In seguito a una crisi di approvvigionamento idrico a Sidney il governo australiano decide di servirsi dell'immensa rete di canali che si trovano sotto la città per raccogliere l'acqua del sottosuolo ma improvvisamente fa marcia indietro. La giornalista Natasha Warner teme che ci sia qualcosa di sporco sotto e con una piccola crew di cameramen scende nei sotterranei per appurare la veridicità di notizie riguardanti frequenti scomparse di homeless che vivono nel dedalo di corridoi situato sotto la città.
Vogliono avere uno scoop sensazionale da raccontare ma non sarà così facile: là sotto c'è veramente qualcosa che non va.
Ed è un qualcosa che vuole prenderli.
Non so perchè mi imbatto spesso in mockumentaries veramente deficitari da quasi ogni punto di vista eppure continuo a cercarne e a vederne.
Sarà perchè ritengo che lo stile abbia notevole potenziale orrorifico ma soprattutto , per quanto riguarda The Tunnel, è la sua provenienza, l'Australia. E la memoria corre a Lake Mungo il mockumentary più terrorizzante che sia passato sui miei schermi ( pluralis maiestatis, ne è uno solo !) ultimamente.
The Tunnel, esordio nel lungometraggio di Carlo Ledesma, ha le sue brave frecce al suo arco: ambientazione riuscitissima , una storia plausibile e dal buon potenziale ansiogeno, un impianto drammaturgico in crescendo che deflagra pienamente nell'ultima mezz'ora di film, un lavoro solido di regia che preferisce alla solita telecamerina ballonzolante ( che comunque in alcuni segmenti compare) la pluralità delle fonti di visione: oltre alle due telecamere dei protagonisti ( di cui una a infrarossi che fa tanto Rec) ci sono quelle di controllo dei corridoi installate nel sottosuolo che hanno una parte importante.
Per non parlare poi delle interviste rilasciate da due dei protagonisti riguardo alla storia raccontata che svelano a poco a poco il mistero e ricordano molto da vicino il sunnominato Lake Mungo.
In realtà di novità nel format mockumentary non ce ne sono moltissime a parte un tentativo, non propriamente riuscito, di dare spessore psicologico ai due personaggi che sono intervistati e lo spazio riservato al loro senso di colpa che male si addice al genere, soprattutto se trattato molto superficialmente come succede qui.
E' indubbio però che, soprattutto nella parte ambientata nei sotterranei, un mix di squallore e claustrofobia che stringe la gola in una morsa ferrea, il film prende di brutto, sembra quasi di fuggire assieme ai protagonisti per questo labirinto apparentemente senza usciti inseguiti da un mostro che quando ti prende non ti fa emettere neanche un fiato.
Mostro che naturalmente, a parte una fugace sequenza, rimane giustamente nell'ombra.
Interessante la storia produttiva di questo film: è stato messo in vendita a un dollaro per fotogramma sul web in una sorta di finanziamento da parte dei fans. Quindi il film è stato messo gratuitamente a disposizione via torrent. Da qui l'interesse della Paramount che poi lo ha distribuito attraverso vie più "regolari".
The Tunnel non sarà imprescindibile, è derivativo perchè sembra un The Blair witch project con mostro e corridoi al posto di strega e bosco, ma una guardata se la merita ampiamente se non fosse altro per quei sotterranei che sono i veri protagonisti del film.
( VOTO : 6,5 / 10 )
Pensavo di non dargli credito, ma se mi citi Lake Mungo non posso non concedergli una possibilità!
RispondiEliminacalma e gesso: Lake Mungo è su un altro pianeta, quello della paura vera, qui siamo giusto a qualche buu ben concentrato nella parte centrale e devo dire che il tunnel del titolo scenograficamente fa la sua porca figura. Però le interviste ai protagonisti che intervallano la narrazione fanno mooolto Lake Mungo!
RispondiEliminaPotrebbe essere interessante...(non ho ancora visto Lake Mungo però!)
RispondiEliminaLake Mungo è assolutamente da vedere! Questo puoi utilizzarlo per una serata rilassata, ma non troppo, visto l'argomento...
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