I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

mercoledì 13 maggio 2015

Cake ( 2014 )

Claire Simmons ha avuto un incidente un anno fa che le ha lasciato numerosi segni addosso: oltre a imbottirsi di antidolorifici  e antidepressivi, fare fisioterapia, frequenta anche un gruppo di supporto per il dolore ( fisico e interiore).Viene colpita dal suicidio di una ragazza che frequentava il gruppo, Nina, giovane moglie e madre di un figlio piccolo.
Non che la frequentasse particolarmente ma la sua vicenda scalfisce la corazza di cinismo di cui sempre si circonda,  la colpisce a tal punto che il fantasma di Nina le appare in diverse situazioni e lei si sente , come dire, "obbligata" a conoscere il resto della famiglia , il marito e il figlio piccolo.
Chissà, insieme possono trovare quel barlume di felicità che entrambi hanno perso.
Perché anche Claire nasconde una perdita importante nel suo passato...
A Hollywood i divi, ma soprattutto le dive, si lamentano della difficoltà estrema di trovare copioni validi una volta entrati negli 'anta.
E per una Meryl Streep che compare praticamente dappertutto ci sono decine di altre attrici oltre i quaranta e i cinquanta che fanno fatica a trovare la visibilità che avevano prima.
Questo perché, almeno a sentire loro, quando la bellezza comincia a sfiorire è più difficile trovare ruoli pertinenti.
Ecco quindi che quasi per tutte arriva lo stadio del film che gioca tutto sull'imbruttimento fisico, quasi un modo di esorcizzare una bellezza che tende a scivolare via con gli anni.
Per Jennifer Aniston,  fidanzatina senza tempo fin dai tempi di Friends questo momento è fatalmente arrivato e si chiama Cake.
Una storia che l'ha colpita a tal punto che il film oltre a interpretarlo, senza un filo di trucco, mettendo in mostra tutti i segni del tempo che passa con molta disinvoltura, lo ha anche prodotto.
Cake non racconta affatto una storia nuova: il film di Daniel Barnz spogliato di tutte le sue allegorie visive è un dramma sull'elaborazione del lutto vissuto con molta partecipazione dall'interpretazione di una Jennifer Aniston alle prese per la prima volta con un ruolo così cinico e spinoso.
Dicevamo di allegorie visive: l'atmosfera tetra che aleggia su tutto il film , una sorta di plumbea cappa che avvolge personaggi e situazioni raccontate è in parte alleggerita dalle comparse "fantasmatiche" di Nina, una puntuta Anna Kendrick, vestita sempre in modo particolarmente sgargiante( in contrasto con gli abiti dal colore spento che indossa sempre la protagonista), una sorta di grillo parlante che si trasforma quasi in una guida per una Claire Simmons che è veramente allo sbando, una donna in cui il dolore fisico e quello interiore vanno di pari passo.
Le difficoltà di postura e di andatura di Claire sono una sorta di rappresentazione fisica di tutto il dolore, di tutto il male di vivere che si porta dentro.
Nel raccontare tutto ciò il film si dimostra parecchio scolastico, agita il dolore continuamente davanti agli occhi dello spettatore rimarcandolo anche quando non se ne trova il bisogno e correda la narrazione di tutta una serie di accessori di cui non ha minimamente bisogno ( il personaggio dell'amante occasionale, il rapporto irrisolto con la direttrice del gruppo di supporto interpretata da Felicity Huffman oppure il cameo di William H. Macy che dà un volto e troppo senso alla perdita di Claire).
Cake , sulla base di una sceneggiatura ricca di sfumature , racconta un personaggio che non nasconde mai la sua sgradevolezza e in questo Jennifer Aniston è veramente brava a mostrarsi, a mettersi a nudo, come mai aveva fatto nella sua carriera.
Allo stesso tempo lascia la sensazione di qualcosa di incompleto, di potenzialità inespressa, di un'occasione parzialmente sprecata.
E personalmente mi disturba alquanto suggerire una soluzione così semplice a tutto il dolore che sia Claire che il marito di Nina, si portano dentro.
Forse in mano a un regista più capace e meno piatto di Daniel Barnz ora staremmo a parlare di un altro film.
Impagabili i duetti tra la Aniston e la sua cameriera Silvana, tutto fuorché succube, interpretata da Adriana Barraza, attrice messicana con al suo attivo anche una nomination all'Oscar come attrice non protagonista in Babel di Inarritu.


PERCHE' SI : encomiabile la prova della Aniston, la scrittura è di livello, i duetti tra la Aniston e la Barraza.
PERCHE' NO : si ha la sensazione di potenziale inespresso, di occasione sprecata, regia piatta, finale un po' troppo facile e alla melassa.


LA SEQUENZA : il momento in cui Claire mette lo schienale della macchina finalmente dritto e non sdraiato come di solito: un piccolo passo per il resto dell'umanità ma una conquista enorme per lei.

DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
credevo che la Aniston fosse adatta solo a ruoli leggeri e invece mi sbagliavo.
In America proliferano i gruppi di supporto per ogni cosa, magari anche per i delusi del campionato di basket.
Una bottiglia di vodka può far recuperare un rapporto, forse  e se non ci riesce almeno fa trascorrere una serata felice.
Negli USA prescrivono antidolorifici e antidepressivi con facilità inquietante.



( VOTO : 6  / 10 )

Cake (2014) on IMDb

16 commenti:

  1. Non la reggo proprio la Aniston, è più forte di me ;-) Cheers!

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    1. anche a me non sta molto simpatica e in questo film non è che diventa più malleabile...

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  2. Non so perché ma temevo questo risultato, almeno, l'idea che mi son fatta leggendo la tua recensione, è quella di uno schizzo straordinario su una tela anonima. Però voglio vederlo, mi piacciono i momenti fatali delle attrici, e voglio vederle in questi ruoli che, come giustamente dici, prima o poi arrivano. ;-)

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    1. la Aniston è meglio del film e si dimostra attrice completa...

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  3. Concordo con te, anche se mi era scappato un più col sei.
    Carino e poco più, ma lei l'ho trovata bravissima.

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    1. il film non la supporta fino in fondo, lei dà un'ottima prova di se stessa...

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  4. Anche se gli hai dato la sufficienza penso sia la prima recensione più o meno positiva che leggo, mi manca ancora e sono comunque un po' incuriosita, soprattutto nel vedere questo nuovo personaggio della Aniston.

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    1. io ne ho lette anche di più positive, la mia sta un po' nel mezzo, lei è brava...

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  5. Non mi convince granchè, ma sarà anche dalle mie parti una delle prossime visioni.

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  6. Per ora me lo risparmio, chissà più avanti...

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    1. devi essere un minimo predisposto....non è che si rida molto e sia tutta questa iniezione di ottimismo...

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  7. Non mi ispira, tutto merito della Aniston... però dovrò vederlo.

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