I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

martedì 22 aprile 2014

Seria(l)mente : True Detective ( Stagione 1 )

Paese d'origine : USA
Distribuzione : HBO
Episodi: 8 da 60 minuti cadauno

Le vite dei detective Rust Cohle e Marty Hart nella zona delle paludi della Louisiana si intrecciano dal 1995 al 2012 per la caccia a un sadico serial killer rituale che non erano riusciti a catturare nel periodo in cui avevano lavorato assieme. Poi i casi della vita si erano frapposti, scelte sbagliate, Rust che si dimette dalla polizia e Marty che l'abbandona anni dopo per fare l'investigatore privato.Nel 2012 i due si ritrovano per dare la caccia all'assassino: Rust ha continuato a raccogliere indizi in preda a una sorta di ansia compulsiva, Marty li deve rielaborare e riordinare.
Il cerchio attorno al serial killer si stringe....
Poche chiacchiere: True Detective è l'evento televisivo di questo inizio 2014.
Personalmente non amo molto le serie statunitensi, il loro modo di essere fabbricate in serie con tutte le furbizie del caso, la loro volontà di essere comunque rassicuranti nonostante tutto.
E non ho una particolare passione nemmeno per le serie targate HBO, forse l'unico tra i network americani che se ne frega ( relativamente ) del grosso pubblico in favore di un seguito più di nicchia, preferendo gli aficionados stile setta carbonara al volgo, alla plebe fruitrice della normale serie televisiva.
Non le amo particolarmente perché pur essendo e di molto superiori alla media americana , hanno sempre quell'aria da fighette, da prime della classe, sembra che a ogni episodio ti ripetano:" Ehi! Noi siamo una serie HBO, mica la spazzatura che ti fornisce la normale tv americana via cavo!!!".
Ecco perchè nel campo televisivo preferisco rifugiarmi nella vecchia Europa.
Con True Detective però è diverso: pur essendo una serie americana fino al midollo che gioca apertamente con gli stereotipi della cultura americana sudista ( i bifolchi redneck di cui pullula letteralmente la narrazione, le paludi vere della Louisiana e metaforiche in cui si trovano i protagonisti, i grandi spazi che comunque hanno una capacità quasi unica di opprimere con il loro incombere costantemente, la tradizione del buddy movie però declinata in modo alquanto personale) è un qualcosa che ha un aspetto quasi europeo perché ha un'identità stilistica ben precisa, un look costante per tutte le 8 puntate che compongono la prima stagione.
E questo perché il team è unico, cosa rara da reperire al di là dell'Oceano in cui tutto è talmente
industrializzato che sembra uscire tutto da un'impersonale catena di montaggio: parliamo di un unico regista per tutti gli episodi (Cary Joji Fukunaga, talento preso in prestito dal cinema), di un unico sceneggiatore ( Nic Pizzolatto che ha creato la serie), di due protagonisti che si mettono in gioco anche economicamente come produttori esecutivi assieme al regista e al creatore della serie.
True Detective è un unicum, un'entità indivisibile che se ne frega delle tecniche classiche dei serial per catturare più spettatori possibili: spesso e anche a sproposito si parla di prodotti televisivi dalla qualità cinematografica. Ecco , questa serie lo è.
Sembra un film che dura quasi 8 ore.
E questo è dovuto anche alla scelta di non infarcire la sceneggiatura di sottotrame accessorie, di personaggi usa e getta o di un numero esorbitate di avvenimenti.
In True Detective succede ben poca roba ma quello che succede lascia fottutamente il segno, lo incide quasi a sangue nel cuore e negli occhi dello spettatore.
Mentre divoravo gli episodi, perché non li ho visti , me ne sono nutrito avidamente, ho pensato più volte a quale fosse la carta vincente di questa serie, perché mi aveva così avvinghiato senza possibilità di fuga per vedere una puntata dietro l'altra.
Una spiegazione razionale non sono riuscita a darmela  ma forse qualche input riesco a fornirlo.
Per prima cosa l'alchimia che si sviluppa tra i due protagonisti Rust e Marty: non amici, al massimo colleghi, anche nemici, le due facce putride di una stessa medaglia.
Il primo ( McConaughey) è un disadattato che vive in una casa senza mobili, con un matrimonio alle spalle e un grave lutto non ancora superato, ha fatto quattro anni alla narcotici sotto copertura ed è pure un mezzo tossico , bisognoso di terapie molto particolari che gli donano quello "shining" che gli permette di vedere oltre le cose, di essere uno dei detective più bravi in circolazione e di essere quello decisamente migliore nel far confessare crimini agli indiziati con la sua capacità di identificazione totale in loro.
Il secondo ( Harrelson) è il classico poliziottucolo di provincia, una specie di agnostico santommaso che le cose non le vede fino a quando non ci sbatte il naso. Ha una bella casa, una bella moglie, due bellissime bambine, ha tutto insomma ma per lui l'erba del vicino è sempre più verde, quindi tradisce la moglie continuamente accorgendosi di quanto lei sia importante per lui , solo quando lo lascia da solo a rimuginare sulle sue malefatte.
Due poliziotti così male assortiti è difficile trovarli, eppure tra di loro c'è quell'alchimia che li rende una coppia vincente sullo schermo: non tanto per le indagini perchè ci mettono 17 anni a risolvere un caso, ma , come si suol dire, meglio tardi che mai, no?
Altro fattore che contribuisce a renderla un qualcosa di unico è l'ambientazione in una provincia umidiccia e fatiscente sottolineata da una fotografia che privilegia i colori spenti, metallici quasi, insomma qualcosa che sembra che sia lontano anni luce dal concetto di vita e di colore.
Da sottolineare anche il livello recitativo di tutti gli attori , dai principali, ma non avevamo dubbi, all'ultimo dei comprimari , tutti con le facce giuste nel posto giusto e al momento giusto.
E anche la bellissima colonna sonora fa la sua porca figura.
Eppure anche dicendo tutto questo , ancora non basta, non riesco a spiegare perché True Detective è assolutamente da vedere.
Allora vi posso convincere dicendo che questa serie ha il passo lungo della vita reale, tutto accade quasi in slow motion, dando il tempo allo spettatore di viverlo sulla propria pelle ed elaborarlo.
Vi posso dire anche che non usa i vari trucchi che usano tutte le consorelle televisive, cioè cercare di tenere in sospeso il colpo di scena tra un episodio e l'altro.
No, le 8 puntate sono le tessere che vanno a ricomporre un mosaico , momenti diversi nel corso degli anni che si vanno a incastrare tra di loro.
E poi c'è il dolore : si lascia ogni speranza appena si entra in questa Louisiana che sembra un incubo alla mescalina.
Si beve, cazzo quanto si beve in queste otto puntate, ci si ubriaca e ci droga pure e si fa tutto per dimenticare quel dolore sottile e lancinante che accompagna Rust e Marty.
Dolore di origine diversa ma qualcosa che fa sempre male.
Molto più dei cazzotti presi, delle coltellate o delle accettate.
Forse la luce si comincerà a vedere, forse vincerà.
O forse quella luce è un riflesso fasullo che giace sul fondo dell'ennesimo bicchiere di pessimo bourbon mandato giù, nella gola riarsa.

