I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
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Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

lunedì 26 maggio 2014

The Sacrament ( 2013 )

Due giornalisti indipendenti , un cameraman e uno speaker vanno nella giungla alla ricerca della comune di Eden Parish, per fare un reportage, ma in realtà anche per avere notizie della sorella di uno di loro, visto che sospettano che sia tenuta in quel luogo contro la sua volontà.
Incontrano il guru della setta, il Padre, lo intervistano ma con la loro curiosità provocano una serie di reazioni a catena che porteranno a conseguenze imprevedibili.
The Sacrament è il nuovo, attesissimo, film di Ti West e si ispira al massacro avvenuto nella Guyana nel 1978 , il suicidio di massa di oltre 900 persone , ordinato dal capo della setta , il reverendo Jim Jones che aveva intenzione di propugnare con i suoi seguaci un ritorno a una sorta di socialismo reale. All'epoca fu mandata  un'ispezione governativa americana che si concluse con l'uccisione di chi era andato a ispezionare e poi l'avvelenamento collettivo con un cocktail a base di cianuro ordinato dal reverendo di cui sopra.
Quindi non vi affannate a cercare su google Eden Parish come ho fatto io , perchè tutto riporta a questo film di Ti West.
The Sacrament è girato con la tecnica del found footage, cosa che ha scassato in più di un'occasione qui a bottega ma a tiwestuccio si perdona questo e altro.
Ecco, già si fa più fatica a perdonare tutto questo essere pappa e ciccia con Eli Roth e con mezzo cast di Your're next, sicuramente imposto dall'alto, ma anche questo non deve essere occasione di pregiudizio.
Lo posso dire?
Ti West gira in stile found footage in maniera molto migliore dei colleghi che si approcciano al genere più che altro per ragioni economiche.
Lui si cimenta col genere da esteta puro quale si è sempre dimostrato.
La cosa che stupisce è che lo stile di regia pur apparentemente rispettando le regole imposte dal particolare modo di riprendere spesso scivola impercettibilmente in uno stile ben più tradizionale e la bravura di Ti sta proprio nel nascondere queste divagazioni dal genere che farebbero gridare allo scandalo qualsiasi congrega di puristi.
E invece io, da amante di cinema e di spettacolo, da menefreghista del purismo di genere, non posso fare che applaudire perchè se il cinema è (quasi) sempre illusione, il buon Ti West , ci riesce a infinocchiare per bene  visto che confeziona un'abile sofisticazione della realtà , travestendola da documentario su fatti realmente accaduti.
Insomma una simulazione della realtà che sembra più vera del vero.
Tutto bene quindi?
Ehm, non proprio.
Perché se formalmente è tutto inappuntabile o quasi , bisogna ammettere obiettivamente , senza fare il fan kamikaze con gli occhi bendati, che anche The Sacrament soffre un po' di tutti quei mali endemici che affliggono praticamente tutti i found footage che riassumiamo in due categorie.
1) C'è la solita fase preparatoria al botto che arriva cronometrato nell'ultimo terzo di film, insomma un quaranta minuti di introduzione, di prodromi che sono pieni di gente insignificante e di personaggi usa e getta che non hanno il minimo appeal.
Questo è comprovato dall'entrata in scena del Padre ( un fantastico e inquietante Gene Jones, sì, Jones, come il reverendo del massacro della Guyana, forse l'unico effetto veramente speciale che si concede il film) che probabilmente è l'unico personaggio veramente degno di nota in tutto il film: il suo magnetismo animale inevitabilmente mette in un angoletto tutto il gruppetto di protagonisti e in un certo senso questo lo ammette anche Ti West facendo andare l'intervista esattamente dove vuole il Padre che in confronto al super reporter fa la stessa figura del maestro che accende le luci dell'autobus e porta a scuola lo scolaretto.
Il giornalista viene annientato e lasciato basito.
2) Qualsiasi realtà è sempre più inquietante del peggiore degli incubi che possano essere rappresentati al cinema mediante una sceneggiatura e The Sacrament non sfugge neanche a questa seconda regola.
L'ultima mezz'ora di film è girata di gran carriera, si prende qualche libertà dal genere di appartenenza per avere un aspetto più cool e commerciabile ( forse), ti fa salire letteralmente il cuore in gola ma poi se ti armi di Google e di Wikipedia appena dopo aver visto il film ti accorgi che quello che hai appena visto è praticamente uno zuccherino rispetto a quanto accaduto in quel tragico giorno del 1978 in Guyana.
Complessivamente non posso dire di essere stato deluso da questo nuovo film di Ti West o forse un pochino si, nel senso che da lui ci si aspetta sempre il massimo, sempre qualcosa che sotterri all'istante il 99,9% della concorrenza nel globo terracqueo.
Questo film non è sicuramente il suo massimo ma è un altro esercizio di stile come lo erano anche un paio suoi film precedenti da The House of the Devil ( di cui abbiamo parlato qui ) perfetta simulazione di horror anni '80 e il superbo The Innkeepers ( di cui abbiamo parlato qua ) , irruzione a gamba tesa del nostro nel genere delle ghost stories.
Ecco, il buon Ti dà ancora una volta l'impressione di volersi cimentare con generi nuovi all'interno del horror e questa sua infatuazione per il found footage era stata già mostrata a tutto il mondo con il corto appartenente al film collettivo a episodi V/H/S ( di cui si parla rispettivamente  qua).
Il talento c'è ed è lì in bella mostra.
Ma tutto questo non basta a fare di The Sacrament un capolavoro imperdibile.

