I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

martedì 31 marzo 2015

Spring ( 2014 )

Evan sta vivendo un brutto periodo: la madre è appena passata a miglior vita e lui non ha trovato di meglio da fare che impegnarsi in una scazzottata al bar che gli procurerà solo problemi con la polizia.
Per evitarli decide allora di mettersi lo zaino in spalla e partire per l'Europa , destinazione Italia e un po' per caso , un po' per volontà finisce in un ameno paesello pugliese, Polignano a Mare.
Qui trova vitto e alloggio dal vecchio Angelo in cambio di lavori di campagna e conosce la bella e misteriosa Louise, bella come il sole ma sfuggente come il vento.
E ne ha ben donde: ha un segreto millenario da nascondere ed Evan deve decidere se rischiare la vita o meno per venirne a conoscenza.
Justin Benson e Aaron Moorhead (Benson scrive e dirige, Moorhead dirige, monta e fotografa) sono un duo di cineasti americani che ha fatto alzare il sopracciglio a più di un critico cinematografico e a più di un fan dell'horror con un film di tre anni fa , Resolution che aveva fatto parlare di sé per la sua ricerca di soluzioni originali soprattutto in campo sostanziale inserendosi in quel discorso metacinematografico che aveva fatto la fortuna ad esempio di un film come Cabin In the Woods.
Tale era stata la risonanza di Resolution che il passo successivo del duo, il corto Bonestorm dell'antologia found footage V/H/S Viral, un corto francamente brutto e monotono, non all'altezza del loro luminoso esordio, era stato fatto passare quasi sotto silenzio, quasi non appartenesse a loro.
E in un certo senso non gli apparteneva visto il loro nuovo film, Spring che torna sui territori battuti nel loro esordio.
Certamente si tratta di due film molto diversi tra loro, forse anche difficilmente confrontabili.
La cosa che si nota è che il duo cerca di rifuggire la banalità della soluzione facile e lavora molto più sulla suggestione del non visto che sul meccanismo ansiogeno in se stesso.
Cosa che succedeva anche in Resolution che però chiedeva, cercava a tutti i costi la complicità con uno spettatore attivamente partecipante.
Spring , esattamente come Resolution è un film che fa della scrittura ben orchestrata e armonizzata il suo punto di forza, è girato con una manciata di soldini molto più fornita rispetto alla loro pellicola di debutto( e questo si vede nella confezione ) e  soprattutto osa la trasferta in terra straniera .
E' girato in Italia per la sua quasi totalità e questo ce lo fa sentire un po' più vicino.
La prima cosa che si nota con piacere è che sembra  finalmente  finito il tempo in cui per gli americani siamo solamente pasta , pizza e mandolino.
Benson e Moorhead sembrano rispettarci più di quanto accade di solito nella considerazione dell'americano all'estero, riescono a ritrarre un paesino del sud senza incorrere nei classici stereotipi dell'ignorantone a stelle e strisce in trasferta europea.
Sarà il fascino dei luoghi ( la campagna pugliese e Polignano a Mare sono veramente un bel vedere) che alimenta quell'aura di magia che si nasconde nelle pieghe della storia del film, sarà il voler sfuggire a certi clichè da film horror, sarà che abbiamo finalmente due protagonisti che oltre ad essere adulti anagraficamente lo sono anche cerebralmente , con Spring ci troviamo di fronte a un film maturo e consapevole che mette in mostra uno stile ben definito ad opera di due giovani cineasti che se continueranno per questa strada ce ne potranno raccontare di belle, se non di bellissime.