( VOTO : 9 / 10 ) 

True Detective (2014) on IMDb

23 commenti:

  1. almeno su questa serie capolavoro siamo d'accordo. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se ci mette così totalmente d'accordo un motivo ci deve pur essere....

      Elimina
  2. Dato che so che anche queste telefilm ha qualcosa di twinpeaksiano, mi ero già ripromesso di guardarlo...

    Moz-

    RispondiElimina
  3. a settembre arriverà in italia, quindi non me la lascerò di certo scappare, da alcune scene che ho visto si nota subito che è un prodotto di serie A e poi ce il nudo della mia DEA Alexandra, quindi gia solo x questo avrei visionato codesta serie XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ah ah se ti piace l' Daddario...allora qui ti spettina ...è veramente sexy, curvosa, burrosa...un po' tutto...

      Elimina
    2. dire che Alexandra mi piace è dire poco :-P

      Elimina
    3. e qui avrai di che saziare i tuoi occhi....

      Elimina
  4. Devo essere sincero, a me invece le serie HBO piacciono quasi tutte. E' vero che spesso hanno comportamenti da fighetti, ma si tratta pur sempre della rete che con produzioni come I Soprano ha cambiato il modo di fare televisione negli stati Uniti. In quanto a questa True Detective, visto il genere credo che piacerà moltissimo a mia moglie che adora molto il genere crime.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. anche a me in genere piacciono ma preferisco quelle della BBC e quelle europee in genere, quelle HBO sono la creme della produzione americana televisiva e non fanno nulla per nasconderlo....

      Elimina
  5. Serie davvero cult, ci fosse stato un pizzico di sentimento in più mi sarebbe entrata nel cuore, invece si è fermata alla testa... cosa comunque non da poco, visto che alcune frasi di Matthew sono da incidere!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. secondo me è praticamente perfetta. se avesse avuto quel pizzico di sentimento in più la luce avrebbe vinto prima e invece la luce vince solo all'ultimo, anzi non sappiamo neanche se vince veramente...

      Elimina
  6. Risposte
    1. forse meglio così, più di così avrebbe avuto pesanti effetti collaterali...

      Elimina
  7. Io sono l'unico che va controcorrente, ho guardato i primi 3 episodi e non mi ha preso più di tanto. Nel senso: tutto bello, tutto perfetto, ma non c'è quel qualcosa per cui non riesco a trattenermi e devo vedere la prossima puntata. Per questo mi sono fermato deciso a riprenderla più in là, sia mai che questo non è il momento giusto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. le puntate sono autoconclusive in un certo senso e non usano trucchi lasciando cose in sospeso per spingerti a divorare anche la puntata successiva. Secondo me è una cosa abbastanza intenzionale ma io non sono riuscito a trattenermi lo stesso....

      Elimina
  8. Serie pazzesca. Personaggi pazzeschi. Crescendo pazzesco.
    Una bomba.

    RispondiElimina
  9. D'accordissimo...una bomba che ti scoppia in faccia lasciandoti in macerie...

    RispondiElimina
  10. l’ho guardato un paio di settimane fa, e devo dire che non mi trovo d’accordo con quello che scrivi,
    bello, ma non troppo.
    la lentezza è micidiale, devono riempire otto puntate,
    se mi chiedono cosa sceglierei fra “La promessa”, di Sean Penn e “True Detectives”, il film di Sean Penn sta molto più in alto.

    RispondiElimina
  11. mi ha letteralmente ipnotizzato, non so neanche spiegare perchè...La Promessa è veramente un grande film...

    RispondiElimina
  12. Cazzo, ma ti ho plagiato in contumacia!!

    Hai praticamente usato, e prima di me, lo stesso schema, ossia cercare il senso di questa serie, il suo segreto, passando da scrittura, regia, attori, rapporto tra i due, location e tematiche.
    Ahahaah

    Recensione completissima, la più completa che ho letto finora.
    Anche tutto il cappello iniziale sulle serie americane è molto interessante

    Giuro che non avevo letto nemmeno una riga!

    ahah, un saluto

    RispondiElimina