I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

giovedì 21 marzo 2013

Tutti i santi giorni ( 2012 )

Guido e Antonia sono due thirtysomethings dai caratteri  antitetici che, come per un incantesimo, ma è solo la realtà occupazionale, si ritrovano a vivere una condizione lavorativa dagli orari diametralmente opposti : lui, classicista ha abbandonato le prospettive di una carriera accademica per stare vicino a lei, impiegata in un autonoleggio, che ha il grosso rimpianto di non aver mai tentato di sfondare nel campo della musica. Lui carattere mite, posato, fin  troppo tranquillo e permissivo mentre lei che si sente una PJ Harvey o una Patti Smith mancata è una vera e propria iena punk: permalosa , prepotente e decisamente insofferente di regole e convenzioni.
Lui ogni mattina le legge la biografia di un santo e praticamente sempre ci scappa qualche altra cosa di ben più peccaminoso...
Vorrebbero avere un bambino ma tra lui che non ha spermatozoi centometristi e lei che ha ovuli che faticano a maturare , non riescono neanche con la fecondazione assistita.
Lei va in crisi e arriva ad andare via di casa, lui fa di tutto per ritrovarla ...
Tutti i santi giorni è il tentativo di adattare all'italian way of life tanta commedia sentimentale giovanilistica americana. Il problema è che gli spazi sconfinati degli States sono sostituiti dalla soffocante periferia romana e l'American Dream è rappresentato qui da un mesto stuntman che si chiama futuro senza prospettive e vita delle occasioni mancate. La strada comune che percorrono Guido e Antonia è il boulevard dei broken dreams, dei sogni spezzati, infranti.
Ma dopo aver introdotto una periferia e vicini di casa che fanno della coattitudine ( si dice? se non si dice licenza poetica) la loro filosofia di vita, Virzì che fa? per paura di far pensare troppo il suo pubblico e di rendergli il film indigesto per troppa critica "sociale" ( le virgolette sono d'obbligo, Virzì è sempre stato un divertito osservatore della nostra realtà ma non ha mai affondato le unghie nella denuncia come sotto mentite spoglie faceva il nostro cinema nella magica stagione della commedia all'italiana ) cerca di edulcorare la pillola, lavandola all'acqua di rose in un film che ha la pretesa di descrivere la realtà di tutti i santi giorni ma che in realtà sembra un romanzetto d'appendice in cui quella che vediamo su schermo è solo uno scimmiottamento di vita vissuta.
Il precariato lavorativo che genera il precariato sentimentale in questo film è una rappresentazione in fondo rassicurante, anche troppo, totalmente disgiunta da quello che vediamo intorno a noi quotidianamente.
Come al solito Virzì cerca di non esagerare nel macchiettismo di certa commedia italica ma stavolta gli scappa qualcosa nella caratterizzazione dei personaggi :abbiamo un toscano che sembra avere il cervello non particolarmente fino per accorgersi di quello che lo circonda ( Guido è talmente prigioniero dei suoi studi classici e dei suoi libri che sembra vivere su una nuvoletta), una donna sicula che non vuole che i genitori le scassino la minchia, Antonia, con un desiderio di maternità che è come una droga e simpatica come un gatto che ti ha affondato le unghie nei marroni e dulcis in fundo  una coppia di vicini che sembrano usciti dal peggior reality televisivo, lui col cervello nei bicipiti anabolizzati e lei che sembra un surrogato della Micaela Ramazzotti che in abiti parecchio discinti avevamo conosciuto in Tutta la vita davanti , animato almeno da quel pizzico di cattiveria che sembra mancare a questo ultimo film targato Virzì.
Tutti i santi giorni scorre pigramente in maniera un po' anonima ma non del tutto spiacevole con alcune gags che fanno anche sorridere ( tipo gli incontri col ginecologo del Papa, che deve essere uno bravo oppure le gare tra gli aspiranti papà per arrivare alla stanza di raccolta del seme o anche la gag del maniaco sessuale giapponese che fa delle avances a Guido) ma complessivamente mi sembra un passo indietro nella carriera di Virzì anche rispetto a quel La prima cosa bella tacciato da tutto il globoterracaqueo di fastidioso buonismo.
In Tutti i santi giorni il buonismo c'è tutto ed è anche mascherato in maniera un po' goffa.
Peccato per quel retrogusto amarognolo che non si riesce a sentire neanche dopo aver lasciato sedimentare adeguatamente il film.
Avrebbe decisamente giovato.
Perchè in fondo la realtà che stiamo vivendo è un po' il contrario di quello che vediamo in Tutti i santi giorni: amara e se siamo fortunati si riesce a sentire un retrogusto dolciastro che incita ad andare avanti alla ricerca di tempi migliori....

