I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

sabato 2 febbraio 2013

Kon-Tiki

Thor Heyerdahl , esploratore di lungo corso, nell'immediato dopoguerra è alla ricerca di finanziatori per riuscire a verificare la sua teoria: secondo lui gli abitanti della Polinesia sono dei discendenti di una civiltà precolombiana arrivati su  quelle isole partendo da est e non da ovest come sempre creduto.Per fare questo vuole dimostrare che è possibile fare lo stesso loro viaggio, con gli stessi loro mezzi , a bordo di una zattera , chiamata Kon-Tiki, uno degli antichi nomi del dio Inca del sole. Trovati i soldi, partirà dalle coste del Perù assieme ad altri cinque temerari per un viaggio di circa 8000 mila kilometri tra tempeste e incontri che sfiorano la poesia.
Un viaggio di 101 giorni prima di riuscire a toccare di nuovo terra.
La vicenda di Thor Heyerdahl è una storia vera da lui stesso raccontata in un libro tradotto in moltissime lingue e in un documentario che vinse l'Oscar nel 1951.
Questa versione cinematografica arriva a rinfrescare una storia probabilmente ignota per i più, soprattutto alle nostre latitudini.
E cerca di farlo nel migliore dei modi: per essere un film europeo si respira aria di kolossal ( budget stimato circa 16 milioni di dollari secondo imdb.com), nella prima parte le ricostruzioni ambientali sono piuttosto curate  mentre nella seconda parte è la bellezza del mare e delle sue profondità che la fa da padrona.
Aiutato da una fotografia magnifica, il film riesce a evitare quasi del tutto le trappole della retorica e dell'agiografia in una narrazione che non fa mai sentire il peso che potrebbe avere un film ambientato all'interno di una zattera.
La regia invece riesce a mantenere alto il climax emotivo bilanciando al meglio tutto quello che succede nella zattera, con i vari conflitti che sorgono tra i componenti dell'equipaggio, tenuti assieme però dalla volontà incrollabile di portare a termine la missione, e le insidie ( o gli incontri straordinari) che vengono proposte dall'immensità del mare che stanno solcando, armati solo di vele e di una zattera coi rami legati e incollati.
Il viaggio del Kon-Tiki diventa così un sogno da far diventare realtà, un esempio dell'abnegazione totale, della passione e della forza di questi sei eroi per caso che in un contesto storico particolare ( siamo nel 1947, è appena finita la Seconda Guerra Mondiale con tutto il suo carico di morte e di distruzione, per rinascere occorrono storie dall'afflato epico come queste) firmano un'impresa leggendaria che da una parte rinnova il mito legato agli esploratori norvegesi e dall'altra dimostra che è possibile partire da zero per ottenere la realizzazione dei propri sogni.
Proprio quello che serviva a un mondo sull'orlo del tracollo economico e alla disperata ricerca di un appiglio per tirarsi fuori dalle secche della povertà.
Per questo Thor Heyerdahl e i suoi colleghi di avventura non sono più solo norvegesi ma  illustri cittadini del mondo.
Kon- Tiki è il viaggio di un sogno che si tramuta in realtà grazie a uomini coraggiosi e determinati , consapevoli che questa impresa che per il suo enorme valore scientifico non appartiene solo a loro ma a tutta l'umanità.
Eppure non è solo scienza: questa è la storia di un gruppo di uomini che hanno saputo lanciare il cuore oltre l'ostacolo aspettando la tredicesima onda per riuscire a galleggiare sopra la barriera corallina.
Stavolta l'epica non lascia spazio alla retorica.
Per fortuna esiste altro cinema oltre Hollywood.

( VOTO : 7,5 / 10 ) 

Kon-Tiki (2012) on IMDb

14 commenti:

  1. Mi ispira parecchio. Ce l'ho già pronto per i prossimi giorni, e ti dirò, la tua recensione mi ha alzato molto le aspettative.

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    1. è un bel film d'avventura old style, a me è garbato abbastanza !

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  2. mi puzzava di ruffianata buona per gli oscar...
    penso allora che gli darò una possibilità per vedere se, come dici tu, così non è...

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    1. secondo me la possibilità la merita ampiamente, non fosse altro per gli splendidi scenari marini!

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  3. Anch'io pensavo fosse solo un film di genere, poco originale e molto retorico. Dopo questa tua bella recensione, però, lo vedrò in questi giorni.

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    1. la retorica è tenuta abbastanza a bada, vedi per esempio nella gestione del finale, credo che a Hollywood sarebbero stati mezz'ora di baci e abbracci, qui invece è tutto risolto in modo piuttosto rapido...

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  4. ce l'ho pronto pronto anch'io.

    ho solo visto il tuo voto:)

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    1. eh eh potevi pure leggere perchè quando spoilero metto sempre segnaletica lampeggiante ma forse è meglio riservarsi la lettura dopo averlo visto per confrontare i diversi pareri...

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  5. pure io ce l'ho da vedere e dopo quanto letto sono pure parecchio ispirato senza contare che in questi giorni sto facendo incetta di film nord-europei ;)

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  6. ce l'abbiamo tutto questo filM. ci forniamo tutti allo stesso negozio, pare...anche a me piace il cinema nordeuropeo...

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  7. Lo devo vedere, promette bene. La storia l'ho conosciuta quando a Oslo sono letteralmente inciampata nel museo Kon-Tiki... era il lontanissimo 2005

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    1. secondo me vale la visione e sappi che ti invidio per aver visto quel museo...

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  8. Ma FANTASTICO!!!
    Ne ignoravo l'esistenza!
    Possiedo il libro in prima edizione e venero l'autore, che fu un gigante dell'antropologia sperimentale.

    Grazie,grazie,grazie e ancora grazie per la segnalazione.


    (Altro che Vita di Pi!!)

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  9. Grazie a te per la pazienza che mostri nel leggere le mie quattro parole in croce...su vita di Pi hai ragione Kon-Tiki è molto meglio...di vita di Prrr...anche se francamente credevo che Ang Lee avesse fatto molto peggio e invece in calcio d'angolo più o meno si salva...

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