Evan e Louise sono una coppia convincente, Lou Taylor Pucci e Nadia Hilker sono ben assortiti tra di loro sia fisicamente nella loro diversità ( lui mingherlino, un po' slavato e chiaro di carnagione, lei con una struttura fisica importante e dall'aspetto tipicamente mediterraneo), sia nella scrittura dei rispettivi personaggi,
problematici ed insicuri quanto si vuole ma capaci e consapevoli di fare scelte adulte e non scontate.
L'interrogativo che sta alla base del film è sempre il solito: si può fare veramente tutto per amore?
Una questione non da film horror ma più da melodramma ed effettivamente nell'ultima parte del film, quella in cui l'orrore dovrebbe venire finalmente fuori secondo tutti gli stilemi del genere, Benson e Moorhead abbandonano la via maestra per raccontare altro, un amore infelice , un qualcosa difficile da spiegare senza spoilerare troppo e rovinare il piacere della visione.
E vanno bene anche gli spiegoni a cui veniamo sottoposti, sinceramente passano delicatamente in secondo piano proprio per il momento in cui sono raccontati, un momento in cui anche Evan pensa ad altro, sta cercando di elaborare quanto gli è appena successo.
Spiegoni finto illuminanti che in realtà lasciano tutto in sospeso.
La cosa che posso imputare a Spring è un certo abuso della sospensione di incredulità da parte dello spettatore.Le cose strane che succedono a Polignano a Mare sembrano non interessare nessuno come se stessimo in una città di centinaia di migliaia di abitanti e in spazi sconfinati come gli States.
E' proprio questo senso dello spazio ristretto che manca ai due, non lo conoscono, non lo possono conoscere, non possono essere edotti riguardo a un paesino in cui tutti conoscono tutti e in cui una come Louise non sarebbe certo passata inosservata.
E neanche Evan che va in giro per il centro del paese senza che nessuno lo guardi, sembra quasi una lastra di vetro trasparente attraverso cui tutti guardano.
In un paesino della provincia pugliese due come loro non possono passare inosservati.
Così come è veramente improbabile trovare qualcuno che parli l'inglese così scioltamente come il vecchio Angelo e che sopratutto parli l'italiano con quell'accento troppo neutro per essere credibile.
Mi si potrà ribattere che sto parlando di classiche piccolezze da italiano provinciale che non si accontenta mai, forse in un certo senso è così ma sono piccole cose che hanno attirato la mia attenzione, come quando trovo un bicchiere non perfettamente pulito nel ristorante in cui sto mangiando.
Il cibo è buono lo stesso ma quello sporco nel bicchiere un po' mi inquieta.
Spring è comunque un film importante, un horror che vuole parlare di sentimenti senza per questo essere sciocco e stucchevole , anzi con quella intrigante ambizione di raccontare una di quelle storie larger than life che qui a bottega piacciono tanto.
E' bella la storia d'amore tra Evan e Louise, è raccontata in modo splendido ed incorniciata ottimamente su uno sfondo da favola.
Spring comunque ha un genere di cui è figlio e non lo dimentica assolutamente con degli effetti speciali usati con parsimonia ma forse per questo ancora più efficaci.
Spring racconta di un mostro consapevole di esserlo: di un freak dolente e solitario che non può permettersi di innamorarsi.
Eppure decide di farlo e trova qualcuno che è disposto a condividere questo frammento di eternità .
Insieme.
Fino all'ultimo.
Nonostante tutto.