( VOTO : 6,5 / 10 )

  The Sacrament (2013) on IMDb

19 commenti:

  1. Pubblicazione in stereo oggi. Io sono molto meno "Positiva" rispetto a te. Certo, girato meglio di tanti altri prodotti di genere, ma nel complesso l'ho trovato piatto, piattissimo. Per me una mezza delusione.

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    1. è vero, me ne sono accorto dopo...comunque vengo a leggerti perchè mi interessa troppo il tuo parere...

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  2. Penso che avrei scritto la stessa cosa. Niente per cui strapparsi i capelli ma comunque un buon lavoro. La parte del suicidio di massa con tutti quei bambini mi ha letteralmente massacrato... :(

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    1. il problema è che dietro alla cinepresa c'è Ti West e da lui ti aspetti sempre qualcosa oltre...a me comunque non è dispiaciuto complessivamente...esteticamente è molto meglio della roba ff a cui siamo abituati...

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  3. Ultimamente i Found Footage li evito come la peste, però Ti West ha talento da vendere inoltre ho letto molto riguardo al Rev. Jones quello vero e penso che il risultato che ne venga fuori da questa pellicola sia un qualcosa di estremamente disturbante.

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    1. anche io dico che non li vedo ma poi li vedo tutti...questo è dei migliori perchè West è un signor regista...e comunque se conosci la storia del reverendo Jones sai già che cosa aspettarti...

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  4. Ce l'ho lì e non ho ancora avuto il tempo, curiosità a mille nonostante tutti dicono che sia meh

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    1. è per via delle aspettative che hai per Ti West....

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  5. Solitamente non amo il genere, anzi, mi disturba parecchio. Forse però, grazie alla bravura e alla non banalizzazione della tecnica e soprattutto alla storia raccontata, il film mi ha appassionato e stupita più che positivamente!

    p.s. Nel tardo pomeriggio le mie risposte :)

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    1. è realizzato molto meglio della media del genere...ma da Ti West si pretende di più...ormai sono un disco rotto...

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  6. Perfettamente d'accordo su tutto. A me ha fatto anche un po' incazzare, perché mi sembra che West si sia trasformato in un fighetto alla Swamberg.
    speriamo torni preso a fare ciò che sa fare meglio.

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    1. ho letto e condiviso praticamente tutto...io in fondo sono più boccalone e mi lascio abbindolare dagli aspetti di contorno...comunque da Tiwestuccio nostro vogliamo di più...

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  7. Vabbè. sono allergico ai maledettissimi FF, ma proverò a dargli una chance. Comunque in VHS 2 c'è un corto di Evans e un tizio che non ricordo come si chiami, si intitola Safe Haven ed è una roba galattica. Found Footage, sette, leader carismatico, sangue a secchiate, citazione finale (volendo essere molto, molto, mooooooooolto fantasiosi...) a The Dunwich Horror di Lovecraft. 'nsomma, roba grossa.
    Un saluto dal Blogger Occasionale

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    1. ciao Max! Quel corto a cui accenni è una figata assoluta....ne ho parlato anche io...questo alla fine non è così male,,,il problema è che Ti West è un mostro e da lui si pretende sempre il massimo...

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  8. anche a me è piaciuto, nonostante un pizzico di delusione per non essere di fronte a qualcosa di notevole come i due precedenti di ti west. però è un film che offre spunti interessanti e come costruisce la tensione lui, oggi ce ne sono pochi...

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  9. il finale è un pugno nello stomaco ma se conosci la vera storia del reverendo Jones allora è uno zuccherino a confronto....comunque esteticamente è apprezzabile, curato, tutto quello che normalmente non è un ff

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  10. Io ho sempre trovato West sopravvalutato.
    Questo ancora non l'ho visto, ma a questo punto sono curioso.

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  11. allora se non hai tutte queste aspettative può darsi anche che te lo godi molto di più...

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  12. Molto bello secondo me, tra l'altro deve più di qualcosa a Cannibal Holocaust - ambientazione e certe idee, a mio avviso - pur rigettando quel livello di violenza, e puntando quasi esclusivamente sull'aspetto mentale... è questo secondo me che lo rende davvero terrificante. Se si segue il tutto è molto difficile non farsi coinvolgere, e quel finale lascia spiazziati nonostante sia praticamente annunciato...

    Certo se uno apprezza l'horror solo a livello Romero o Cronenberg non resterà soddisfatto, ma il suo punto di forza è che l'idea è semplice e potente, c'è un buon lavoro pseudo-documentaristico dietro e i personaggi sono credibili (la sorella ed il padre su tutti, ma anche cameraman e giornalista ne escono bene). Certo, House of the devil era un'altra storia, ma questo non mi pare neanche un titolo da buttare.

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