I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

venerdì 11 aprile 2014

Belle e Sebastien ( 2013 )

Anni '40: nel villaggio di Sebastien, nelle montagne al confine con la Svizzera, sotto il controllo di un distaccamento dell'esercito nazista, si scatena una caccia a un cane che si presume stia facendo strage di pecore. Il piccolo Sebastien in realtà scopre che non è così e fa amicizia con la cucciolona a cui stanno dando tutti la caccia. La chiama Belle e la deve mettere in salvo , contro i cacciatori e contro i tedeschi.
Pericoloso fare un film in cui ci sono degli animali protagonisti: è una delle regole hollywoodiane non scritte a cui bisogna più attenersi, perché inevitabilmente l'umano che recita assieme al quadrupede finisce per fargli da spalla.
E un'altra regola non scritta è quella di stare molto attenti agli adattamenti di vecchie serie tv o cartoni animati perché si andrà sicuramente incontro al confronto con aspettative da parte dei fans o di chi ha avuto modo di apprezzare prima l'originale e poi l'adattamento cinematografico.
Sotto questo profilo sono illibato perchè non ricordavo neanche che ci fosse una serie di cartoni animati jappo che si chiamava Belle e Sebastien trasmessa in Italia tra il 1981 e il 1982.
Quindi mi sono messo alla visione senza aspettarmi nulla e fiducioso di assistere a un buono spettacolo.
Però...però..
Aspettative deluse anche se erano bassine. Diciamo che l'ho visto più che altro per curiosità professionale, per vedere questo cagnone ( o meglio cagnona) all'opera.
E con mio somma sorpresa ho cercato tracce del cane nei titoli di coda e non ne ho trovate, anzi ho trovato allarmanti  didascalie di fantomatiche sequenze animatroniche. E il che mi ha lasciato piuttosto basito.
Va bene che ci siano correzioni in post produzione per non far girare scene troppo pericolose agli animali ( non solo il cane ma ad esempio all'inizio del film c'è una sequenza in cui viene salvato un cerbiatto orfano sul pendio praticamente verticale di una montagna) ma non trovare tracce del cane, del suo nome o degli addestratori mi ha alquanto sorpreso.
E se il cane protagonista fosse stato ricreato totalmente al computer?
Ho questo dubbio però le movenze di Belle mi sembrano troppo naturali per non essere di un cane vero.
E se non appartenessero a un cane vero , allora bisognerebbe togliersi il cappello perché è una simulazione di cane perfetta...
Il punto di forza di Belle e Sebastien sono senza dubbio le ambientazioni montane che fanno venire fuori tutto il gusto da documentarista del regista Nicolas Vanier .
Il respiro di queste sequenze è ampio, gli scorci sono suggestivi e maestosi, se l'occhio vuole sempre la sua parte in questo caso ce l'ha in abbondanza .
Il problema è la storia che viene raccontata: quando ci sono gli attori in scena le cose non vanno così bene.
Il piccolo Sebastien è un orfano in un villaggio dominato dall'esercito nazista in cui gli abitanti del luogo aiutano clandestini a trovare rifugio in Svizzera passando le montagne. La sua amicizia con Belle ripercorre tutti i classici clichet del genere , in questo senso è di una prevedibilità che non lo rende appassionante.
E a poco serve la mano felice di Vanier nell'inquadrare gli splendidi scenari naturali perchè il film quando deve mettere in mostra la sua sceneggiatura e i suoi dialoghi cola inesorabilmente a picco nonostante tutte le migliori intenzioni.
A essere magnanimi il copione si può definire anemico, non riserva alcuna sorpresa anzi si impantana spesso nelle paludi dello schematismo più bieco in cui per ravvivare un po' la narrazione c'è bisogno di introdurre dei nazisti da barzelletta per far incarnare loro il ruolo del Male assoluto.
Che poi tutto è relativo.
E poi anche il fatto che il piccolo Sebastien non sia tutto questo mostro di simpatia, beh, predispone maluccio in un film in cui non vediamo alcuna crescita emozionale del suo personaggio.
Belle e Sebastien è uno spettacolo innocuo ma confezionato con cura a cui manca qualcosa, forse un po' troppo inerte per smuovere adrenalina ed emozioni.
Peccato.

( VOTO : 5 / 10 )  

Belle et Sébastien (2013) on IMDb

14 commenti:

  1. Io Belle e Sebastien cartone lo odiavo. Ovunque andasse, 'sto povero cane veniva biasimato per torti non commessi, era la tipica storia straziacuore con il quadrupede al posto dell'orfanella vessata "perché sì". E che due marroni!
    Felice di essermi persa il film a questi punti! :)

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    1. ah ah ah a questo punto io felice di essermi perso il cartone...

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  2. Mi tengo il ricordo del cartone animato, e passo oltre. :)

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    1. non l'ho mai visto , nè ne conoscevo l'esistenza...

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  3. tremo al solo pensiero di vedere una cosa del genere :D

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    1. diciamo che l'ho visto per interesse professionale , per il cane soprattutto...

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  4. Seguivo il cartone con la stessa angoscia e curiosità che mi accompagnava da bambina, quella che oggi non ho più. Come già ti dissi tempo fa, io i film in cui ci sono animali VERI, non li guardo a prescindere. Non reggo più certe sofferenze, anche se poi ci sarà un lieto fine, puoi stare certo che te l'hanno fatto sudare e pagare caro. No no. Anche io rimango con le sofferenze e le piccole gioie del cartone. ^_^

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    1. non l'ho mai visto il cartone ma capisco...mi erano bastati Heidi e Remi in questo senso...io i film con animali riesco a vederli perchè è tutta finzione...i documentari invece non li sopporto...

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  5. Non posso credere che tu abbia tentato la visione, come sempre sei un coraggioso. Comunque io non lo avrei visto neanche sotto tortura.

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  6. Deluso pure io. E da piccolo il cartone mi piaceva un sacco! Ma questo, anche senza essere nostalgici, era un film che non si poteva salvare.

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    1. io per fortuna questo tipo di diludendo non l'ho provato...

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  7. In un cinema della mia città (Torino) c'è stato un evento speciale alla mattina, dove prima del film il pubblico - in prevalenza bambini - hanno potuto conoscere uno dei tre cani giganti e la sua addestratrice che hanno partecipato al film. Sono entrambi piemontesi (cane e padrona), e dalle nostre parti è diventato una piccola star ^_^
    Il film non l'ho visto, ma dato che sono una dalla lacrima facile penso che potrei piangere moltissimo.

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    1. belli questi incontri! guardando i titoli di coda non ho trovato nessuna menzione dei cani e mi era sorto il dubbio che potessero essere solo illusioni cinematografiche..meno male che non è così...comunque il film fortunatamente non mira ad estorcere lacrime facili...solo un paio di volte....

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