I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

domenica 6 gennaio 2013

John dies at the end ( 2012 )

David Wong è seduto a un tavolo di un ristorante cinese e sta raccontando al losco giornalista Arnie Blondestone quello che gli è accaduto negli ultimi tempi. E' una specie di sensitivo molto particolare e ha molto da dire riguardo alla morte( forse più corretto dire alle morti perchè sono più di una ) del suo amico John che continua a ritornare in vita sotto diverse forme.C'è una nuova droga che si sta diffondendo tra i giovani e che promette esperienze extracorporee incredibili attraverso il tempo e lo spazio.  L'unico piccolo effetto collaterale di questa Salsa di Soia ( questo il nomignolo in gergo) per chi la prova dal pusher che si chiama Robert Marley (!)  è che non si ritorna più umani. John ( che ha provato questa droga ) e Dave due perdigiorno patentati sembrano proprio gli unici che possano salvare l'umanità da questo nuovo attacco mortale.
Riusciranno nell'impresa? A vederli sembra proprio di no.
Don Coscarelli ormai sembra fatto solo per dirigere cult: a 10 anni da Bubba Ho-tep ( il re è qui ) torna al cinema con un film che ha le stimmate per essere un nuovo cult.
John dies at the end è uno degli horror più bizzarri e spiazzanti degli ultimi anni, un caleidoscopio stimolante che scava a fondo nelle ossessioni del cinefilo citando in continuazione cinema altrui ma rielaborandolo in una ricetta nuova e assai originale.
E' come se Coscarelli mettesse tutto in un gigantesco frullatore per servire al pubblico un qualcosa di mai visto.
Viaggi nel tempo, dimensioni parallele, mostri tentacolati , insetti giganteschi ripugnanti, zombie o qualcosa di simile, cani che parlano e guidano automobili, hot dogs che diventano telefonini, poliziotti che non sembrano così rassicuranti visto che la loro sagoma non si riflette nello specchio e tante altre trovate che rendono il film una ricognizione selvaggia su tutto lo scibile  ( o quasi ) horror del passato, frammentata in una narrazione rapsodica che si disperde in mille rivoli.
Non è il classico horror usa-e-getta, qualcosa da guardare di sottecchi stando attenti più a non scheggiarsi i denti col popcorn che a quello che si vede sullo schermo.
E' un film che richiede attenzione e sorprende a ogni inquadratura con il suo immaginario sbilenco tradotto in una visionarietà pantagruelica e debordante ma che appare adattissima al contesto su cui si adagia.
Se all'inizio per come ci vengono introdotti i protagonisti ci sembra di trovarci quasi di fronte a una parodia del teen horror poi si viene catapultati in un mondo lovecraftiano in cui i mostri regnano sovrani.
Ma poi si cambia ancora registro in un continuo andirivieni nel tempo ( Dave riesce a tornare indietro nel tempo fino a rendere difettosa una pallottola che gli viene sparata da un poliziotto , proiettile che quindi non lo uccide) e in un crescendo di citazioni il film procede random tra una suggestione e l'altra.
Sfilano disordinatamente  i deliri di carne e i pasti nudi del primo Cronenberg, il monolito nero e le maschere alla Eyes Wide Shut ( citato espressamente in un dialogo) di Kubrick, i vari semi della follia cosparsi dal Carpenter più tortuoso e creativo ,  la follia anarchica ed ipnotica del cinema di Lynch, le dimensioni parallele di Donnie Darko, gli universi onirici sfalsati di Inception narrati alla maniera di Memento avanti e indietro nel tempo,  fino ad  arrivare a una sfera nera che inghiotte tutto che non sai se è uno dei Rover della mitica serie tv Il prigioniero o semplicemente una citazione molto più moderna di un manga giapponese da cui sono stati tratti due film intitolati Gantz e Gantz: Perfect answer.
Il finale ? Un altro gigantesco punto interrogativo che ha il sapore dello sberleffo che si fa strada attraverso i titoli di coda.
Prodotto tra gli altri da Paul Giamatti che recita nella parte di Arnie Blondestone.
Chissà se un giorno vedrà la luce qui in Italia.

( VOTO : 8 / 10 )  John Dies at the End (2012) on IMDb

12 commenti:

  1. Questo potrebbe piacere anche a me.
    E io continuo a segnare... :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non è solo per il patito di horror nudo e crudo. E' un horror decisamente autoriale!

      Elimina
  2. non è la prima recensione che leggo di questo film...
    ma i sottotitoli si trovano già?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è la seconda , perchè sono partito alla ricerca immediata dopo quella di Simone su Midian : ) ...io l'ho visto coi sottotitoli in inglese...se non è un problema....

      Elimina
  3. Altro titolo che mi segno al volo. Giornate proficue, mi pare: dovrò solo trovare il tempo di recuperare tutti questi titoli! ;)

    RispondiElimina
  4. è vero, questo inizio anno è stato col botto...e domani ne facciamo uno grosso...tutti assieme!

    RispondiElimina
  5. Spettacolare ed estremo.
    Un grandissimo film. Coscarelli ogni volta che si mette d'impegno sforna un cult.
    IO già lo voglio rivedere altre millemila volte

    RispondiElimina
  6. diciamo che è il Cabin in the woods del 2013? E' un peccato che Coscarelli sforni così pochi film perchè ogni volta lascia il segno!

    RispondiElimina
  7. Anch'io ho pensato subito a Gantz!
    Fra gli altri mi sono tornati alla mente eXistenZ e From Beyond.
    Fai bene a citare Cabin in the Woods: siamo di fronte ad un altro Bengodi per l'appassionato di cinema horror/sci-fi.

    RispondiElimina
  8. hai visto Gantz? Mitico Randolph, credevo di essere il solo in Italia e sicuramente sono il solo che ha visto anche il sequel e che ha recensito entrambi...

    RispondiElimina
  9. Ho visto per prima la serie animata, ho letto il manga fino ad un certo punto e ho visto i due film! Tu hai visto solo i film? Nel caso ti dico subito che l'anime è molto più spinto, in tutti i sensi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. no, io ho visto solo i film la mia cultura su anime e manga è praticamente prossima allo zero...

      Elimina