I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

giovedì 18 luglio 2013

To the wonder ( 2012 )

Neil, classico mascellone americano a Parigi, conosce la bella divorziata Marina, con sua figlia Tatiana, di dieci anni. Si innamorano e poi tornano a casa di Neil, in Oklahoma. Che non è proprio Mont Saint Michel, il magico sfondo su cui è nato il loro amore. Le difficoltà aumentano giorno per giorno, lei trova conforto in padre Quintana, un prete che sta lottando per capire veramente se la sua è vocazione oppure no, mentre Neil si rifugia nelle capienti braccia di Jane, sua conoscenza fin dai tempi dell'infanzia...ma Marina non si rassegna alla fine del loro amore....
Detta così la sinossi di To the wonder sembra quella di un normale film su un menage a trois, al massimo un melodramma lacrimevole che può sconfinare nella classica rimpatriata tra trombamici.
E invece no.
Cerchiamo di dare un giudizio critico equilibrato e distaccato.
E allora possiamo affermare che To the wonder "è una cagata pazzesca!"( cit.).
Applausi.
Anzi 92 minuti di appalusi.
Candidato da subito ad essere uno dei miei scult dell'anno, il film di Malick, che dopo il successo a sorpresa  di The tree of life è stato colto da insopprimibile ansia creativa alla stessa stregua di un Allen qualunque, è un qualcosa tra le più insopportabili viste in questi ultimi anni.
Se in The tree of life si parlava di massimi sistemi e aveva un senso paragonare la cosmogonia di Malick a quella di Kubrick, da lui ribaltata, To the wonder sembra la caricatura di un film, costruito con la stessa tecnica del precedente ma senza affrontare i grandi temi dell'altro.
Qui al massimo si parla di minimi comuni denominatori, di storielle d'amore di una banalità infinita infiocchettate però come se fossero storie larger than life.
Una voce fuori campo anticipa come il migliore degli stopper pallonari  tutto quello che sta succedendo rendendo praticamente pleonastici i dialoghi che nel loro anelito alla poesia varcano spesso la soglia del ridicolo involontario.
Ben Affleck dopo Argo ridiventa il solito quarto di bue inespressivo mentre Olga Kurylenko gioca a fare l'attrice con esiti tremendi, quasi raggiunti anche dall'apparizione della nostrana Romina Mondello nei panni di una specie di invasata senza requie.
La Kurylenko invece di stare davanti a una macchina da presa sembra che stia davanti all'obiettivo di un fotografo di moda per come ammicca, fa le mossette, cerca lo scatto migliore in una gamma di espressioni che va dall'attonito allo sbarazzino senza passare dal via.
Simpatica come un gatto che ti affonda le unghie nei marroni, quasi vorresti che se la ingroppasse il primo serial killer di passaggio per far terminare questa tortura.
Si, tortura è il termine giusto per questa lenta agonia che sfiora le due ore e che cerca di elevarsi al rango di cinema d'autore non adatto alla vulgata cinematografica.
To the wonder mi è sembrato uno scarabocchio informe modellato sul cinema dell'incomunicabilità di Antonioni ma il maestro ferrarese era troppi universi cinematografici avanti rispetto al regista americano.
L'impressione è che Malick, una volta fatto il colpo gobbo con The tree of life abbia voluto ritentare la carta del successo con un film costruito con la stessa tecnica: immagini stile National Geographic, una forma di narrazione non lineare , vari personaggi in cerca di qualcosa all'interno della loro vita , monologhi interiori ( qui in quattro lingue, inglese , francese, italiano e spagnolo..sic!) e un trituramento perseverato di zebedei tale da farci un granella finissima, una specie di nocciolato testicolare.
Se Bardem con la sua choma alla Don Buro di vanziniana memoria può avere un futuro come testimonial di lacche, il film di Malick può avere successo nel campo dei sedativi o dei sonniferi in genere.
Funziona, garantito!
La cosa grave è che questo To The wonder arriva a farmi rileggere in negativo anche il precedente The tree of life che alla sua uscita avevo salutato con particolare favore.
Mi sono sentito preso per il culo da Malick e dalla sua merda d'autore.
E la merda d'autore puzza molto di più di quella normale,

( VOTO : 2 / 10 )


  To the Wonder (2012) on IMDb

28 commenti:

  1. Ecco fatto...per far incazzare il Bradipo ce ne vuole eh? Ora però sono ancora più curiosa di vederlo. Ti fò saper =)

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    1. che ne sai , potrebbe anche piacerti...a me ha frantumato un paio di cosette che normalmente mi sono piuttosto care...

