I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
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Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

lunedì 16 marzo 2015

The Taking of Deborah Logan ( 2014 )

Mia è una studentessa di medicina , Gavin e Luis sono un team di documentaristi che sta girando un documentario su Deborah Logan , una malata di Alzheimer. L'anziana signora non vorrebbe farsi riprendere nella sua quotidianità ma pressanti esigenze economiche costringono di fatto lei e la figlia ad accogliere la troupe in casa.
Deborah Logan mostra comportamenti sempre più bizzarri che il suo dottore definisce normali finché scoprono una sua connessione con un pediatra accusato di omicidi rituali, atti cannibalistici e pedofilia, Henry Desjardins, scomparso nel nulla anni e anni prima.
La signora viene ospedalizzata per la sua sicurezza ma il suo comportamento diventa sempre meno giustificabile dalla medicina.
Arriva a portare una bambina leucemica sul posto in cui Desjardins faceva i suoi sacrifici umani.
Deborah Logan da che cosa è posseduta?
Diffido sempre delle locandine in cui è pubblicizzato più il produttore che il regista e il manifesto di The Taking of Deborah Logan ( ma lo potete trovare anche semplicemente intitolato The Taking) non è di quelle che ti invitano proprio alla visione.
E ribadisce il fatto che è sempre sbagliato giudicare un libro solo dalla copertina.
Ma qui c'è Bryan Singer e credo che non abbia bisogno di presentazioni.
Il film dell'esordiente Adam Robitel ( che lo ha anche scritto assieme a Gavin Heffernan, e lo ha anche montato) si inserisce programmaticamente nel mare magnum dei mockumentaries/ found footage.
Riprende un team di documentaristi che si installa nella casa di una malata di Alzheimer per testimoniarne l'evoluzione della malattia.
Solamente che questa malattia evolve in maniera bizzarra e pericolosa, talmente fuori dagli schemi previsti dai protocolli medici che presto viene evocato qualcosa d'altro: il soprannaturale.
Spesso mockumentary / found footage fa rima con telecamera affetta da delirium tremens, scenografie e messa in scena povere e parco attoriale più che mediocre .
In questo caso invece la realizzazione sembra molto più circostanziata, scenografie e  messa in scena assumono spesso e volentieri caratteri inquietanti ( la soffitta di casa Logan, i sotterranei dell'ospedale, il bosco dove Desjardins perpetrava sacrifici umani) aggiungendo quel quid che determina la riuscita o meno di un prodotto di questo genere.
The Taking of Deborah Logan non è sicuramente un capolavoro del genere ma un esponente più che degno, un film che riesce a mettere un certo disagio addosso e questo lo deve oltre che a una struttura solida anche alla recitazione molto "fisica" di Jill Larson che si immola anima e soprattutto corpo in un ruolo difficile, sgradevole, in cui momenti di calma apparente e di gestualità banalmente quotidiane vengono inframezzate a dei veri e propri atti di pazzia pura resi scenograficamente più efficaci da un ottimo make up e da un grandioso lavoro sulla voce.
Nella seconda parte il tema del soprannaturale, della possessione demoniaca entra a gamba tesa su un 'intelaiatura documentaristica che faceva del realismo il suo tratto dominante e questo , scompaginando le carte messe in tavola dal film, ne determina un improvviso scarto in avanti, trasformandosi in una corsa contro il tempo affannosa e adrenalinica e qui davvero che abbonda la camera a spalla ( c'è l'effetto mal di mare ma è gestito in maniera intelligente, non si persevera troppo) e le riprese al buio che chiedono al direttore della fotografia uno sforzo supplementare per rendere tutto un minimo più comprensibile.
Curioso che in questi ultimi tempi abbondino produzioni che in qualche modo prendono spunto da una malattia terribile come l'Alzheimer ( oltre a questo Still Alice e la miniserie inglese Exile) così come è curioso che un film come The Taking of Deborah Logan parta dalla malattia per poi esondare nei riti ancestrali e nel soprannaturale puro.
Altra notazione da fare è che il sistema sanitario americano è veramente una brutta bestia: all'avanguardia in tutto ma se non hai soldi ti lasciano morire tra atroci sofferenze senza muovere un dito.
E il fatto che venga ribadito più volte che i Logan accettano di girare il documentario solo per soldi e non per reali esigenze di progresso scientifico, pare proprio una stilettata al cuore del concetto di sanità pubblica statunitense.
Quasi alla Michael Moore.

PERCHE' SI : ottimo spunto di partenza, realizzazione curata, telecamera stabile per quasi tutto il film, ottima prova di Jill Larson
PERCHE' NO : quando irrompe in scena il soprannaturale vengono fuori anche tutti i clichè del / mockumentary/found footage, comprese sequenze buie in cui si fatica a capire quello che succede, urla beluine e telecamera affetta da delirium tremens.

( VOTO : 6,5 / 10 ) The Taking of Deborah Logan (2014) on IMDb

20 commenti:

  1. Eccoci qua! Io lo guardero' oggi, non so cosa mi attragga in modo cosi' forte, ma oggi lo vedo. C'e' da dire che con ogni probabilita' moriro' di paura, dato il tema. Ma non vedo l'ora!

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    1. devo dire che a tratti è veramente inquietante...

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  2. Still Alice in versione horror? Mah, dopo Mercy ne ho le balle piene di vecchie invasate e il mockumentary ormai lo schifo un po'... però sono curiosa :P

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    1. ah ah ah , fortunatamente no, diciamo che come mockumentary è ampiamente sopra la media...

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  3. Dopo la Piramide chiudo definitivamente con i mockumentary....

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    1. eppure vale la pena, uno dei pochi per cui vale la pena ultimamente...

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  4. Sai quanto io detesti i mockumentary, sinceramente mi sembrano l'ultimo rifugio dei registi incapaci senza idee.
    Questo smebra diverso però, un occhiata la darò volentieri.

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    1. è diverso dagli altri Nick, perlomeno sembra più consapevole e fatto con perizia e non solo per risparmiare...

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  5. mmm non mi ispira granché, con tutto quello che devo recuperare poi...passo va... :)

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  6. Per il momento questo lo salto, ma non è detto che in futuro non possa essere recuperato. :)

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    1. in futuro un'occhiata gliela potrai dare, non è male...

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  7. Me lo dovrò vedere, perché un horror è sempre bello vederselo, anche se già le immagini hanno un che in grado di mettermi a disagio.

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    1. e ce n'erano altre in giro ancora più impressionanti...

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  8. È la prima volta che capito qui, stavo cercando pareri su questo film e devo dire: bella recensione :) Spero di guardarlo stasera, mi ispirava un sacco già solo dal trailer!

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  9. È la prima volta che capito qui, stavo cercando pareri su questo film e devo dire: bella recensione :) Spero di guardarlo stasera, mi ispirava un sacco già solo dal trailer!

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  10. Ok, sono nuova qui, buona sera a tutti. Lo vedrò sta sera. Speriamo in qualcosa di decente. Mi piace il genere anche se cominciano un po tutti a ripetere sempre gli stessi schemi. Oramai è più facile trovare parcheggio in centro che un horror ben fatto. Chiara

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  13. Bel film. Esce dagli stilemi classici del genere ed è piuttosto pauroso. Mi è piaciuto molto davvero inquietante.

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