I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

lunedì 4 febbraio 2013

Thirst ( 2009 )

Un prete molto stimato in una piccola comunità coreana si sottopone ad un esperimento che gradualmente lo trasforma in qualcosa di simile a un vampiro. La trasformazione prosegue passo dopo passo, i dilemmi eticoreligiosi lo dilaniano nell'anima e in più la situazione si complica quando conosce e si innamora di una donna moglie di un suo amico d'infanzia.
L'uomo e il vampiro dentro di lui combatteranno una guerra senza esclusione di colpi.
Sang-hyun è diventato un vampiro, suo malgrado. Semplice,no? E invece no. 
Perchè Sang -hyun è anche un prete cattolico ed è lacerato letteralmente dalla sete di sangue che lo affligge ogni minuto della sua esistenza ma anche dai limiti etici che la religione cattolica gli impone. 
Park Chan-Wook è abituato a stupire (si veda la sua trilogia della vendetta in cui nulla è scontato) e sbaglia chi crede che questo sia semplicemente un film horror, un altro banale film di vampiri. Thirst è un film di conflitti amorosi e religiosi, sull'indissolubilità del binomio Eros -Thanatos, un caleidoscopio di generi cinematografici che vengono filtrati attraverso la peculiare visionarietà dell'autore. C'è horror, con i vampiri sdentati twilightiani(più recente termine di confronto)che fanno la figura degli adolescentucoli brufolosi in crisi ormonale, c'è black comedy, c'è una love story malata e "immorale", c'è il melodramma, fino ad arrivare quasi alla farsa (termine da prendere con larghissima accezione). 
Nella seconda parte il film dal punto di vista etico-religioso alza ulteriormente il tiro diventando ancora più controverso: Sang-Hyun è attirato in un vortice di sesso e di passione intrecciando una relazione con Tae-ju,sposata con il figlio di un suo vecchio amico appena guarito dal cancro. Prete cattolico,relazione sessuale con donna sposata. Fin troppo per non avere problemi con la censura religiosa nel nostro  Belpaese. E poi aggiungiamoci anche una locandina anche questa scandalosa(in versione originaria, che qui vedete a inizio pagina) ma poi misteriosamente addomesticata rendendola meno oltraggiosa( sono sparite le gambe della donna in quella particolare posizione).
E'evidente che a Chan Wook Park interessa compenetrare i vari piani narrativi mescolando abilmente i generi cinematografici tra di loro. Ne ricava un oggetto filmico assolutamente unico che progredisce (anche visivamente) esponenzialmente nella seconda parte in cui lo stile raffinato del regista è messo al servizio di sequenze oltremodo crude e che lasciano ben poco spazio all'immaginazione. 
E se si vuole aggiungere altra conflittualità c'è il conflitto tra il prete e la sua partner divenuta come lui ma assolutamente priva dei freni inibitori dell'altro e per questo autrice di crudeltà efferate. 
Il finale da un lato è simile a una comica da film muto , dall'altro è struggente nel descrivere il supremo atto d'amore e non solo per la propria donna. Così come accaduto in altri film di Chan-wook Park anche in Thirst è evidente che il dilemma morale è praticamente irrisolvibile così come appare chiaro sin dall'inizio che la figura del vampiro che vediamo in questo film è abilmente destrutturata e resa profondamente umana tenendo fermi alcuni punti "classici" dell'iconografia vampiresca.
Questo è un film bellissimo formalmente e su cui riflettere perchè sono tali le tematiche affrontate che non è possibile liquidarle in poche battute. Gli ultimi 30 minuti sono qualcosa di emozionante e , visivamente, di livello superiore.
Basta non distogliere lo sguardo dallo schermo perchè la tentazione sarebbe forte....

( VOTO : 8+ / 10 )  Thirst (2009) on IMDb

12 commenti:

  1. A me, invece, aveva deluso molto: dopo la trilogia della vendetta questo mi era parso troppo manieristico ed autoreferenziale.
    Poi, certo, l'abilità tecnica è indiscutibile, ma è parso che mancassero il cuore e l'impatto dei lavori precedenti.

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    1. secondo me invece dopo la trilogia della vendetta con questo film il regista coreano è come se avesse voluto alzare la posta arrivando ad un livello di provocazione ancora superiore. Per me un grande film!

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  2. Anche per me stratosferico, come ogni film di Park d'altronde...

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    1. beh certo qui parliamo di eccellenza, sono curioso di vedere che combina ad Hollywood...

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  3. Sono d'accordo: un film bellissimo, complesso e spettacolare. Il più bel film sui vampiri che ho mai visto.

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    1. ha dalla sua l'originalità, un film di vampiri così non s'era mai visto e forse non si vedrà mai più...

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  4. Film incredibile di cui si parla davvero troppo poco.

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    1. come un po' di tutto il cinema coreano dalle nostre parti....purtroppo sembra che il cinema orientale sia solo per cinefili snob e invece non è assolutamente così!

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  5. Ho letteralmente AMATO la trilogia della vendetta ["Old boy" è uno dei miei 10 film preferiti, e "Lady vendetta" sarà forse l'undicesimo] ma questo mi ha deluso molto. La penso come il buon MrJamesFord, aggiungendo anche che al suo interno ha troppi temi, approfondendone solo la metà.
    Resta comunque un gran fascino di fondo, quello è indiscutibile.

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    1. non sei il solo a essere rimasto spiazzato da questo film. Io ne sono letteralmente innamorato ma ha uno stile così particolare che può benissimo evocare la reazione che hai avuto,nonostante ami la trilogia della vendetta!

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    2. E' vero. Nonostante per me sia un flop, ammiro ugualmente il regista per il coraggio che ha sempre nell'affrontare certi temi e per farlo sempre alla sua maniera. Almeno fallisce per meriti propri, cadendo in piedi anche nella 'soggettiva sconfitta'.

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  6. certo che chi non osa non rischia neanche di cadere...spero solo che la trasferta americana non lo asfalti come succede a quasi tutti i migranti oltreoceano....

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