I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

sabato 19 luglio 2014

Tutta colpa di Freud ( 2014 )

Francesco è uno psicologo cinquantenne che è stato lasciato dalla moglie e continua ad allevare amorevolmente le sue tre figlie, tre ragazze che vanno dai 18 anni di Emma ai 30 di Sara passando per Marta.
Sara è lesbica e ottiene sempre di farsi lasciare dalle sue partners sul più bello proprio quando le cose si fanno serie, forse troppo, Marta ha una libreria , si innamora di scrittori che non la vedono proprio e scopre un singolare frequentatore del suo negozio che le ruba dei libri, Emma sta con un cinquantenne , Alessandro che oltre a essere coetaneo di suo padre è anche il marito di Claudia, solitaria donna col cane che in realtà è l'amore segreto di Francesco.
Il cerchio così si chiude ma ne succederanno cose finchè la chiusura sarà perfetta...o quasi.
Tutta colpa di Freud di Paolo Genovese fa parte di quel filone che io chiamo " gentile " della commedia italiana di questi ultimi anni.+
Dove "gentile" non è necessariamente un aggettivo di merito ma solo di modo: è una commedia che sceglie un'altra via di divertimento che non sia il pecoreccio andante, qualcosa che cerchi di orchestrare situazioni realistiche che però siano armate di una certa dose di paradosso per far ridere o almeno sorridere il pubblico.
Che abbiano la pretesa di raccontare l'Italia di oggi e raccontare noi che la abitiamo.
Tutta colpa di Freud cerca di fare questo e tenta di essere una corposa alternativa al cinema della crisi economica che tanto sta ispirando i nostri sceneggiatori.
E visto che prende di mira un certo tipo di borghesia medio alta che francamente è poco e male rappresentata nella nostra società perde subito il primo appiglio con la realtà e con questo la pretesa di verosimiglianza mostrando subito una vistosa avulsione dalla realtà.
I personaggi che attraversano questo film sono percorsi solo da dubbi esistenziali e non economici e questo non sarebbe un male , il problema è anche il mondo che li circonda è fatto un po' come loro, una specie di bolla al di là dello spazio e del tempo in cui sembra che abitino solo loro, figure un po' così che assumono i contorni a volte della fiaba a volte della barzelletta.
Viene smorzata del tutto la volgarità così come è azzerato il conflitto generazionale che dovrebbe esistere tra un padre negli anta da un pezzo e tre figlie oggettivamente complicate , vuoi per l'identità sessuale ( e qui nel tratteggiare il personaggio di Sara siamo proprio alla schizofrenia creativa come se uno se la potesse scegliere l'identità sessuale), vuoi per una situazione sentimentale stagnante, vedi la sognatrice Marta che quando scopre l'autore dei furti nella sua libreria lo segue e non chiama le autorità competenti come succederebbe da che mondo e mondo, vuoi per un amore anomalo non tanto per la differenza di età , quanto perché il partner che sembra avere più la testa sulle spalle è proprio Emma e non il suo scapestrato fidanzato che all'anagrafe ha circa trenta anni più di lei.
Il mondo di Tutta colpa di Freud è un anfratto fiabesco in cui finisce tutto a tarallucci e vino, in cui tutti si vogliono bene, si abbracciano e si baciano, in cui non ci sono problemi se tua figlia diciottenne sta con un tuo coetaneo
In un mondo normale verrebbe fuori quasi sempre un'omerica scazzottata o perlomeno una discussione sul filo della tensione, qui non succede nulla, anzi visto che Francesco è uno psicologo, già che c'è prende in analisi Alessandro...
Ecco se la commedia deve guardare ai pubblici vizi e alle private virtù del mondo che ci circonda , osservandolo e poi ridendoci un po' sopra, il film di Genovese fallisce su tutta la linea perché non sembra osservare la realtà, sembra solo bypassarla.
E poi , lasciatemelo dire, basta con quelle voci over che si sostituiscono al regista e raccontano a voce quello che lui dovrebbe raccontare in immagini.
 E che due palle!
Tutta colpa di Freud non è comunque tutto da buttare via: troppo lungo, perché fare una commedia che sfiori le due ore di durata vuol dire cacciarsi consapevolmente nei guai, troppo ammiccante e superficiale ha tuttavia qualche battuta che va a segno e una confezione luccicante ( buona anche la fotografia)  che va indubbiamente al di là della media italiana di questo ultimo periodo.
Peccato aver messo la sordina alla verve da borgataro autentico di Marco Giallini in un personaggio troppo tranquillo per essere vero, peccato che la Puccini sembri una bambola di porcellana e ne abbia la stessa espressività e peccato anche che Alessandro Gassman sia relegato in personaggi macchietta.
Sara Foglietta è invece una bella scoperta....

( VOTO : 5 / 10 )  

Tutta colpa di Freud (2014) on IMDb

16 commenti:

  1. Comunque Vittoria Puccini è stupenda.

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    1. sai una cosa? per me prima era molto meglio, qui sembra quasi di porcellana, bellissima ma quasi irreale...

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  2. a questo punto meglio la volgarità pecoreccia, no? :)

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    1. eh eh in certe scene un po' troppo buoniste e smorzate una bella, sana , dose di volgarità ci sarebbe stata bene...

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  3. La Foglietta a me piace molto, me la ricordo in La Squadra ma ancora di più in Distretto, dove ebbe un ruolo da protagonista per un paio di stagioni.
    Su questo film cosa posso dire? Fu un macello per il mio blog, ricordi? :p
    Io ancora non lo vedo, ma so che è tratto da una piece teatrale, almeno per quanto riguarda la storyline della Foglietta.

    Moz-

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    1. ricordo benissimo quanto accadde sul tuo blog e forse proprio da lì'è scattata la molla per vedere questo film, per il resto assolutamente evitabile e sicuramente non interessato a discorsi elevati sull'identità sessuale...

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  4. molto originale la locandina.
    avrò già visto qualcosa del genere almeno un migliaio di volte, però davvero originale :)

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  5. Ho odiato con tutto il cuore la mini-storia della Puccini, il resto potrebbe anche andare...

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    1. la ministoria della Puccini ha qualcosa che innervosisce veramente...il problema è che sembra quasi una commedia fantascientifica, si parla di un mondo che in realtà non esiste...

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  6. Ed io, da bravo idiota, fino all'ultimo ci avevo sperato perché sembrava una commedia interessante. Ma la delusione e il senso di inutilità è stato tale che mi è anche passata la voglia di scriverci una recensione, quindi onore a te!

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    1. ah ah ma dai, è bello scrivere stroncature, molto più bello che scrivere lodi e incensamenti vari...

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  7. Brutto brutto brutto brutto brutto brutto.
    Brutto.

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  8. la presenza d Giallini e della Foglietta mi avevano incuriosita, e così iniziai a vedere il film ... ma confesso di non averlo mai finito ... verso metà ho capito che non potevo farcela :D

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    1. scorre via abbastanza inerte...,ma dai , ce la puoi fare a finirlo...

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