Due episodi : nel primo un neuropsichiatra che ha qualche problemino con la finanza si nasconde in un paesino del Trentino travestendosi da prete. Salvato da annegamento da una ragazza del posto scopre che poi si tratta del maresciallo dei carabinieri che comanda la locale stazione e , nell'attesa che la sua situazione giudiziaria si sistemi, si dà da fare per impedire che lei si sposi con il già adulterino sindaco del paese.
Nel secondo episodio un amabasciatore della Santa Sede si innamora di una coattissima pescivendola( anzi pesciarola) del mercato. Chiede al suo autista di fargli da insegnante di dialetto e atteggiamenti coatti solo per far colpo su di lei.
Quest'anno il film di Capodanno è stato un cinepanettone,scelto giusto per non essere il solito musone snob che vede sempre cinema strano che piace solo a tipi strani.
Giuro, mi sono applicato il più possibile, sono stato attento come se stessi vedendo l'ultimo di Carax o l'ultimo di Tsukamoto ma sinceramente dopo un po' la mente mi è partita tangenzialmente per pensare ad altro.
Inerente a quello che stavo vedendo, sia chiaro.
Colpi di fulmine è il Ritorno al futuro del cinepanettone: se questo tipo di cinema è lo specchio dei tempi grami che viviamo allora in era di sobrietà montiana sono stati aboliti i rutti, eliminata l'apoteosi della scorreggia , via anche tette e fette di culo oltre a un buon numero di parolacce.
Tutto bene quindi? Eeeeehhh non esattamente.
Se si vuole prendere per il naso uno spettatore che non ha mai visto un film nell'ultimo ventennio può darsi anche che un film a episodi del genere riesca nel suo intento che è quello di rispolverare la gloriosa tradizione della commedia all'italiana cercando di allontanarsi dalla volgarità cinepanettonesca. Per uno spettatore che magari un paio di film li ha visti in vita sua, beh allora non ci siamo proprio perchè qui siamo al riciclo puro di gags e di situazioni. Non siamo però alla cagneria pura degli anni scorsi. Si avverte lo sforzo di fare qualcosa di diverso.
Il laico che si traveste da prete in particolari contesti con tutti gli equivoci che ne seguono è un espediente vecchio come il cucco : qui Christian De Sica è lasciato abbastanza a briglia sciolta ( e lui devo dire che è bravo oltre a somigliare sempre di più a suo padre) si lancia in citazioni tra Sister Act e gags degno del suo Don Buro di Vacanze in America di ottantiana memoria, recita su un canovaccio visto, rivisto e stravisto. E poco possono i comprimari e la perpetua lucana Arisa ( che ha difficoltà anche a parlare in italiano ma in inglese parla e canta benissimo) che non ha la statura dei grandi caratteristi del passato.
Il suo è un episodio senza sussulti.
Il secondo episodio vede in campo la comicità un po' stralunata del duo Lillo e Greg in una vicenda che potrà risultare piacevole per chi vuole fare un ripasso di lessico romanesco coatto. Anche qui un riciclo a vista di idee stracotte ( ci troviamo di fronte a un Cyrano all'incontrario) su una cornice romana falsa come quella del film di Woody Allen.
Ormai trovare coatti di questa risma non è così facile e non stanno certo tutti al mercato del pesce.
Però le lezioni di lessico romanesco e di savoir faire coatto sono divertenti.
Certo per chi abita oltre il Po la comicità è disinnescata.
Piuttosto il secondo episodio sembra quasi una parodia del cinepanettone in forma di commedia degli equivoci, quasi un'eutanasia a favore di telecamera di quel cinema cafone fatto con i piedi che ha "allietato" i Natali di più di una generazione.
Dal punto di vista tecnico sembra esserci un pochino più cura nella realizzazione ma siamo ancora lontani dalla confezione della commedia hollywoodiana o anche francese , giusto per non andare troppo lontano.
Non siamo più alla fiera del "bbona la prima" ma stupisce ancora che uno che sta nel cinema da tanti anni come Neri Parenti confezioni così grossolanamente i suoi film.
Come giudicare questa incursione a cinepanettonlandia? Impossibile.
Qualche risata anche non volendo ci esce ( ma la provenienza geografica aiuta) ma il bvadipo cinefilo che scalpita dentvo di me inovvidisce a questo tipo di cinema.
Un po' meno che gli altri anni, però.
( VOTO : S.V. )
in un mondo ideale, questo sarebbe un film strano per tipi strani.
RispondiEliminaperò viviamo in un mondo strano...
vero, verissimo! ma è bello essere un po' strani!
EliminacaVo, ti sembVeVà stVano, ma inoVVidisco puVe io... anche con un po' di VammaVico, che a me lillo e gVeg nemmeno dispiacciono, in fondo.
RispondiElimina(in fondo)
:)
lillo e gveg sono un po' imbvigliati ma cevte lezioni di lessico coatto fanno videve...ma noi cinefili snob, noi bvadipi che scalpitiamo pev vedeve un bel film non possiamo appvezzave...
EliminaBradipo, non so che scrivere: sono ancora sconvolto per aver trovato un film di questo tipo recensito dalle tue parti! ;)
RispondiEliminaah ah tu dici che è una caduta di tono imperdonabile per il blog? Quest'anno per quieto vivere ho dovuto abbassave la testa da bvadipo cinefilo ultvasnob. E comunque Taken 2 e In the market sono molto peggio di questo...
RispondiElimina