I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

giovedì 17 luglio 2014

Quel che sapeva Maisie ( 2012 )

Maisie ha 6 anni ed è nel mezzo del divorzio dei suoi genitori, Susanna, rocker un po' in là con gli anni che cerca disperatamente di rimanere sulla cresta dell'onda, costi quel che costi, e Beale , uomo d'affari con l'orecchio sempre attaccato a un cellulare e la mente sempre rivolta alla sua attività lavorativa.
Accanto a Maisie, così, per la maggior parte del tempo si trovano la gentile tata Margot e il nuovo partner della madre, l'anodino barista  Lincoln che cercano di mettere una pezza a tutte le mancanze dei genitori che aumentano man mano che passa il tempo...
E Maisie sta lì a guardare ....
Basato su un romanzo di Henry James, uno degli scrittori americani più saccheggiati dal cinema, e trasportato brillantemente ai giorni nostri, Quel che sapeva Maisie è un film che parla di coppie disfunzionali e di matrimoni disfunzionali.
Talmente disfunzionali che collassano e non si sa nemmeno il perchè.
Il punto di vista della pellicola diretta a quattro mani da David Siegel e Scott McGehee è quello della protagonista citata nel titolo, Maisie, una bambina di 6 anni che si trova al centro della lotta per il suo affidamento da parte di due genitori che a detta loro la amano moltissimo.
A fasi alterne, basta che non intralci troppo i loro programmi.
E l'impressione è che la lotta per il suo affidamento non sia altro che un modo per fare uno sgarbo all'altro e non una reale esigenza di stare con Maisie che più volte si dimostra per loro solo un impaccio, dimenticato per ogni dove e affidato a terze persone.
Non conosciamo le ragioni del divorzio, anche se a vedere i due coniugi o meglio ex coniugi qualche piccolo sospetto viene, ma vediamo il dietro le quinte, quello che succede dopo, tra avvocati, aule in tribunale( poche per fortuna) e dabbenaggini varie ad opera di un duo di genitori che è tutto tranne che irreprensibile.
Maisie parla poco, sembra non giudicare , ma il suo sguardo è sempre più attonito, sballottata come è tra Margo e Lincoln e tra varie complicazioni sentimentali ( chi vedrà il film saprò, non voglio spoilerare troppo).
Ambientato in una New York colorata e frenetica, sempre più musa consapevole di certo cinema dal look indipendente come questo, è un film dalla progressione lenta e costante, molto Sundance style, in cui non si può far altro che empatizzare il personaggio della piccola Maisie, osteggiando apertamente due genitori oltre la crisi di nervi, soprattutto la madre, ai limiti della paranoia e della schizofrenia, per cui la piccola Maisie sembra solo un ostacolo e non una bimba da amare con tutte le proprie forze e anche di più.
Quel che sapeva Maisie è una storia di genitori troppo bambini ed egocentrici e di una bambina che è costretta a crescere velocemente suo malgrado o perlomeno ad adattarsi silenziosamente a tutto quello che le accade.
Una storia di sopportazione e di isterie assortite in cui cadono un padre e una madre veramente inadatti ad esserlo, presi come sono dai loro rispettivi universi che non possono essere condivisi neanche col sangue del loro sangue.
Maisie se ne farà una ragione, uscirà in punta di piedi da un mondo che non l'ha accettata.
Maisie crescerà nonostante questo, nonostante tutto....
Un plauso agli attori, fanno tutti un ottimo lavoro a partire dalla piccola Onata Aprile che non sembra il solito mostriciattolo stile Little Miss Sunshine...

( VOTO : 7 + / 10 ) 

What Maisie Knew (2012) on IMDb

4 commenti:

  1. Ho letto in giro stroncature clamorose, ma per me questo film è stata una piccola perla, come per te, nonostante le imperfezioni.

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    1. a me è piaciuto parecchio, sarà anche perché non vorrei mai vedere i miei figli trattati a questa maniera...

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  2. come dicevo già da Jean Jacques, mi sa che lo recupero

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