La prima parte della storia di Jacques Mesrine vera e propria incarnazione mefistofelica di nemico pubblico.Dall'inizio come topo d'appartamento alla fuga continua attraverso tre continenti in una vita segnata dal crimine e da un rapporto irrisolto con i media.
Quello che ne vien fuori è il ritratto di un uomo di un egocentrismo pazzesco che ha vissuto la sua vita senz alcun compromesso.
Nel flm di Richet non c'è nessun afflato romantico o umana comprensione nel descrivere la figura di questo gangster che ha mosso i primi passi negli anni 60. Sembra partire tutto da un rigurgito di coscienza (il non voler ammazzare una donna durante l'occupazione francese in Algeria) ma a dir la verità non sappiamo se in un uomo simile è possibile parlare di coscienza.
Brillante,di intelletto pronto, assai permaloso (da vedere il primo incontro scontro con Depardieu) e con la pistola sempre pronta all'uso. Da topo d'appartamento rapidamente scala la piramide sociale del crimine e diviene un criminale a tutto tondo capace di fare tutto,di picchiare e uccidere.
Senza rispondere a particolari principi.
Depardieu, qui in una parte da laido ciccione sfregiato dagli stravizi di una vita , gli dice che nel crimine ognuno ha i suoi principi etici.
Ebbene Jacques Mesrine di questi principi etici non sa che farsene
Uccide uno sfruttatore arabo perché ha massacrato di botte una prostituta a cui era affezionato e da lì un escalation di violenza senza fine in più continenti.
Ha anche una moglie spagnola con cui ha il tempo di fare tre figli ma anche lei non regge un uomo che a lei preferirà sempre i suoi amici (parole di Jacques) e che arriva a metterle la fredda canna di una pistola in bocca in una delle numerose scene di violenza inusitata del film.
Poi ci si trasferisce in Canada,si cerca di fare un lavoro onesto con la sua nuova fiamma Jeanne ma presto si riconvertirà all'azione criminale.
Richet come detto prima non fa l'agiografia di un personaggio impossibile da difendere come Jacques Mesrine: si pone alla giusta distanza registrando con stile cronachistico tutte le sue abominevoli gesta.
Pochi i gesti d'affetto: per il resto il personaggio è di quelli senza compromessi senza tanti sconvolgimenti psicanalitici (la sua è una famiglia all'apparenza solida e che non gli ha fatto mancare nulla, lui però è adirato col padre sia perché ha lavorato con i tedeschi durante la guerra sia perché ha lasciato le redini del comando alla madre) ma solo con un sano intento di avere a disposizione tanti soldi per fare la bella vita e perderli a poker con i suoi amici.
E'una figura di gangster mutuato a quelle degli anni 30 ma con un delirio di onnipotenza assolutamente fuori dal tempo.
E ditemi se non è delirio d'onnipotenza cercare di assaltare la prigione canadese in cui è stato rinchiuso insieme al suo amico armato fino ai denti .Per quanto scalcinata la prigione (Mesrine e il suo amico fuggono veramente in modo troppo facile),il tentativo fallisce e loro sono feriti.
Il film è letterlamente fagocitato dall'enorme,mostruosa presenza di Vincent Cassel,attore che sembra fatto su misura per il noir,con la sua faccia spigolosa i suoi occhi piccoli e distanti,la sua mascella volitiva e il suo sguardo selvaggio, un attore che credo non sarebbe dispiaiciuto a sua maestà Melville per uno di suoi film.
Cassell domina il film e fa vedere ancora una volta la sua grandezza in un film di genere solido con una regia piuttosto ridondante ma assolutamente densoin un succedersi continuo di avvenimenti.
Tenendo conto che è stato fatto un altro film che racconta il seguito,di cose a Jacques Mesrine ne sono capitate....
Difficile parlando di genere e inquadrare con precisione quello a cui ascrivere questo film: thriller, action, noir ,polar oppure semplicemente un biopic?
Per come la vedo io è un noir di impianto classico,anni 60 diciamo ma che parla un linguaggio modernissimo fatto di sequenze girate in maniera vertiginosa,di split screen alla maniera di De Palma e di tante altre cose che lasciano intuire la bravura di Richet.
Diciamo che l'ambientazione anni 60 è solo uno sfondo per un personaggio assolutamente moderno,contemporaneo,del XXI secolo insomma.
Dal punto di vista registico il meglio sta all'inizio sui titoli di testa:una sequenza lunga, complessa,frammentata con la tecnica dello split screen e che realmente toglie il fiato.
Altra perla del film è la parte carceraria in Canada:di nichilismo accecante la parte con Jacques in cella d'isolamento senza vestiti ,al buio e lavato saltuariamente con getti d'acqua violentissimi...forse l'unico momento in cui riesci a provare un po'di umana comprensione per il personaggio....
( VOTO 7,5 / 10 )
notevolissimo. e direi che il regista conosce bene Melville
RispondiEliminaDirei anche che il regista conosce benissimo il suo mestiere....
EliminaApprezzato parecchio anch'io.
RispondiEliminaCassel in gran forma, ricostruzione dell'epoca notevolissima, davvero valido.
Cassel è veramente enorme.,smisurato un po' come il vero Mesrine...
EliminaMolto bello davvero. E se non ricordo male, la seconda parte è anche meglio della prima.
RispondiEliminala prima volta li vidi al cinema ,entrambi e fui letteralmente rapito...la seconda parte di cui parlerò domani contiene dei pezzi di bravura dal punto di vista registico che levano letteralmente il fiato...
EliminaGran film, un bel tour de force con la sua seconda parte, da tempo penso di rivederlo perché ottima esperienza. E poi adoro Vincent Cassel
RispondiEliminaall'inizio della sua carriera Cassel mi stava anche piuttosto antipatico, lo consideravo una specie di raccomandato...poi mi ha conquistato...grandissimo attore....
Eliminal'ho visto anche io, Vincent Cassell è favoloso, infatti è uno dei miei attori preferiti ^_^
RispondiEliminafai bene adf averlo tra i tuoi preferiti perchè Cassel è un grande davvero...
EliminaRai 4 lo ha trasmesso diverse volte, assieme al suo seguito. Grande interpretazione di Cassel supportato anche dal resto del Cast, in primis il veterano Samuel Le Bihan.
RispondiEliminacon buona pace dei nostri attori, noi nel nostro panorama non ne abbiamo uno così...grande per davvero...
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