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  2. Bah... non ci capisco più una mazza, sono abbastanza sconcertato. Se anche te lo butti giù e di brutto, penso che a questo punto sia giunto veramente il momento di rigettare innanzitutto uno sguardo a TToL. L'entusiasmo dell'epoca potrebbe anche rivelarsi ad oggi come un fuoco fatuo...

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    1. è venuto anche a me di guardare indietro a The tree of life e chiedermi se anche lì non sono stato preso per il culo...

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  3. due? ah ah ah ah ah ah ah!
    io continuo a ignorarlo.

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  4. Apperò...tu pensa che io non ho ancora visto "The Tree of life"..

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    1. a 'sto punto se proprio devi fatti male con The tree of life, è nettamente meglio di questo...

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  5. Bradipo, non dire che non te l'avevo detto! ;)

    Comunque, la merda d'autore di The tree of life era anche peggiore, rivalutala! ;)

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    1. a me era piaciuta...adesso sono costretto a ri(s)valutarla in peggio...

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  6. Malick non mi fa impazzire e a quanto vedo ho fatto bene a saltare sto film :-)

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    1. se conosco appena un po' i tuoi gusti , ti posso consigliare tranquillamente di saltarlo!

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  7. Io a The Tree of life avevo dato un 5, quindi facendo due conti se vedessi To the Wonder dovrei mettere 0? :P
    cmq prima o poi lo vedo per giudicare con i miei occhi:)

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    1. io gli avevo dato 8..per cui se a questo ho dato 2 diciamo che gli puoi mettere un bell'1,25...:)

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  8. A me è piaciuto e non me ne vergogno, e non farei bene a vergognarmene. Mi sono lasciata andare con la natura e non ho pensato molto a quello che vedevo, troppo spirituale però, anche se non bello come The Tree of Life.

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    1. e perchè te ne devi vergognare? se ti è piaciuto non problem ognuno ha il suo parere che ha lo stesso diritto di cittadinanza...io l'ho trovato insopportabile e poi vada per Mont Saint Michel ma l'Oklahoma non è che sia tutta questa bellezza...

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  9. Sottoscrivo tutto, parola per parola. Sono stato il primo a scrivere che Malick ci stesse beatamente prendendo per i fondelli, e qualcuno mi ha accusato di lesa maestà. Invece è proprio così. E, come scrivi tu, questo film ci fa venire dubbi anche su 'The Tree of Life', sul quale avevo, come dire, 'sospeso il giudizio'...

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    1. addirittura? ti avevo letto ed eri stato , come sempre, misurato...a me che faranno ? mi lanceranno qualche anatema? A me The tree of life era piaciuto molto ma dopo questo film anche io mi ritrovo a sospendere il giudizio...

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  10. Grandissimo Emidio che come sventratore di pellicole continua a non perdere un colpo... anche se qui, mi sembra di capire, stiamo dando di kalashnikov contro un'ambulanza ferma al semaforo.. eh eh..

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    1. ah ah ah ! oppure stiamo prendendo a colpi di bazooka il classico pianista su cui non si dovrebbe mai tirare...:)

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  11. Cattivissimo. Io invece ne ho sempre sentito parlare più che bene, la tua opinione mi stranisce ma sarà un altro punto di vista su cui riflettere quando guarderò il film.

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    1. molti ne hanno parlato bene ma altrettanti ne hanno parlato male...a me ha proprio indispettivo e quindi mi ha suscitato molta cattiveria...che due palle di film!

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  12. Non ti ho mai letto così incazzato XD e sto ancora ridendo per alcune cose che hai scritto :) Anche io ne ho parlato, e ti dirò che non mi ha estasiato come The Tree of Life, che è un capolavoro, riguardalo ti prego, e non paragoniamolo a To the Wonder, che è un esercizio di stile abbastanza piatto.

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  13. io The tree of life l'ho salutato con estremo favore...questo è stata un'agonia lentissima e dolorosa...

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  14. To the wonder = riprese national geo + fotografia spot chanel + filosofia campagna 8x1000 + script di muccino

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  15. l'ho visto proprio ieri (mannaggia, ero lì lì per prendere una commediola divertente...), pienamente d'accordo con la tua recensione. Rende molto la frase delle unghie del gatto che affondano nei maroni, e anche se sono donna posso capire. Mi ero persa The tree of life, ma a questo punto direi che almeno quello l'ho schivato.

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