( VOTO : 5,5 / 10 )  Every Blessed Day (2012) on IMDb

20 commenti:

  1. non mi era scattata la curiosità di vederlo, all'epoca. Infatti non l'ho visto.
    E il fatto che Virzì sarà il direttore del prossimo Torino Film Festival mi preoccupa anche un po'...

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    1. i film di Virzì sono sempre nettamente superiori alla media italica di questi tempi, almeno nel reparto commedie, ma io un filo di delusione l'ho provato...

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  2. a me virzì è sempre piaciuto (compreso la prima cosa bella, che per quello che mi riguarda è una delle sue cose migliori), ma qui dramma e commedia scorrono parallele e non riescono a incastrarsi e il finale è completamente avulso. la prova dei due attori è la cosa migliore. peccato

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    1. anche a me piace Virzì e mi è piaciuto anche La prima cosa bella , secondo me uno dei suoi titoli migliori...questo mi ha lasciato piuttosto indifferente e poi lei, sarà brava ma è veramente simpatica come un gatto che ti ha affondato le unghie nei marroni...

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  3. nettamente inferiore a la prima cosa bella, che non era poi così buonista...

    i due protagonisti sono decisamente odiosi, soprattutto lui, e questa è l'ennesima dimostrazione di come il cinema attuale sia decisamente in coma

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    1. La prima cosa bella è più bello e su questo siamo d'accordo...ma io ho trovato molto più odiosa lei...

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    2. LEI è una vera calamità (giudizio unanime di tutta la ballotta) e non si capisce perché LUI le corra dietro
      Amore? Già, l'amore... e un pizzico di masochismo

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    3. ah ah ah ! sono totalmente d'accordo con marco il bibliofilo...una tipa come quella è da mollare all'istante!

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  4. non ce l'ho in programma e da come vedo sto facendo bene a depennarlo!

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    1. in fondo non è una calamità, si lascia vedere ma io l'ho trovato un po' insipido oltre a essere un po' "falso"...

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  5. Anche a me questo film a deluso, di solito apprezzo Virzì, soprattutto per Tutta la vita davanti (gran bel film) ma con tutti i santi giorni toppa alla grande, film noioso, che non diverte ne fa riflettere e i due protagonisti sono odiosi, concordo, i due attori sono bravi, ma i personaggi, colpa anche di una sceneggiatura traballante, non si affrontano

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    1. Tutta la vita davanti a mio parere è il suo titolo migliore in una carriera in cui non ci saranno stati capolavori ma neanche delle toppate clamorose...per me questo è un passo indietro anche rispetto a La prima cosa bella...

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    2. ammetto di aver visto poco di Virzì, solo quattro titoli : Tutta la vita davanti, Tutti i santi giorni, My name is tanino e Ovosodo, eh si tra questi il migliore è tutta la vita davanti ;-)

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    3. Virzì ha mantenuto sempre a un livello accettabile il suo cinema, quindi niente cadute rovinose...

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  6. A me è piaciuto molto molto, soprattutto per la caratterizzazione sopra le righe dei personaggi. E' riuscito a commuovermi con un romanticismo diverso dal solito, dove la denuncia sociale rimane sullo sfondo, ma condiziona la vita di questi eterni precari.

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    1. Io probabilmente non sono riuscito a empatizzare i due protagonisti, al posto di lui l'avrei presa direttamente a calci nel sedere, lei l'ho trovata di un'antipatia unica...

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  7. Sto leggendo recensioni buone come pessime, di questo film. La curiosità di recuperarlo, a questo punto, aumenta.

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    1. secondo me non è nè buono, nè pessimo,è un qualcosa che scivola via in modo abbastanza anonimo...

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  8. non mi aveva entusiasmato, ma neanche troppo dispiaciuto.
    lui è più simpatico, è sicuro:)

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  9. lei è veramente insopportabile! empatizzando il personaggio di lui credo che sarebbe finita a calci nel sedere molto prima e sicuramente non l'avrei cercata dopo che se ne era andata..

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