prima di me.

( VOTO : 7 / 10 ) 

Hitchcock (2012) on IMDb

18 commenti:

  1. L'ho visto ieri sera.
    Interpretazioni magistrali, ma l'ho trovato freddo.

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    1. beh forse una certa freddezza c'è...ma alla fine mi sono divertito parecchio...

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  2. Per me è una delle cose migliori e più raffinate di questa stagione cinematografica. L'ho adorato dalla prima all'ultima scena e mi sono anche emozionata molto. La parte del montaggio è fantastica, per esempio.

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    1. a me è piaciuto ma non sono arrivato all'emozione...però mi sono sollazzato molto con i retroscena dell'uomo, del film e di tutto il parterre...

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  3. Uhm, sì, effettivamente è un po' freddo, ma soprattutto non ne ho capito l'utilità, di questo film.

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    1. oddio, sinceramente non me lo sono neanche chiesto l'utilità di un film del genere, però non mi sembra di aver visto pretese autoriali o cose di questo genere...a me ha divertito...

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  4. Che non sia il classico biopic lo preferisco, che descriva i retroscena della realizzazione di Psycho ancora meglio. Sì, allora devo vederlo. Grazie!

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    1. diciamo che descrive efficacemente tutto il sottobosco che gravita attorno all'industria ....

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  5. niente di eccezionale a livello cinematografico, però una chicca da non perdere per chi ama i film sui film.
    e m'ha fatto venire voglia di vedermi o rivedermi alcuni capolavori del maestro...

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    1. vedere film del maestro non può che far bene...sono terapeutici per i malati di cinema:D

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  6. Non l'ho ancora affrontato, ma da come ne scrivi mi pare meno peggio di quanto credessi.
    E poi io ho sempre adorato il vecchio Hitch!

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    1. e allora ti divertirai anche se fosse solo per vedere Hopkins sotto tutto quel trucco e parrucco...

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  7. Ragazzi ma vogliamo parlare della distribuzione pressochè NULLA di questo grande film??? cioè 20 sale in tutta italia, VERGOGNA, i nostri distributori si fan sempre riconoscere :-(
    Mi è seccato da matti doverlo vedere in streaming, al cinema me lo sarei sicuramente gustato di più, cmq gran bel film, una chicca per chi ama il grande Sir Alfred e Sir Hopkins che qui torna, dopo un po di anni passati a gigioneggiare in pellicole non sempre riuscite, a regalarci una performance da urlo.

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    1. hai ragione , il tema della distribuzione cinematografica in Italia è una piaga verminosa, i film di valore spesso vengoo relegati nell'oblio a favore di ignominie vere e proprie...

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  8. Dalle mie parti non s'è visto, e si che lo aspettavo tanto!
    Tocca recuperarlo il prima possibile!

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    1. credo che se sai nuotare lo trovi molto facilmente, ottima copia in italiano...

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