PERCHE' SI : un horror romantico come pochi, due attori che manifestano il giusto grado di alchimia, uno sfondo ambientale bellissimo utilizzato nel migliore dei modi.
PERCHE' NO : nonostante il cercare di sfuggire agli stereotipi sugli italiani da parte del classico americano all'estero, qualcosa stona: il senso dello spazio ristretto della provincia italiana in cui tutti sanno di tutti, due come Evan e Louise non possono passare inosservati come succede nel film, troppi spiegoni nella seconda parte del film.

LA SEQUENZA :  Evan arriva a casa e trova Louise in un momento un po' particolare...

DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
forse per gli americani non siamo più il classico Paese della pasta, della pizza e del mandolino,
quando riscendo in Puglia una sosta a Polignano a Mare la devo assolutamente fare,
amore e horror possono andare a braccetto nello stesso film,
ci sono tedesche ( Nadia Hilker) che sembrano più mediterranee delle italiane.

( VOTO : 7,5 / 10 ) 

Spring (2014) on IMDb

23 commenti:

  1. Hmm mi sa tanto di Honeymoon. Lo sto già recuperando, coi miei tempi biblici, of course....

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    1. si, ricorda Honeymoon ma è diverso...bello, fidati...

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  2. Sai, ci ho pensato anche io a quello che dici sulle dinamiche del piccolo paese meridionale del tutto assenti. Però l'ho vista come una cosa voluta, proprio per non cadere nello stereotipo del piccolo paese meridionale dove tutti si conoscono e parlano alle spalle della bella ragazza di turno, la fissano per strada, etc.
    Alla fine, c'è chi si comporta così nel film, ma sono turisti americani.
    Non so, io ho apprezzato molto proprio questo dipingerci, forse, migliori di ciò che in realtà siamo.

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    1. più che altro ho pensato anche all'assenza della polizia in un paesino dove succedono cose strane, dove trovano macchie di sangue sulle pareti bianche delle case o un cadavere sulla scogliera, ecco forse lì in sede di sceneggiatura potevano dare di più ...

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  3. Perché ho come l'impressione di averlo già visto? O___o

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    1. ah ah ah non lo so ! Visto in una vita precedente?

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  4. In questi giorni stai postando un sacco di titoli interessanti.
    Segno, e spero di recuperare.

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  5. E' uscito solo in Usa, mi incuriosisce molto ma non sono riuscito a scovarlo! E dire che di solito le mie fonti sono molteplici ed efficienti e... difficilmente mi scappa qualcosa.
    Hai una dritta?

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    1. io l'ho trovato pescando per torrenti, extra, con i sub in inglese...

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  6. Ah ah ah, la cosa del contadino che parla inglese meglio di molti professori universitari di mia conoscenza l'avevo notata anch'io!
    Come ho scritto anche nei commenti al bel post di ilgiornodeglizombi, l'ho trovato un film interessantissimo ma anche assai irrisolto, e tutto sommato continuo a preferire nettamente il precedente Resolution.
    Come valutazione complessiva mi ritrovo più vicino al tuo giudizio che a quello di Lucia, anche se il mio "voto" sarebbe meno alto del tuo.
    Blissard

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    1. ciao Blissard, il contadino che parla quell'inglese è effettivamente un po' strano, io tra i due non so quale preferisco, questo visivamente è molto meglio, l'altro invece spiccava per contenuti....

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  7. Non lo conoscevo, segno anche perché a Polignano ci son stato un paio di volte essendo pugliese. Questo paesino è stato noto anche per alcune puntate di Beautiful :P

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    1. si, lo sapevo perché la bradipa è accanita di Bruttiful...comunque è da vedere...

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  8. Eh eh eh come al solito segno, tanto non ce la farò mai a recuperare tutto quello che suggerisci ahahah

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    1. eh eh ma anche io come te ho una lista smisurata di titoli da recuperare...

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  9. Sembra interessante... si trovano i sub in italiano?

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    1. ehm non so , io l'ho visto con i sub in inglese...

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  10. me lo segno anche io, mi hai messo la curiosità, si trova in giro? :)

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    1. puoi trovarla qui:

      http://www.amazon.it/Spring-Nadia-Hilker/dp/B0177762IC/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1450460723&sr=8-1&keywords=blue+ray+spring

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  11. Forse sono io che di cinema non capisco più nulla ma questo film si può riassumere con una sola parola: Inesistente. Si salva solo la fotografia, ma non poteva essere diversamente. I dialoghi sono stupidi, la sceneggiatura è adatta ad un fumetto e nemmeno di prima categoria. Il contesto è irreale ma non perchè volutamente così, ma per ignoranza. No, non salvo niente.

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    1. Finalmente una che scrive qualcosa di sensato

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    2. E voglio lasciar perdere tutte le questioni discutibili che pure gli estimatori del film hanno notato (le dinamiche del piccolo paese, l'inglese parlato dal contadino ecc.). La pellicola è alquanto insulsa, noiosa, sceneggiatura da fiction, recitazione solo passibile, manca di ritmo, neanche l'idea di base è valida e le trovate non fanno che ripetersi uguali a sé stesse. Sorvoliamo sulle spiegazioni degli eventi, nessuna suspense, a tratti didascalico e irritante. Vorrei indietro le due ore della mia vita sprecate a guardarlo.

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